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L’ennesima strage di migranti

Una settimana fa (26 febbraio) si ripete l’ennesima tragedia davanti alle nostre spiagge, per la precisione a Cutro in Calabria si schianta imbarcazione con circa 180 migranti in preda ad un mare fortemente agitato e il cui bilancio è ancora tristemente spaventoso: 70 morti accertati più vari dispersi.

Le prime testimonianze visibili sulla spiaggia sono oltre ai cadaveri, assi del relitto, giocattoli di bambini tra cui spiccano una testa di topo gigio, pupazzetto simbolo di questa tristissima storia che (forse ) potrebbe essere intrecciata con un codice altrettanto iconico: KR70M6 (identificativo di un bimbo naufrago deceduto).

Le ore e i giorni trascorsi da quella terribile notte sono un susseguirsi di immagini (sfilate di bare tra cui anche quelle piccole bianche..) e di proteste di politici che dall’opposizione si indirizzano sulle colpe di questo governo a guida centrodestra. Al di là però delle responsabilità oggettive di cui questo governo dovrà (giustamente) rispondere di fronte ad un tribunale, occorre però chiedersi ad un altro livello (che non è solo quello giuridico cioè se è stato violato il diritto intern.le in relazione al soccorso in mare) quali sono le colpe dell’Occidente di fronte a quest’ennesimo naufragio poiché dal 2014 i dati ufficiali riportano quasi 30.000 migranti morti nel mare Mediterrraneo in fuga dai Paesi più disparati per motivi di guerre o carestie (Siria,Afghanistan, Egitto e altri Paesi Africa sub-sahariana) e Frontex è l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, in pratica l’occhio dell’Europa tramite navi e aerei su quello che succede nel mare nostrum.

Il livello di cui accennavo sopra però riguarda il dubbio che affiora nelle nostre coscienze di europei (e italiani ) come affiorano i cadaveri e i flutti dal mare di Cutro; infatti non è solo nelle omissioni o nell’incauta interpretazione del diritto internazionale ma nella cattiva politica che vanno ricercate le cause di questa ennesima tragedia, cioè la causa morale e politica è da ricercarsi anche nelle azioni (o inazioni ) dei precedenti governi italiani che non hanno voluto (o saputo) alzare la voce davanti a questa pilatesca Europa, la cui inerzia si è vergognosamente fatta scudo da decenni tramite oscuri e freddi regolamenti e veti populisti.

Un esempio (fra i tanti dell’inerzia europea) è stato quello di non potenziare il budget di Frontex (754,4 milioni di euro per il 2022, limitatissimo per controllare il Mediterraneo) e sia il nostro Paese che l’Europa (non tutti i Paesi sono stati così egoisti e indifferenti negli aiuti e nelle accoglienze) si sono resi colpevoli di aver alzato “muri “ ideologici di fronte a questi disperati che cercano solo una luce di speranza di fronte spesso a morte certa (basi pensare a come si vive in Afghanistan) .

Si spera solo che le coscienze dell’Occidente (Italia ed Europa) possano risvegliarsi di fronte alle terribili, truci e iconiche immagini delle ultime vittime di Cutro: una fredda sfilata di bare, una testa di un pupazzo e un freddo codice che identifica un bimbo morto (KR70M6).

Antonino Lo Giudice.

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