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L’Unità: quando è la sinistra a licenziare i lavoratori!

Ore di angoscia all’Unità. L’avventura editoriale di Renato Soru, tanto per fare il paio con quella politica, è arrivata al “capolinea”! E pensare che Silvio l’aveva detto!(*) Non è passato nemmeno un mese dalla “caporetto Soru-Veltroni” e la stella luccicante di Renato Soru sembra sbiadirsi lentamente. Dopo il “fallimento” politico adesso pure quello “imprenditoriale”! L’aspirante Berlusconi della sinistra, il politico-imprenditore-padrone, non ce l’ha fatta ad emulare il "modello-berlusconi"!

Il quotidiano di sinistra, il giornale fondato da Antonio Gramsci e comprato da Renato Soru nei mesi scorsi, avrebbe urgente bisogno di una ricapitalizzazione di 4 milioni di euro entro il 23 marzo, ma pare che l’ex governatore della Sardegna ed ex aspirante leader del Pd, non abbia alcuna intenzione di mettere mano al "suo" portafoglio, aprendo quindi le porte a drastici tagli di spesa e perchè no?, anche a licenziamenti. Il "piano-soru" prevede un taglio degli stipendi del 40%, una raffica di prepensionamenti, la chiusura di tutte le redazioni locali, la riduzione del numero delle pagine e il taglio delle spese di diffusione.

Non solo: ci sarà un taglio netto delle collaborazioni e di tutti i contratti a termine. Non è ancora chiaro se c’è già un elenco di collaboratori da mandare a casa: se, ad esempio, tra queste firme ci sono anche quelle prestigiose di Marco Travaglio e Furio Colombo. Ma parrebbe proprio di sì. Non si è fatta attendere la presa di posizione della redazione. In Via Tenaglia, a Roma, si è svolta un’accesa assemblea dei redattori, con il direttore De Gregorio, che di fatto ha negato una situazione catastrofica: le vendite vanno bene, c’è un 10 per cento in più. Ma per il padrone, per Soru, questo non basta per tenere in piedi la struttura. I



giornalisti hanno quindi deciso di scioperare subito e non fare uscire il giornale per oggi. Ma il direttore li ha convinti a tornare al lavoro dopo avere strappato a Soru l’impegno di incontrare il Comitato di redazione e verificare insieme quali soluzioni ci siano per evitare tagli draconiani. Torna lo spettro della chiusura, già vissuta nel luglio del 2000. Il quotidiano ripartì poi con Colombo pochi mesi dopo. Delle intenzioni di Soru al Pd non sapevano niente.

A Largo del Nazareno, già alle prese con una difficile tenuta politica dopo le dimissioni di Walter Veltroni, dicono che non si aspettavano una mossa del genere da parte dell’editore sardo. Ma è evidente che il partito, oltre che una moral suasion su Soru, altro non può fare!

 
(*) Berlusconi: «Soru? E’ un incantatore di serpenti, è una persona fallita in tutto quello che ha fatto, fallito come imprenditore, come politico, come governatore della Sardegna».

Commenti all'articolo

  • Di laura (---.---.---.5) 4 marzo 2009 13:24

    certo soru non e’ berlusconi,infatti non vorrebbe neanche esserlo.mafioso corruttore ladro e pazzo.soru non ha avuto la fortuna o la sfortuna di non conoscere le persone giuste. per questo potra’ camminare a testa alta .una sarda orgogliosa di aver avuto un presidente onesto e corretto ,cosa che i sardi si sogneranno prima di averne un’altro.

    • Di Manon Tenevergogni? (---.---.---.16) 5 marzo 2009 11:54

      Cara Laura, anch’io come te sono entusiasta di Soru. Sarà perché sono stata un’azionista Biscali, e poco ci manca che mi ci arricchivo proprio con Biscali. Che affarone, che feci. E non puoi indivinare quanti come me nutrono ancora gli stessi sentimenti per Soru. E che dire poi delle tasse sulla ricchezza? Amici ristoratori mi dicono d’aver incrementato del quadruplo i propri incassi. Che rivoluzione culturale! Che svolta storica! Non riesco proprio a capire perché poi l’abbiano trombato. 

    • Di Manon Tenevergogni? (---.---.---.16) 6 marzo 2009 08:35

      Alcuni lavoratori stagionali che conosco mi hanno però detto che più che un sogno è finito un incubo.

  • Di Giorgio Floris (---.---.---.103) 4 marzo 2009 15:05

    Certo che fanno un po’ pena questi poveri giornalisti dell’Unità. Anni e anni con stipendi "da fame" (pagati con i contributi pubblici all’editoria) ed ora li vogliono anche prepensionare.
    Sarà che io pensione non ne vedrò mai , o sarà poca cosa, ma non mi fanno una grande impressione questi poveretti.

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 4 marzo 2009 16:50
    maurizio carena

     Ma non lo sapete che i media cartacei hanno ancora pochi minuti di vita?
     Ma non lo sapete che EPolis di Dell’Utri (tramite Rigotti) ha una redazione sola per la ventina di edizioni locali nazionali? O credete che "Il Brescia", "Il Torino", "Il Vicenza", per dirne alcuni, li facciano a Brescia, Torino e Vicenza? Tutti stano segando le redazioni, mica solo Soru.

     E’ il capitalismo, bellezze del pubblico impiego: quello che, presto, fara’ fuori anche voi esponenti di una burocrazia spesso pletorica, inefficiente e corrotta.

     Bisognava pensarci prima, non votare la Lega o il PD, facendosi sempre i ca....i propri e delegare l’impegno civile sempre agli altri, perche’ finite le 6 ore e quaranta si partiva per il week end e gli altri che si fottano, come si fa negli uffici pubblici. Per non dire come ti trattano!...

     Ora e’ tardi, e criticare le poche persone oneste come Soru, vi rende solo patetici
     Vedrete le prossime elezioni che fine fara’ il PD. Cosi’ dopo lo sfascio capiremo che e’ facile criticare, piu’ difficile e’ costruire, rinunciare ai privilegi, avere un po’ di umilta’ e pudore.
     Per uno come me che per anni e’ stato costretto a lavorare in nero e non avra’ mai una pensione, leggere i vostri peana mi da semplicemente il vomito.

     Credo che il cambiamento, semmai arrivera’, sara’ dall’attivismo, dagli immigrati, dagli esclusi. Mai da questi dipendenti pubblici, zombies, epigoni di un’epoca ormai trascorsa. Morta, anche se non lo sa ancora..
    saluti.
    m.c.




    • Di ciro pellegrino (---.---.---.85) 5 marzo 2009 04:27
      Bah, mi dispiace dover intervenire soltanto per smentire qualche simpaticone. Tuttavia, non mi va che Agora Vox, una delle mie letture preferite contenga certi grossolani errori - nei commenti, s’intende -.
      Insomma, questo tizio, Maurizio Carena, scrive:
      «...ma non lo sapete che EPolis di Dell’Utri (tramite Rigotti) ha una redazione sola per la ventina di edizioni locali nazionali? O credete che "Il Brescia", "Il Torino", "Il Vicenza", per dirne alcuni, li facciano a Brescia, Torino e Vicenza?».

      Ora, lavorandoci ad E Polis e avendo anche un delicato incarico sindacale vorrei solo dire che: 1) il fatto che vi sia una sola redazione centrale è molto semplice da spiegare: i redattori di epolis sono in telelavoro. Capitalismo e comunismo c’entrano, ma relativamente. Telelavoro significa che io sono di Napoli, lavoro a Napoli e produco il mio giornale da Napoli, sfruttando le infinite vie del web. Dunque , gentile Carena , Epolis torino è fatto da gente di torino, napoli da napoletani, riesci a capirlo? 2) io spero tu possa provare questa storia di Dell’Utri. Se puoi provarlo (provare = no illazioni e voli pindarici che sono sul filo della diffamazione). SE puoi provare certi collegamenti interessa molto anche a me in quanto sindacato. Se puoi al massimo sostenere che dell’utri fu presidente della concessionaria pubblicitaria e poi dopo poco ando’ via (http://quomedia.diesis.it/news/11599/dellutri-lascia-e-polis ) allora concordi anche sul fatto che non si dovrebbe spalare fango su lavoratori come quelli di EPolis che ben conoscono le sofferenze di una crisi aziendale, assimilandoli a chissà quale maligna operazione.
      Ti ricordo, caro Carena, che i giornalisti di EPolis, compreso chi ti scrive, hanno una storia limpida al di sopra d’ogni sospetto. Anzi molti di noi sono già anche abbastanza "esposti".

      Vabbè, era giusto chirire, soprattutto a tutela di uno strumento, libero, aperto, democratico ma che vuol essere autorevole come AgoraVox. Null’altro, ciao.
  • Di caplaz (---.---.---.218) 9 marzo 2009 00:23

    Nessuno avrebbe mai immaginato una cosa simile!

  • Di fab (---.---.---.60) 14 marzo 2009 14:20

     buon risveglio: San soru forse non era così immacolato
    Caso Saatchi: il gup chiede il rinvio a giudizio di Renato Soru

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