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Kocis

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  • Primo articolo mercoledì 10 Ottobre 2008
  • Moderatore da giovedì 10 Ottobre 2008
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Ultimi commenti

  • Di Kocis (---.---.---.63) 7 luglio 2022 14:39

    Scritto bello ed emozionante. Mette quasi, apprensione, paura.

    Richiama in maniera molto emblematica le gioie della vita e della morte.

    Giusto poichè siciliano, ritengo utile puntualizzare per i i lettori, che la richiamata Raffadali si trova in provincia di Agrigento.

    " Ridente località", come di norma si suole dire, principalemnte famosa poichè storicamente erano allocate importanti miniere di zolfo (....giusto anche per capire di chi fossereo gli scheletri richiamati nello scritto).

    Fino a diversi decenni addietri, gli sfruttati lavoratori, si calavano ignudi nei sottofondi (....come se fossero cripte...) per "prendere" il zolfo.

    Le prede più ambite per i padroni erano i bambini: con le loro piccole fattezze si inserivano in tutti gli anfratti........era tutto oro per LOr Signori...che covava. Loro costavano solo un tozzo di pane e una picola regalia per i geniori affamati.

  • Di Kocis (---.---.---.94) 5 aprile 2022 14:22

    …per restare sul tema, contro le guerre e gli strumenti militari di morte:
    ” Filastrocca quantocosta”

    da
    Le canzoni di GiuFà
    “Le canzoni di GiuFà… perché Giufà è una maschera siciliana… oppure perché le prime lettere dei cognomi degli autori formano lo stesso nome.”
    https://www.youtube.com/watch?v=hmZ4csjUOwM


  • Di Kocis (---.---.---.144) 10 aprile 2021 16:12

    Memoria di un uomo giusto: Giovanni Sarubbi

    Ci ha lasciato improvvisamente pochi giorni fa una bella persona di grandi ideali: Giovanni Sarubbi. Ma ci rimane di lui il prezioso patrimonio di lucida analisi politica del tempo presente insieme a un nobilissimo esempio di costante solidarietà a fianco degli ultimi, dei non privilegiati.

    Giovanni non esprimeva visioni ottimistiche: nei suoi giudizi, spesso molto taglienti, spronava a rifiutare la miseria e lo squallore del presente, ma sempre a costruire un diverso futuro dell’essere umano e della società. Sapeva essere implacabile come pochi nell’attaccare le forme moderne di potere corrotto, oppressivo e onnipotente come quello capitalistico e finanziario. Si poneva sempre, anche con tenerezza, dalla parte della liberazione e della difesa della dignità umana, opponendosi in modo intransigente ai vari poteri politici o anche, da uomo di fede, a quelli religiosi, ai quali non risparmiava le sue critiche. Pur convinto comunista, non sopportava l’ideologia che diventa sopraffazione, annichilimento e annullamento della persona.

    La sua fede generosa e radicale lo portava a giudicare severamente i tradimenti di una Chiesa ammantata di privilegi e dominata dalla ricerca pervicace di accordi con il potere politico ed economico, sempre più lontana perciò, dal messaggio evangelico. Credeva fortemente nel dialogo e per questo organizzò la bellissima iniziativa della Giornata del Dialogo islamico-cristiano portata avanti per tanti anni.

    Noi però vogliamo ricordarlo come amico anche per la sua instancabile vicinanza e solidarietà con il Centro di accoglienza di Vicofaro, dove collaboriamo con don Massimo Biancalani, che dal 2016 ha accolto nelle strutture della chiesa oltre duecento giovani africani provenienti perlopiù dalla fascia del Sahel. Giovanni lo sostenne non solo inviando generosamente aiuti concreti, ma anche con articoli lucidissimi, in cui denunciava gli attacchi infami dei razzisti e dei fascisti, insieme al silenzio complice e all’indifferenza feroce delle forze politiche “progressiste” e del mondo cattolico, uniti nella volontà di cancellare un’esperienza caratterizzatasi per la sua anomalia e radicalità nel non chiudere mai la porta a nessuno. Ricordiamo un’esperienza che ci accomunò, quando nell’ultimo Ramadan propose una trasmissione on line per riflettere insieme sul valore di questa fondamentale ricorrenza della religione musulmana: vi parteciparono, commossi e coinvolti, don Massimo, alcuni dei ragazzi accolti e dei collaboratori.

    Siamo certi che la memoria di Giovanni ci accompagnerà e ci darà forza di Resistere nel nostro impegno.


    Assemblea permanente antirazzista antifascista/Vicofaro

  • Di Kocis (---.---.---.144) 8 aprile 2021 20:42

    Le pregiate parole di Laura Tussi in memoria del compianto Giovanni Sarubbi sono di già esaustive.

    E’ necessario aggiungere un aspetto importante che riguarda la poliedrica figura di Giovanni. Lui è stato anche un militante sindacale di rilievo. Sempre a fianco dei lavoratori, in prima fila nelle lotte.

    Questa sua veste viene ricordata bene dal comunicato della Cgil di Avellino. Si legge tra l’altro: “ La sua storia politico sindacale viene dalle battaglie metalmeccaniche a Pomigliano ex Alenia e presso la struttura Cgil Camera del Lavoro di Pomigliano”.

    Caro Giovanni, che “ le terre ignote” ti siano sempre lievi. La tua memoria rimarrà Viva.


    domenico stimolo

  • Di Kocis (---.---.---.28) 20 novembre 2020 18:03

    Grazie Signor Lisco per i suoi gentili consigli. E da leggere…...c’ è tanto, come da lei affermato.

    Però, Lei comprenderà, la questione affrontata riguardava alcune sintetiche affermazioni fatte dal giornalista Bruno Vespa sulle “bontà sociali” della dittatura fascista e del suo“ conductor” ( tema del suo libro….suppongo), così come direttamente udite dal sottoscritto nel corso della trasmissione Rai richiamata.

    La mia è necessariamente, come affermato nella nota pubblicata, una risposta di merito breve , idonea, tra l’altro, agli spazi e al modus operanti del sito che ci ospita.

    Affrontando, quindi, solamente i “titoli” che sono stati maggiormente evidenziati dal giornalista sulle “bontà sociali” richiamate.

    Ben altre argomentazioni e ben altri spazi sarebbero necessari alla trattazione della tematica ( specie nelle varie suddivisioni lavorative in opera in quegli anni, a partire dalle condizioni di vero servaggio dei lavoratori addetti all’agricoltura, maggioranza assoluta rispetti agli altri; l’abbassamento generalizzato dei salari e i tanti licenziamenti fatti contro gli antifascisti), allargando ( come da lei suggerito) la ricerca storiografica sullo sviluppo dello stato sociale in Europa.

    Cordiali saluti domenico stimolo

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