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Intervista a Paolo Dova sulla denuncia alla Corte Europea dei Diritti

Chi è Paolo Dova?
Sono un battitore libero, docente di psicologia e membro della Società Filosofica Italiana. Dal 1988 al 2006 sono vissuto in Svizzera, dapprima in quella tedesca, poi nella francese dove tutt’ora conduco i miei seminari di studio e la relativa S-vacanza.

 
La tua battaglia presso la Corte dei Diritti.
 
Dovendo ancora necessariamente rimandare ad EPRouverture per il senso complessivo del mio progetto, ed a Yahoo per lo storico recente dei miei interventi, più che di una semplice battaglia parlerei di una guerra che si gioca ormai a tutto campo, fatto salvo di riuscire a cogliere i retroscena della storia della quale siamo costretti ad essere comparse piuttosto che attori protagonisti. Mentre gli Umberto Eco ed i Dan Brown fanno cassetta con i loro strani romanzi, politica, economia, religione, semiotica, psicologia individuale e collettiva, si intrecciano in
un unico meccanismo soggetto a regole che rimangono ancora sconosciute alla quasi totalità dei popoli e delle loro presunte libertà. Intanto al cuore della bolla finanziaria dio e dinero si sposano in alchemiche nozze, al di là di ogni più fertile fantasia. A supporto di quanto qui è appena vagamente accennabile, delle oltre centomila pagine di rimandi bibliografici ai quali fa riferimento CortocircuitOne,
si provi a leggere le circa duecento di Hitler ha vinto la guerra, di Antonio Graziano e, subito dopo, si passi finalmente ad un seminario permanente su questa particolare ’materia’.
 
 
Cosa ne pensi della legge elettorale proposta da Berlusconi per le Europee?

La ’Porcata’ elettorale, europea e non, è la via obbligata per la conservazione del potere del centro. Il problema è di capire qual è il ruolo potentissimo che gioca questo incredibile non-luogo, come lo chiama Cacciari ad esempio in Geofilosofia dell’Europa. La vera questione è se l’Europa riesca a proporsi come alternativa credibile alla profonda crisi di senso che apre il terzo Millennio. La Chiesa cattolica sa bene ciò di cui parlo, la cultura laica mi sembra invece incapace di produrre un’alternativa credibile, che so, un dio ecologico à la Bateson o alla Capra. Manca una leadership forte che garantisca una fusione armoniosa fra religiosità e laicità, è quella la vera partita. E forse anche il suo... finale, la posta in gioco.
E, in questo marasma, hanno buon gioco i peggiori imbonitori che si incontrano appassionatamente al centro. Si veda quanto ho scritto in proposito su http://www.wikio.it/article/47608779#news47608779 su http://www.la7.it/blog/post_dettaglio.asp?idblog=TETRIS_19&id=1779 o ancora su http://www.aprileonline.info/notizia.php?id=6444
 
 

In quali termini l’attuale legge in vigore è incostituzionale?
Il problema è complesso in quanto è al contempo giuridico e politico La legge italiana è incostituzionale in quanto sono le segreterie dei partiti ad imporre le candidature all’elettorato. In questo modo sono violati i più elementari diritti garantiti dalla carta costituzionale. I giudici italiani hanno però
respinto le istanze inoltrate nei tribunali del Belpaese, disattendendo quanto nel merito eccepito. E’ per questo che si è dovuti ricorrere a Strasburgo contestando la violazione dell’Art. 6 comma 1 della convenzione per i diritti umani. Su http://www.wikio.it/article/52907249 sono riportate le motivazioni che permettono di comprendere l’iter. Su http://forums.ec.europa.eu/debateeuro /viewtopic.php?t=4214&postdays=0&postorder=asc&vote=viewresult è presente il sondaggio in materia, mentre su http://europee2009.ilcannocchiale.it/ si possono consultare gli altri rimandi alla questione.
 

Quale sistema proponi?

Parrebbe che il meno peggio sia l’uninominale secca dove l’elettorato possa eleggere direttamente chi lo rappresenta.
Ma poco conta il sistema se non si dà, e non si dà affatto, un grado sufficiente del conoscere per deliberare...

 
Perché a Strasburgo e non alla nostra Corte Costituzionale?

Come ho detto, non si tratta soltanto di un problema solo tecnico/giuridico, è una questione politica e culturale. Strasburgo risponde anche simbolicamente alla vergogna di un paese che i più ’furbi’ hanno portato al collasso civile. E risponde da un’Europa che, a sua volta, ha bisogno di sostituire le burocrazie dei partiti con the famous real PD... (Paolo Dova - ndr)

 
Cosa ti aspetti e cosa farai in caso di bocciatura?

The only real PD (Paolo Dova - ndr), continuerà a fare né più e né meno di quello che ha fatto finora, il battitore libero.

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