• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Scienza e Tecnologia > Più banda larga e internet economy per uscire dalla crisi

Più banda larga e internet economy per uscire dalla crisi

Secondo il rapporto McKinsey, Internet farebbe guadagnare molti più posti di lavoro di quanti non ne faccia perdere; nello specifico, nel nostro paese l’economia che viaggia in Rete ha creato 700.000 posti di lavoro distruggendone 380.000. Dunque, un saldo netto di 320.000 posti di lavoro guadagnati.

E il dato sarebbe ancor più positivo se gli investimenti nell’Internet Economy fossero più coraggiosi. Lo dimostra la Francia, dove a fronte di 500.000 posti di lavoro bruciati se ne siano materializzati un milione e duecentomila. E questo perché i nostri cugini hanno da tempo capito l’importanza di investire in banda larga e ultralarga; secondo i calcoli di Sacco "è dimostrato che ogni 10 per cento di aumento di penetrazione della banda larga, la ricchezza di un paese in termini di Pil cresce dell’1 per cento. E ogni mille nuovi utenti di banda larga si creano 80 nuovi posti di lavoro".

E le occasioni non riguardano solo le aziende “della rete”, perché, come afferma lo stesso rapporto McKinsey, “Internet comporta una modernizzazione per tutti i settori economici e il maggiore impatto positivo si registra per le imprese tradizionali: tre quarti della ricchezza totale prodotta dalla rete viene da aziende che non si definiscono Internet player ma che hanno beneficiato dalla innovazione digitale”.

E sarebbero soprattutto le Piccole e Medie imprese a beneficiare di queste opportunità, cosa che non accade ancora visto che la maggior parte dei 700.000 posti vengono fuori dalla grande industria. Dunque, investire nelle nuove tecnologie sembra essere un must per uscire fuori dalla crisi e porre le basi dell’economia del prossimo futuro; azzerare il digital divide e migliorare le infrastrutture di rete per far si che cresca significativamente un settore che già oggi equivale al 2% del PIL (ovvero a 36,1 miliardi di euro).

Il nostro governo ha più volte dimostrato di avere molta attenzione per la Rete. Peccato sia sempre stati in senso esattamente opposto. L'ultimo capitolo della saga è l'inserimento degli abbonamenti ad Internet tra i beni di lusso sottoposti a rincari che ne scoraggiano ulteriormente la fruizione e la diffusione.

Cybertruffe – Certo bisognerà accrescere anche l’attenzione quando si naviga; secondo l’indagine Norton Cybercrime Report della Symantec gli italiani vittime di cyberciminali, nell’ultimo anno, sono stati in media 22.646 al giorno. La causa va ricercata in quel 69% dei netizen nostrani che non ha un antivirus aggiornato. Più curioso il fatto che chi mente online sui propri dati ha un bel 20% in più di possibilità di essere colpito dalle frodi telematiche (61% contro 81%). Dopo virus e malaware come cause principali di problematiche subite ci sono le molestie sessuali e profili social vittime di hacker; l’ammontare dei danni si stima, sempre nell’ultimo anno, in 616,7 milioni di euro a livello materiale e ben 6,1 miliardi di euro a livello di tempo perso. Gli stessi numeri su scala globale sono rispettivamente 114 e 274 miliardi di dollari.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares