In questo mondo di ladri (il no alle Olimpiadi)

Il Giornale ha espresso in molte occasioni riserve sul Governo Monti e spessissimo i frequentatorii del sito, per lo più simpatizzanti della destra, commentano in modo negativo le scelte del nuovo Gabinetto. Ma la scelta di Monti di non far correre al paese il rischio di nuove ruberie di denaro pubblico sembra piacere a tutti, tranne che a una piccola percentuale di persone (alla quale vanno aggiunti, ovviamente, i componenti di alcune simpatiche cricche).

Insomma, avere un governo tecnico vuol dire anche questo: non solo è sospesa la democrazia (nel senso che chi guida il paese non è stato scelto dal popolo), ma è messa sotto tutela anche l'alta burocrazia dello stato.

Il professor Monti sa - come tutti - che questo è il paese degli sprechi, delle ruberie, delle cattedrali nel deserto, delle opere pubbliche incompiute. E sa anche che non c'è niente da fare per modificare questo stato di cose.

Oddio, basterebbero una legge che prevedesse pene severissime per corruttori e concussori e una classe politica meno pronta a difenderli. Basterebbero controlli più rigidi sulla stesura degli appalti, penali più severe per i ritardi nella realizzazione delle opere...

Insomma, tutte cose che non ci sono e forse non avremo per un pezzo. Meglio tutelarsi, avrà pensato il premier, di ladri è già pieno il paese, meglio non farne salire il numero offrendo nuove occasioni. Il che è molto deprimente, ma sensato.

O avremmo preferito un premier compiacente con le cricche? (Ogni riferimento all'ultimo governo è puramente casuale). Oppure un idealista pateticamente convinto di stroncarle con la moral suasion? Meglio così, le vedremo comunque in tv quelle Olimpiadi.