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Il secolo breve

La lettura del libro “Il secolo breve” Eric J. Hobsbawm, ci avvicina al volto della verità del tempo, aiutandoci a capire molto del nostro cammino.

Ho letto il saggio dell’autorevole Eric. J. Hobsbawm (Il secolo breve, 1914 -1991, ed. BUR Rizzoli), la lettura è piacevole e scorrevole, il libro ricco di avvenimenti, non segue la rigorosità cronologica, quasi un avvincente romanzo.

L’autore inizia il suo racconto dal 1914, perché con lo scoppia della prima guerra mondiale, ci indica il momento dell’abbandono della cultura ottocentesca; inizia così “Il secolo breve”. Per Hobsbawm è anche il secolo più violento e non esclude le analisi sulle ideologie: Fascismo, Nazismo, Comunismo e del periodo della guerra fredda fino al crollo del muro di Berlino.

Il ventesimo secolo è stato caratterizzato dal progresso scientifico, dalle rivoluzioni nella società e nella cultura, insomma un "secolo breve" per l’accelerazione sempre più esasperata, impressa agli eventi dalla storia che hanno trasformato inevitabilmente la vita degli uomini.
 
L’ultimo capitolo “Verso il terzo Millennio” << … non è come moltiplicare la ricchezza delle nazioni, ma come distribuirla a beneficio dei cittadini >> ci fa pensare come molti nostri politici pur conoscendo la “contemporaneità” della storia, siano lontani dal sapere prevenire, “disastri” , dal sapere “programmare” una crescita sociale, dal sapere realizzare l’immensa ricchezza del bene comune.

La lettura del libro “Il secolo breve”, ci avvicina al volto della verità del tempo, aiutandoci a capire molto del nostro cammino. E’ importante, comunque, l’obiettività nella lettura senza farsi coinvolgere dal pensiero dello storico che comunque anche non volendo non è mai al di sopra della parti.
 
Un saggio, un racconto, un romanzo, un percorso storico e sociale, che va ad annoverarsi tra i grandi classici della storia contemporanea.
 
 
 
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