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Il gioco della guerra in Kashmir

Tensione alle stelle tra India e Pakistan nel territorio del Kashmir portando l’intera regione sull’orlo di un conflitto ad alta intensità. Dal 14 febbraio, giorno dell’attentato ad una caserma militare nella zona dello Jammu Kashmir, Nuova Delhi accusa Islamabad di non far nulla per tenere a bada le organizzazioni terroristiche. Ben presto però dalle accuse di terrorismo si è passato allo scontro tra Stati tra utilizzo della contraerea, l’impiego di aerei F-15, Mig 21, Mirage e la chiusura dello spazio aereo. 

 Qualche giorno fa, in un raid compiuto dalle Forze aeree indiane è stata colpita una base ritenuta come campo di addestramento. L’azione è avvenuta oltre la Linea di controllo, che dal ’48 divide il territorio del Kashmir tra Azad Kashmir, sotto controllo pachistano, e lo Jammu Kashmir , annesso dall’India. Mentre stamane è stata la volta dell’abbattimento di due velivoli, forse indiani o uno a testa, in territorio sotto controllo pachistano. Le versioni tra Islamabad e Nuova Delhi sono differenti.

 Dopo convulse ore in cui l’escalation sembrava dietro l’angolo il premier pachistano Imran Khan, in un discorso alla nazione, ha invitato ad evitare gli “errori di calcolo”, riferendosi chiaramente ai due schieramenti militari, ed ha detto che il suo governo è “disponibile al dialogo”. 

Si spera che la forza militare ceda davanti alla forza della politica e che il contenzioso storico tra India e Pakistan trovi uno sbocco negoziale tenendo contro della reale volontà del popolo del Kashmir.

 

Salvatore Falzone

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