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Il cittadino e le tasse

Come sarebbe bello se il cittadino si sentisse fiero di pagare le tasse e sbandierasse il primato, indice di operosità, fortuna e successo, anziché nascondersi dietro la maschera delle falsità, occultando beni e prosperità.

Il cittadino si giudica per quello che ha saputo costruire e per il contributo che riesce a dare alla società, di cui le tasse rappresentano il pilastro principale. Plaudo a quei paesi dove il cittadino mostra con orgoglio la cartella delle tasse, indice di successo ed esempio da emulare. Nell’antica Roma, per esempio, la cittadinanza si poteva ottenere se s’investiva una cospicua parte del patrimonio per costruire casa.

Che, tradotto in chiave moderna, significava investire il proprio denaro. L’argomento tasse non riguarda solamente la sfera personale di chi le paga, ma investe un problema sociale, perché è il fondamento su cui si basa la solidarietà, pilastro di ogni comunità. Perché in Italia non è possibile realizzare questa conquista culturale, possibile presso altri popoli? In questa scelta di vita, certe religioni hanno dato un contributo notevole. Il Calvinismo, per esempio, di cui è permeata gran parte società americana, nelle attività economiche impone al buon cristiano di lavorare instancabilmente, combattendo ogni forma di parassitismo e di pigrizia, di vivere nella maniera più frugale, senza cedere alle lusinghe peccaminose del piacere mondano, di impiegare in nuove attività produttive utili le ricchezze accumulate.

Il successo economico è quindi considerato una prova della grazia divina. Essere permeati da questi principi, significa in primo luogo non evadere, ché altrimenti si perderebbe lo stato di grazia, cui ogni calvinista aspira. L a formazione religiosa da noi è cosa ben diversa.

Prendiamo, per esempio, la dottrina dell’indulgenza, un aspetto della fede cristiana, che si riferisce alla possibilità di cancellare le conseguenze di un peccato, purché sia confessato, il pentimento sia sincero, per il quale, un tempo, era addirittura previsto anche il versamento di somme di denaro a favore del clero, che in caso di evasione fiscale, peccato anch’esso, sarebbe dovuto avvenire, semmai, a favore della parte lesa, lo Stato. Queste differenze religiose, per chi ci crede, non sono bazzecole, perché servono a formare il tessuto morale degli individui e i risultati col tempo si notano.

Saro Pafumi

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