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I 12 anni di terrore in Italia nel resoconto della CIA, circa 8 mila attentati e 362 vittime. La strategia della tensione

Un report della CIA, del 2 agosto del 1982, focalizzato anche sul terrorismo italiano, oltre che su quello spagnolo, libico, svedese, mette insieme estremismi rossi e neri, nel periodo che va da Piazza Fontana alla strage di Bologna, con un bilancio pesantissimo. In 12 anni in Italia vi sono stati ben 7.866 casi di terrorismo e 362 morti e 182 feriti, di cui 150 vittime frutto degli attentati fascisti, da piazza Fontana, alla stazione di Bologna. Un report che riporta nomi e cognomi, che divide le vittime per categorie, ci saranno 65 membri delle forze dell'ordine, 60 studenti, 56 lavoratori,2 giornalisti,11 magistrati, 12 professori universitari e la lista di questa tragedia tutta italiana, continua. Ogni numero una storia, una vita, ogni categoria, una persona, fatte fuori da una miriade di sigle, una cinquantina quelle solo "rosse", dalle canoniche Brigate Rosse, al fronte combattenti comunisti, da Prima Linea, ai nuclei rivoluzionari armati,da operai armati per il comunismo alla Brigata28 marzo, ovviamente ci sono anche quelle fasciste da Avanguardia Nazionale ad Ordine Nuovo ad esempio.

Per quanto riguarda il FVG, si parla della strage neofascista di Peteano. Del 31 maggio 1972. Viene presentata così: "Il 31 maggio 1972, tre Carabinieri persero la vita a Peteano, vicino a Gorizia, vittime di un'esplosione di dinamite piazzata da Ordine Nuovo: Antonio Ferraro, Donato Poveromo e Franco Dongiovanni, entrambi dell'Arma. Una telefonata anonima ha avvisato i Carabinieri di una 500 (Fiat) abbandonata a Peteano, con della dinamite a bordo. I Carabinieri si precipitarono sulla scena furono fatti a pezzi dalla bomba. A parte i tre morti, altri due, il tenente Francesco Spaziale e il brigadiere Giuseppe Zazzaro, furono gravemente feriti. Nel settembre 1980, Giorgio Almirante, segretario nazionale dell'MSI-DN, fu incriminato per aver aiutato il principale imputato, Carlo Cicuttini, del Friuli, un neofascista di Ordine Nuovo, a fuggire".

 

Va precisato che fu il sottotenente Angelo Tagliari a rimanere ferito e non Francesco Spaziale, il cui cognome è anche sbagliato, quello giusto era Spaziani, che giunse da Gorizia con una “Giulia” con targa civile del Nucleo Investigativo. Rimase ferito Tagliari, insieme al brigadiere Zazzaro ed i Carabinieri ovviamente non sapevano che in quella maledetta 500 rubata a Gorizia vi fosse dell'esplosivo, furono chiamati, come è noto, per una segnalazione partita dal bar Nazionale di Monfalcone, con la quale si comunicò la presenza di una FIAT 500 abbandonata con dei buchi di proiettili, in località Peteano. Non si fa cenno al dirottamento di Ronchi, nel report della CIA, dove venne ucciso Ivano Boccaccio, fatto che fu determinante per arrivare a fare "giustizia" per quella strage. Se non avessero compiuto i neofascisti l'azzardo del dirottamento di Ronchi, probabilmente non si sarebbe mai fatta luce sulla strage di Peteano, che tra le vittime processuali vide anche gli innocenti goriziani, che dovettero subire anni di processi, peripezie e violenze a causa dei depistaggi mossi da alcuni esponenti dello Stato che si adoperarono per coprire i neofascisti e ancora oggi tanti perchè sono rimasti irrisolti su quella strage, nonostante l'assunzione di responsabilità da parte di Vincenzo Vinciguerra.

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