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Grillusconi

È di alcuni giorni fa, l’annuncio categorico di Grillo: “Se gli eletti del M5S, votano la fiducia a Bersani, io mi ritiro dalla vita politica”. Ma nel movimento, non tutti concordano con la posizione di Grillo. E allora, per salvare capre e cavoli, nasce, da taluni grillini, la proposta di un referendum sull’accordo con il PD.

Niente referendum risponde il comico genovese. È questa una imposizione o la promozione di un dibattito?

Certamente a Grillo interessa la partecipazione della gente alla scelte politiche, più che la partecipazione della gente alle sue scelte politiche. E allora non si capisce la contrarietà al referendum. C’è un leader che esprime legittimante una posizione politica, e una base che la valuta, la critica e la integra. Se si preclude alla base di parlare, resta solo il leader.

Grillo non può impedire ai suoi di esprimersi, per un fatto di democrazia, e per coerenza alle ragioni politiche che giustificano il M5S: lo sviluppo degli istituti della democrazia partecipativa.

Lo svolgimento del referendum e del dibattito ad esso connesso, significa anche questo, significa rispondere al quesito referendario, pronunciarsi pro o contro l’accordo con il PD, ma, eventualmente, anche l'individuazione di una rosa di candidati per la presidenza del Consiglio, da sottoporre al Presidente della Repubblica.

E tutto ciò si traduce, nella contaminazione degli istituti di democrazia diretta, con gli istituti di democrazia partecipativa. Ma la cosa più grave in tutta questa vicenda, è l’assenza di una protesta, di una ribellione a questo diktat, a questa imposizione. Non è possibile che un gruppo di persone, che meritoriamente si sono avvicinate alla politica per fare politica, non trovino la forza di opporsi a chi non vuole che discutino e facciano scelte politiche.

Quando i diritti fondamentali vengono strappati ad un popolo, esso si ribella, un esercito di soldatini subisce. E Grillo vuole un popolo che discuta, ragioni, critichi e, nel caso, protesti; non un esercito di soldatini.

E certamente è cosi, perché Grillo è Grillo e non un Grillusconi qualsiasi, che pensa di governare il movimento da solo, senza il contributo degli iscritti e degli attivisti, che dice cose non per suscitare un dibattito, un ragionamento, una riflessione, ma per dare un ordine o per modellare i comportamenti e la volontà di chi lo ascolta.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.38) 13 marzo 2013 11:10

    E’ evidente da questo articolo che Pignata, dopo la sconfitta di Bersani, è in cerca di un nuovo idolo e questo fatto lo ha gettato nella confusione più completa. Da qualche giorno si è attaccato a Grillo, ma la logica grillina lo mette a dura prova e non riesce a raccapazzarsi.

    Se per favore qualcuno ci ha capito qualcosa in questo post di Pignata me lo spieghi, mi faccia capire, non vorrei precipitare nella confusione pure io.

  • Di (---.---.---.57) 13 marzo 2013 12:01

    L’articolo di Pignata mi sembra chiaro: Grillo non accetta tutto ciò su cui non è daccordo ed emette di conseguenza veti a tutti gli eletti di M5S. Mi sembrerebbe molto più corretto che il referendum si facesse, magari non degli eletti di M5S, ma dei loro elettori, per verificare se avrebbero la stessa posizione di Grillo; data la difficoltà, mi accontenterei però del responso degli eletti. Avremmo almeno una posizione di M5S più chiara e soprattutto più democratica.

  • Di (---.---.---.152) 13 marzo 2013 23:52

    Grillolandia >

    In realtà sta solo prendendo del tempo.
    Tempo per “rodare” il suo manipolo di parlamentari e, soprattutto, per cercare di stillare da una lunga lista di “fascinose” proposizioni un realistico programma di governo che non prefiguri (come ora) un disavanzo da 70 miliardi l’anno.
    Di più.
    Per un milionario risibile è “sfidare” i partiti a rinunciare ai rimborsi elettorali e “secretare” i costi del suo megaraduno di Roma oppure decidere quanto deve bastare per vivere da parlamentare.
    Così come proporre un referendum abrogativo sull’Euro ignorando l’art.75 (trattati) della Costituzione o cambiare l’art.67 (mandato) rischiando di tornare a lotte e faide da età dei Comuni.
    E’ questione di ruoli e valori. Il topo non sfida mai il gatto solo per dimostrare di essere il più furbo.
    Nella storia non c’è traccia di giullare, comico, istrione, attore o autore di satira politica che, per quanto geniale e famoso, abbia concepito di porsi alla testa di un movimento di riscossa popolare.
    Da vero “mattatore” Grillo detta l’inizio di una “rivoluzione di civiltà” con un atto “familiare” (non-statuto M5S) registrato appena 4 giorni prima che vengano fissate le elezioni.
    Si può biasimare un “politico” e dargli del “comico” (o di peggio), ma non ha senso dire l’inverso. Il valore di un “politico” si misura dalla sua capacità di dettare obiettivi “realizzabili” e risolvere realmente i problemi.
    Solo coerenza e responsabilità sanno indicare la direzione per un Ritorno alla metà

  • Di (---.---.---.109) 14 marzo 2013 20:24

    Credo che Pignata abbia lanciato una provocazione/referendum: la differenza fra i primi paragrafi e gli ultimi due è evidentemente provocatoria nei confronti di Grillo. Tentativo giusto ma che non coglie alcune conseguenze: gli eletti 5S sono rappresentanti del popolo ed al servizio dello stesso. Grillo/Casaleggio sono, oggi, NESSUNO e non sono responsabili delle scelte. Chi dice il contrario è stupido. Vorrei dire a xxx.57: Lei sa chi abbia votato 5S? Lei sa quanti sono gli iscritti? Io no, io so che c’è un Parlamento che rappresenta la totalità degli italiani. Se un partito di protesta, che ha rotto il fronte "partitocratico" con elevato numero di rappresentanti si isola per continuare a protestare, è un danno. Concordo con xxx.152; per questo invito i 5S in Parlamento: fate pure una fortissima opposizione, dite chiaramente: vogliamo una decrescita felice e spiegate, fuori dai denti, chi, secondo voi,saranno i primi felici in classifica (dovreste saperlo visto che è il vostro progetto).....vuoi vedere che saranno i soliti "ultimi"??? Spiegate e proponete la soluzione: voi avete il dovere di proporre ma ora avete anche il sacrosanto dovere di spiegare la proposta cifre e numeri alla mano; avete chiesto un voto PER...a forza di slogan avete avuto il voto, ed ora????....Beh se volevate solo qualche poltrona.....allora va bene......!!
    Enzo

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