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 Home page > Tribuna Libera > Grillo chiede il dialogo con Renzi (!?)

Grillo chiede il dialogo con Renzi (!?)

Da Grillo parte la richiesta di un incontro con Renzi per trattare sulla riforma elettorale. Matteo acconsente ma impone lo "streaming" televisivo. È un film alla rovescia?

Sarebbe oltremodo facile fare dell'ironia perché la vicenda ha veramente del grottesco, soprattutto se si considera che la metamorfosi avviene in direzione della normalità nel dialogo politico.

Vediamone i passaggi: il duro, l'intollerante e sarcastico detentore esclusivo della "purezza" chiede, cappello in mano, un incontro con l'appestato Matteo Renzi per trovare una intesa sulla riforma elettorale. Matteo Renzi acconsente, precisando che non accetterà "scherzi" e a patto che l'incontro avvenga in diretta streaming.

Abbiamo ancora negli occhi l'incontro con Renzi, appena eletto premier, che ci fece assistere a dieci minuti di monologo di un Grillo rampante che offese Matteo a tutto tondo. Era un incontro chiesto da Renzi al quale Grillo non aveva potuto sottrarsi per non urtare la volontà della rete. Ci andò riluttante e si vendicò con lo sberleffo, confezionato più freddo e crudele di quello che aveva riservato a Pierluigi Bersani.

Adesso il copione si è rovesciato e forse l'incontro si consumerà verso la fine della settimana. La motivazione che ha indotto Grillo in Casaleggio a questo repentino cambio di strategia è la constatazione che "Renzie" (definito "ragazzo autistico" o "bamboccione") non è un provvisorio come il ponte dal dentista prima dell'impianto definitivo, ma è colui che ha raccolto quel 41% dei voti alle Europee che lo proietta ad un percorso di governo fino al 2018. Preso atto che l'"ebetino" (altro epiteto) di Firenze lo aveva bellamente asfaltato e tirava dritto lungo la sua strada, il buon Beppe in Gianroberto ha avuto questa brillante intuizione: "Sarà mica che questa strategia di isolamento non solo non paga ma rischia di fregarci?".

E allora via, senza attendere l'avvallo della rete ma si sussurra con una richiesta pressante di Di Maio a Grillo in Casaleggio, parte dall'uno che vale per tutti l'apertura alla nuova strategia: avanti tutta con il dialogo. Sentite che perle di saggezza, Grillo: "Noi facciamo sul serio e non poniamo condizioni preliminari (ma no!)", Di Maio: "Prima credevamo (solo voi!) di poter far cadere il governo Renzi... adesso che dopo le Europee si profila una legislatura lunga, la scelta del dialogo sulle riforme serve per farci uscire dal limbo".

Insomma, dopo l'apertura ai repellenti giornalisti di regime e ai talkshow che potevano insozzare l'immagine di purezza del M5S, cade anche l'ultimo mantra, quel "O NOI O LORO", che ci ha rintronato le orecchie. Quindi il M5S andrà al tavolo del confronto, portando la sua proposta di riforma elettorale dal nome, tra il serio ed il faceto, di "Democratellum". Una sorta di proporzionale con soglia del 40% per avere un premio di maggioranza al 51%. Ne sapremo di più dopo l'incontro.

A questi punti, preso atto che la lungimirante intelligenza delle menti pensanti del M5S fa quello che auspicavo e prevedevo da tempo (mi si consenta l'immodestia), di fatto verrà stravolto tutto l'attuale scenario politico, rimettendo in gioco tutta la teoria di maggioranze finora dipanata. Allora la domanda aurea è: perché?

Ci sono due possibili spiegazioni:

La prima è che effettivamente nel M5S è avvenuta la presa di coscienza che, perdurando su una via di solo pura protesta nichilistica, la situazione sarebbe andata via via sempre di più deteriorandosi, mandando a ramengo quel patrimonio di consensi raccolto alle politiche e tenuto congelato per oltre un anno. Ho personalmente due riserve su questa possibile spiegazione. Una è che non reputo il duo Grillo - Casaleggio capace di questa sana autocritica, l'altra è che la svolta si è manifestata in modo troppo repentino, quasi che bruciasse l'erba sotto i piedi. Paura che Renzi combini qualcosa di buono, proponendo i temi cari al M5S?

La seconda è che si tratti di uno bieco stratagemma per mettere una zeppa sul percorso delle riforme, rimescolando le carte dell'intesa Renzi - Berlusconi. Insomma un tentativo per far saltare il banco.

In ogni caso, qualora questa nuova linea strategica del M5S si concretizzasse, di sicuro niente sarà più come prima. Per il buon Alfano con seguito di sparuta truppa di diversamente berlusconiani del NCD e per i berlusconiani "doc" di Forza Italia, sicuramente potranno cominciare tempi duri.

La sintesi di Massimo Cacciari, che stigmatizza l'assoluto stato confusionale di questo Paese, sempre sull'orlo di una crisi di nervi, si concretizza in una domanda che ha qualche fondamento di ragione: 

"È accettabile che un partito che fa parte del PSE in Europa, che è sostenitore dell'euro e delle politiche europee, pur con i distinguo che sappiamo, trovi delle intese con un M5S alleato dell'UKIP di Farage, che è un partito xenofobo e razzista che sostiene l'uscita dall'Europa e dall'euro?

Io, pur condividendo le perplessità di Cacciari, credo che la risposta possa essere positiva soltanto se l'intesa si limita a pochi punti, ovvero a intese sulle riforme che riformano la struttura dello Stato. D'altra parte averlo già fatto con Berlusconi preclude qualsiasi obiezione di opportunità e poi darebbe corpo a quello che Renzi ha sempre sostenuto, ovvero che sulle riforme ci si confronta con tutti. Un salto ulteriore, ovvero un'alleanza più estesa tra PD e M5S, imporrebbe invece un chiarimento preliminare sulle posizioni in ambito UE.

Ma non mettiamo il carro davanti ai buoi.

 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.237) 17 giugno 2014 16:34

    Ti sei dimenticato, fra le possibili cause di questo repentino cambio di strategia che elenchi, quella che a te sarebbe più cara: che questa mossa serva solo a non buttare nel cesso il tempo speso a scrivere la legge online. Che figuraccia sarebbe perdere settimane a interpellare "la base" per poi non farne niente? Invece scrivere una legge, depositarla in commissione e poi assicurarsi che non venga tacitamente lasciata marcire colà è una mossa propagandistica geniale: strano che nel M5S ci siano arrivati, ma è successo. Spero di averti dato un ulteriore spunto.

    Saluti,

    Gottardo

  • Di (---.---.---.41) 17 giugno 2014 19:28

    Perche?


    Esistono due tipi di perché. Uno è il perché in assoluto. L’altro è il perché ora e prima no, che è una roba un po’ più complessa del semplice perché.

    Penserò male ma il motivo per me è semplice. Prima no perché Bersani non bluffava, a differenza di Renzi.

    Il gioco del poker insegna che vedere le carte dell’avversario è una strategia che ha senso non in assoluto, ma in base alla situazione, alle aspettative realistiche.

    Si vince se l’altro bluffa, non se garantisce un minimo di affidabilità in ciò che dice.

    Mentre reputo possibile un accordo sulla legge elettorale tra due singoli la cui autorevolezza a decidere di certe materie è discutibile ( e non tanto per storia personale, non solo, ma perché che due persone decidano le regole del gioco di una nazione è inaccettabile), perché si sa cosa c’è dietro le regole del gioco elettorali, io reputo grottesca l’ipotesi di una riforma costituzionale del senato così decisa, appunto da due singoli. Ripeto, è una questione di autorevolezza, che si pone - a prescindere dal motivo per cui stanno lì - per il solo fatto di essere due persone che pretendono di decidere le regole basilari di uno stato di diritto, vantando risultati elettorali assolutamente insufficienti a garantire tale pretesa.

    Che il 40% dei votanti preso da renzi non corrisponde mica al rappresentare 4 elettori su 10. Astensionismo, aventi diritto al voto, quelle robe così.
    Andando a fare i conti magari si scopre che rappresenti l’umore di 2 virgola qualcosa elettori su 10, cioè una minoranza, mentre pretendi di cambiare le regole del gioco per tutti.

    Sarò ottimista, ma non riesco ad immaginare Renzi e Berlusconi che decidono in due una roba così grossa, è inverosimile.

    Forse anche Grillo ha il mio stesso scetticismo e finalmente ha deciso di vedere il bluff.

    Non che stimi la direzione verticistica di Grillo/Casaleggio nel M5S, ma in questo caso c’è da dire alleluja.
  • Di paolo (---.---.---.177) 17 giugno 2014 20:40

    La morale è che dopo un giro di valzer durato più di un anno siamo tornati al punto di partenza .
    Come nel giro dell’oca .
    Sarebbe bastato che il buffone genovese avesse preso sul serio la proposta di Bersani per evitarci Letta , Renzi ,Berlusconi e la penosa retromarcia del M5S di queste ore che odora di fregatura lontano mille miglia .

    Ad essere intellettualmente rigorosi io ,al posto di Renzi , avrei risposto a Grillo , Di Maio e compagnia bella con un bel "vaffa " .
    Ma Renzi è un democristiano furbastro , molto più scaltro del sottoscritto , e caverà sicuramente del suo da questa inattesa ( ma non dal sottoscritto ) apertura .
    Come dire che il comico genovese ha finalmente trovato pane per i suoi denti .
    Era ora.
    saluti

    • Di Persio Flacco (---.---.---.89) 18 giugno 2014 00:39

      Se Renzi è davvero furbo dovrebbe tenersi caro Grillo: è a lui che deve tutto. Gli ha tolto di mezzo Bersani, aprendogli la strada per la segreteria del PD e per la presidenza del consiglio, dopo l’intermezzo Letta. Ha reso indispensabile la riconferma di Napolitano alla presidenza della repubblica, e Napolitano è un formidabile puntello per Renzi. Ha fatto di Berlusconi un interlocutore per le cosiddette riforme, un interlocutore col quale per Renzi l’accordo è facile e naturale. Ha reso inoffensivo e ridotto al silenzio quel quarto di elettorato che non avrebbe sopportato né Renzi né Berlusconi chiudendolo in un acquario in parlamento.
      Renzi dovrebbe baciare le mani a Grillo & Casaleggio, altro che vaffa...

    • Di (---.---.---.52) 18 giugno 2014 06:49

      Pensare invece che Bersani-Letta-Berlusconi-Renzi-Napolitano avevano e hanno ancora, tutti quanti e tutti insieme, interesse a tenere i Cinque Stelle al margine no? Che dabbenaggine.

    • Di Persio Flacco (---.---.---.89) 18 giugno 2014 13:59

      << Pensare invece che Bersani-Letta-Berlusconi-Renzi-Napolitano avevano e hanno ancora, tutti quanti e tutti insieme, interesse a tenere i Cinque Stelle al margine no? Che dabbenaggine. >>

      Erano tutti fuori gioco. Il gioco lo avevano in mano Bersani e Grillo: gli altri erano in un angolo a mordersi le mani, con la prospettiva di dover risalire a remi la cascata rappresentata da un governo PD-M5S articolato sul programma in otto punti proposto da Bersani a Grillo.

      Lo ripropongo perché vale la pena ricordare cosa hanno beffardamente rifiutato i due pesci lessi a nome di Grillo:
      --------------------------
      1- Fuori dalla gabbia dell’austerità
      Il Governo italiano si fa protagonista attivo di una correzione delle politiche europee di stabilità;
      conciliare la disciplina di bilancio con investimenti pubblici produttivi;
      ottenere maggiore elasticità negli obiettivi di medio termine della finanza pubblica.

      2- Misure urgenti sul fronte sociale e del lavoro
      Pagamenti della Pubblica Amministrazione alle imprese con emissione di titoli del Tesoro dedicati e potenziamento a 360 gradi degli strumenti della Cassa Depositi e Prestiti per la finanza d’impresa;
      riduzione del costo del lavoro stabile per eliminare i vantaggi di costo del lavoro precario e superamento degli automatismi della legge Fornero;
      salvaguardia degli esodati;
      allentamento del Patto di Stabilità degli enti locali per rafforzare gli sportelli sociali e per un piano di piccole opere a cominciare da scuole e strutture sanitarie;
      salario o compenso minimo per chi non ha copertura contrattuale;
      avvio della spending review con il sistema delle autonomie e definizione di piani di riorganizzazione di ogni Pubblica Amministrazione; programma per la banda larga e lo sviluppo dell’ICT;
      avvio della universalizzazione delle indennità di disoccupazione e introduzione di un reddito minimo d’inserimento;
      riduzione e redistribuzione dell’Imu secondo le proposte già avanzate dal Pd;
      misure per la tracciabilità e la fedeltà fiscale, blocco dei condoni e rivisitazione delle procedure di Equitalia.

      3- Riforma della politica e della vita pubblica
      Norme costituzionali per il dimezzamento dei Parlamentari e per la cancellazione in Costituzione delle Province;
      revisione degli emolumenti di Parlamentari e Consiglieri Regionali con riferimento al trattamento economico dei Sindaci;
      norme per il disboscamento di società pubbliche e miste pubblico-private;
      riduzione costi della burocrazia con revisione dei compensi per doppie funzioni e incarichi professionali;
      legge sui Partiti con riferimento alla democrazia interna, ai codici etici, all’accesso alle candidature e al finanziamento;
      legge elettorale con riproposizione della proposta PD sul doppio turno di collegio.

      4- Voltare pagina sulla giustizia e sull’equità
      Legge sulla corruzione, sulla revisione della prescrizione, sul reato di autoriciclaggio;
      norme efficaci sul falso in bilancio, sul voto di scambio e sul voto di scambio mafioso;
      nuove norme sulle frodi fiscali.

      5- Legge sui conflitti di interesse, sull’incandidabilità, l’ineleggibilità e sui doppi incarichi
      Le norme sui conflitti di interesse si propongono sulla falsariga del progetto approvato dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera nella XV Legislatura che fa largamente riferimento alla proposta Elia-Onida-Cheli-Bassanini.

      6- Economia verde e sviluppo sostenibile.
      Estensione del 55% per le ristrutturazioni edilizie a fini di efficienza energetica;
      programma pubblico-privato per la riqualificazione del costruito e norme a favore del recupero delle aree dismesse e degradate e contro il consumo del suolo;
      piano bonifiche;
      piano per lo sviluppo delle smart grid;
      rivisitazione e ottimizzazione del ciclo rifiuti (da costo a risorsa economica). Conferenza nazionale in autunno.

      7- Prime norme sui diritti
      Norme sull’acquisto della cittadinanza per chi nasce in Italia da genitori stranieri e per minori nati in Italia;
      norme sulle unioni civili di coppie omosessuali secondo i principi della legge tedesca che fa discendere effetti analoghi a quelli discendenti dal matrimonio e regola in modo specifico le responsabilità genitoriali;
      legge contro il femminicidio.

      8- Istruzione e ricerca.
      Contrasto all’abbandono scolastico e potenziamento del diritto allo studio con risorse nazionali e comunitarie;
      adeguamento e messa in sicurezza delle strutture scolastiche nel programma per le piccole opere;
      organico funzionale stabile, piano per esaurimento graduatorie dei precari della scuola e reclutamento dei ricercatori.
      -------------------------

      A proposito di dabbenaggine (se non dolo): Grillo ha rifiutato una di quelle occasioni che non si ripetono; una occasione irripetibile soprattutto per l’Italia. 

      Oggi avremmo un nuovo presidente della repubblica e un governo Bersani-Grillo al lavoro per risanare il Paese. Invece abbiamo un governo Renzi che fa le "grandi riforme" con Berlusconi.
      Grillo dovrebbe seppellirsi in qualche convento di clausura insieme a Casaleggio.

    • Di (---.---.---.246) 18 giugno 2014 21:57

      Il "vaffa" non è il mio argomento politico preferito, ma credo che nel caso, volendolo sdoganare, non sia Renzi a doverlo dire a Grillo. 


      Quanto tutti quegli italiani che ora si ritrovano Renzi, Berlusconi e Napolitano sulle spalle, con una prospettiva di nuova DC (anzi peggio, perché nella DC le correnti esistevano e c’era meno personalismo) per i prossimi 20 anni.

      Tutto questo perché bisognava gratificare i tifosi M5S in diretta streaming con battute tipo " non siamo a ballarò", invece di parlare di cose serie, perché purtroppo in Italia si preferisce spernacchiare l’avversario invece di metterlo KO seriamente, facendo cose.

      L’Italia è il posto in cui si grida contenti "Vaffa", invece di ragionare, salvo poi essere costretti a fare quello per cui Adele Gambaro è stata espulsa, solo che ora c’è Renzi.

      Non si è tornati al punto di partenza, ora è peggio.
  • Di paolo (---.---.---.177) 18 giugno 2014 12:01

    Belle teorie entrambe non c’è che dire .
    Ma i fatti sono : Bersani ha offerto e Grillo ha rifiutato , Renzi ha offerto e Grillo ha rifiutato .Punto .Poi la dietrologia lascia il tempo che trova.
    Che di per se potrebbe anche dire tutto e niente perché dipende ovviamente se ti convince l’offerta .Il punto vero è come il M5S ha rifiutato l’offerta .

    Cioè è stata la modalità del rifiuto il fatto politico più grave . Perché il rifiuto è partito da una posizione distruttiva ,totalizzante ,intollerante e nichilistica , e allora non si passa con un clik ad una posizione di dialogo .
    Gatta ci cova !!
    Io fossi Renzi non mi fiderei di Grillo neanche se mi invita al bar a prendere un caffé .
    Risiamo sempre al punto di partenza . Se il M5S vuole essere credibile deve rottamare Grillo -Casaleggio ed il cerchio magico , altrimenti rimarrà a rosicare senza mordere.
    grazie -ciao

  • Di paolo (---.---.---.177) 18 giugno 2014 16:06

    Concordo totalmente con Persio (commento delle ore 13:59 ).
    Occasione unica sprecata per dabbenaggine di questi sciagurati che sognavano un regime a pensiero unico , quello di un buffone con ipertrigliceridi supportato da un anemico visionario che predice il futuro.

    A pensarci bene ci sarebbe da denunciare Grillo e soci per palese immoralità .Rimpiango i tribunali dell’inquisizione .
    Ma forse stiamo tutti ipervalutando questi signori e forse è anche un bene che siano rimasti fuori dai giochi.Chissà cosa avrebbero combinato.

  • Di (---.---.---.28) 18 giugno 2014 17:28

    Paolo sei sempre il solito.

    Un anno fa, ai tempi di Bersani, dicevi "Ha fatto bene Bersani a non fidarsi di Grillo". Lo pensava anche Bersani, che a inizio luglio 2013 diceva ""Mica volevo far l’alleanza con Grillo, son mica matto!". Lo ha ribadito recentemente, a Bersaglio mobile, che "non era sua intenzione ‘fare’ un governo con i 5 stelle ma, invece, di avere i loro voti per far partire un governo a guida Bersani."

    Cioé, il PD, lo stesso che aveva fatto porcate per vent’anni, e che ha continuato a farle dopo, voleva far le porcate con l’avvallo dei grillini. Tutto lì, niente di diverso da un governo Letta.

    La prova di quanto dico sta anche nei punti elencati con nostalgia e rimpianto da Persio. Quei punti, per il PD, non esistevano prima, e hanno cessato di esistere subito dopo. Servivano solo a far abboccare il M5S. Quei punti potrebbe portarli avanti il PD, anche adesso, e adesso come allora avrebbe l’appoggio del M5S (anzi, è il M5S che li propone, quei punti). Il PD potrebbe impiparsene del Berlusca. Ma ormai è troppo tardi, vero? Non si può fare una seria legge anticorruzione, se no il Berlusca si arrabbia. E’ troppo tardi. Ma era troppo tardi già un anno fa. Dopo vent’anni di inciuci con FI, un PD improvvisamente rinsavito avrebbe permesso alla gente di fare 1+1=2: ma come, arriva il M5S e il PD diventa santo? Allora votiamo M5S invece del PD!

    Comunque, lasciamo perdere il passato. A differenza di Paolo, io non pretendo di sapere "che cosa sarebbe successo se...". Però posso capire il presente. Siamo daccapo, come dice Paolo. Sì, proprio daccapo, tant’è che Paolo dice che il PD non dovrebbe fidarsi.

    E il PD non si fiderà (se no berlusca si arrabbia...). E fra qualche mese Paolo dirà che è colpa del M5S se siamo senza legge elettorale perché è stata cassata per incostituzionalità. Corsi e ricorsi storici.

    Il M5S dice da sempre le stesse cose, e le fa. Il PD dice da sempre le stesse cose, ma ne fa altre. E la colpa di tutto è del M5S. Che propone da una vita, e poi anche recentemente, una legge anticorruzione. Ma il governo deve interessarsi del senato che non deve essere elettivo. La colpa è del M5S che propone, dai tempi di Bersani, una soluzione per i pagamenti arretrati delle P.A. Ma il governo ha da fare altro, deve dare 80 euro al popolo. E intanto l’Europa apre una procedura d’infrazione proprio per questi pagamenti. L’elenco potrebbe continuare (per gli 8 punti gentilmente ricordati da Persio, più altri che il PD non si sognerebbe mai neanche di pensare).

    Naturalmente non sono illuso. Verrò sommerso con la solita tiritera verbale. Pazienza. Ho buone mani da pianista, non mi spaventa scrivere. Distruggo le tastiere, ma costano poco.

    Un saluto a tutti,
    Gottardo

    • Di Persio Flacco (---.---.---.89) 18 giugno 2014 19:08

      << "Mica volevo far l’alleanza con Grillo, son mica matto!" >>

      Voleva farci un governo di programma, non un alleanza, ovviamente.

      Inoltre ribadisco per l’ennesima volta che il PD non è un monolite: Bersani non è Renzi. Ha una visione politica e una matrice culturale molto diversa da lui. Ad esempio Bersani non avrebbe mai concordato le riforme con Berlusconi, Renzi lo sta facendo.

      Ma ammettere che Bersani non è Renzi farebbe cadere ogni giustificazione per la porcata di Grillo, dunque bisogna dire che nel PD sono tutti uguali.

      La chiamo porcata perché, a differenza di Paolo, non sono affatto convinto che si sia trattato di dabbenaggine. Grillo ha dovuto faticare per convincere i suoi parlamentari che era necessario rifiutare l’offerta di Bersani, ha dovuto imporgli tre giorni di ritiro per riuscirci. Dunque era ben cosciente delle conseguenze quello che stava facendo.

  • Di (---.---.---.246) 18 giugno 2014 22:02
    @Gottardo

    "Quei punti, per il PD, non esistevano prima, e hanno cessato di esistere subito dopo."

    E grazie. Quei punti erano il programma minimo di Bersani, escludendo Berlusconi dai giochi. La strategia di Bersani stava davvero facendo spaccare il M5S, per fortuna di Grillo Bersani è stato esautorato e si è andati al governo Letta, che ovviamente non valutava più i punti di Bersani perché appoggiato da una diversa maggioranza.

    Col governo Letta è andata bene a Grillo, ha potuto ricompattare le truppe al grido dell’inciucio. Però c’è un piccolo particolare: sarebbe andata meglio se fosse stato Bersani a inciuciare con Berlusconi, invece c’è stato un cambio alla regia del PD e ciò rende risibili le tue critiche.

    Ripeto: la tua frase avrebbe avuto senso se ci fosse stato un governo Bersani dimentico delle sue proposte, ma proprio grazie alla strategia di Grillo, Bersani è diventato così debole da essere fatto fuori "per il bene dell’Italia" che non può aspettare. E ci ritroviamo Renzi.

    Ma non era meglio accordarsi un anno fa? Magari avevano già fatto la riforma elettorale e ora si andava al voto.
  • Di paolo (---.---.---.177) 19 giugno 2014 00:07

    E Gottardo continua a rigirare la frittata , senza rendersi conto che nel frattempo Grillo lo sta smentendo nei fatti.
    Gottardo chiediti perché ora Grillo vuole il dialogo con Renzi . Per proporre una intesa sul Democratellum ? Ovvero su un evento con probabilità di successo asintoticamente tendente a zero .
    Non sai rispondere ? Allora aspetta pochi giorni e la risposta te la darà Renzi .

    @ Persio : "dabbenaggine " era per riprendere il termine di @52 e stigmatizzare il supporto culturale di questi fanatici .
    ciao

  • Di (---.---.---.86) 19 giugno 2014 08:40

    Per Persio: sono d’accordo che Bersani sarebbe stato meglio di Letta e di Renzi. Ma chi l’ha scelto Renzi? Il PD, con i suoi meccanismi democratici (sic). I piddini potevano scegliere Cuperlo, o Civati, o chi altri, non so. Ha scelto Renzi: Renzi è il PD, Bersani era il PD, poche storie. Il M5S non è la balia del PD. Se si accetta che il PD prima dica delle cose e poi se le rimangia perché cambiano i vertici, allora bisogna davvero chiedersi che cosa vuol dire "partito", o per lo meno che cosa vuole dire "PD". Ma non importa, è sempre il M5S che sbaglia perché dice cose giuste - ma è troppo coerente: in Italia si dicono e si fanno cose non perché sono giuste, ma per la convenienza dei singoli, momento per momento.

    Quanto dico lo rivolgo specialmente a "—,246", che apprezzo per il tono più pacato: "non era meglio accordarsi un anno fa?". Sì, forse era meglio; alla domanda è impossibile rispondere. Poniamo che fosse meglio. Allora adesso il M5S è colpevole senza possibilità di riscatto, anche se si comporta bene. Siccome "forse poteva andare meglio", il M5S deve sparire, o per lo meno accettare compromessi che sono all’opposto della sua ideologia - cioé diventare uniformemente invisibile nella mischia? Ma tutto questo dovrebbe avere il beneficio del dubbio, visto che sono ipotesi non verificabili. Ho l’impressione che si guardi all’ultimo anno di storia con un atteggiamento favolistico: il Buon Bersani, Il Cattivo Berlusconi, il Saggio Napolitano, l’Audace e Giovane Renzi, il Pazzo Grillo. Ma quando le favole si rileggono in età matura si capisce a volte che forse il Saggio non era poi tanto saggio, il Cattivo non poi così cattivo e il Pazzo non del tutto pazzo.

    Per Paolo, sulla richiesta del dialogo con Renzi. Vi possono essere diverse spiegazioni. Quella più logica è che, se una forza politica ha una legge da proporre, la propone. Il M5S l’ha già fatto altre volte, questa è la seconda legge elettorale che propone. Le da’ più risalto del normale perché il momento è particolare: l’Italicum è palesemente una schifezza, e in più Berlusconi non lo vuole appoggiare (strano, era lui che lo voleva così).

    Certo, Paolo, l’ipotesi esposta per te è assurda, troppo normale per essere vestita sul MoVimento. Un’altra spiegazione è che il M5S non sa più che cosa fare; crede di avere ragione su praticamente tutto, ma la gente non capisce; allora nella sua confusione mentale fa scelte incomprensibili. Può essere. O può essere solo tattica per mettere in difficoltà Renzi.

    Hai esposto nel tuo articolo alcune possibili spiegazioni, ma che non mi convincono, soprattutto per le premesse. Per esempio, il fatto che l’iniziativa sia stata presa senza il coinvolgimento della rete. Di solito conivolgere la rete è una cagata pazzesca, ma stavolta era necessario. Altra premessa, Renzi sostiene che sulle riforme ci si confronta con tutti. Però tutti devono battere le mani e dire di sì, questo è il confronto secondo il Vangelo di Matteo.

    Del tuo articolo mi piace soprattutto l’ultima frase: "Non mettiamo il carro davanti ai buoi". Dovresti applicarlo di più, quel pensiero. Comincio io (scherzo). Succederà quello che è successo fin’ora: Renzi imporrà il suo punto di vista, rifiuterà il Democratellum con mugugni della base, che però rientreranno. Si andrà a un confronto sui numeri e, in dipendenza di ciò che Renzi avrà promesso al berlusca nei colloqui segreti, l’Italicum passerà oppure no. La vera domanda non è "perché il M5S bussa a Renzi?", ma "che cosa dovrà regalare Renzi a Berlusconi?".

    Saluti,

    Gottardo

    • Di (---.---.---.120) 23 giugno 2014 10:38

       >"Quanto dico lo rivolgo specialmente a "—,246", che apprezzo per il tono più pacato: "non era meglio accordarsi un anno fa?". Sì, forse era meglio; alla domanda è impossibile rispondere. Poniamo che fosse meglio. Allora adesso il M5S è colpevole senza possibilità di riscatto, anche se si comporta bene. Siccome "forse poteva andare meglio", il M5S deve sparire, o per lo meno accettare compromessi che sono all’opposto della sua ideologia - cioé diventare uniformemente invisibile nella mischia?"

      E chi dice che DEVE sparire? Al massimo sta sparendo, per motivi intrinsechi e non per mia volontà, perché forse la sua ideologia era sbagliata. Forse c’è un problemino con il piano di realtà, perché in teoria qualsiasi cosa funziona, ma poi bisogna verificare la fattibilità delle proprie tesi. Se si dimostra che non vanno, allora si deve fare un esame di coscienza, analizzare la situazione e capire cosa non è andato. Se invece si grida all’elettorato pensionato che non ci merita, si continuerà a perdere. Il progresso umano si basa sul trial and error: tentativi, analisi degli errori ed aggiustamenti. Se l’uomo avesse dato la colpa ai rami degli alberi del non volersi accendere spontaneamente, invece di sperimentare altri metodi per provocare la scintilla necessaria ad incendiarli, saremmo tuttora senza il fuoco.

       >"Ma tutto questo dovrebbe avere il beneficio del dubbio, visto che sono ipotesi non verificabili."

      Invece l’autosufficienza del M5S era un’ipotesi non verificata prima, ora è dimostrato che è fallace. Ne volete prendere atto o no? Se non lo fate sparirete: non perché DOVETE sparire, ma perché non può che andare così.

       >"Ho l’impressione che si guardi all’ultimo anno di storia con un atteggiamento favolistico: il Buon Bersani, Il Cattivo Berlusconi, il Saggio Napolitano, l’Audace e Giovane Renzi, il Pazzo Grillo. Ma quando le favole si rileggono in età matura si capisce a volte che forse il Saggio non era poi tanto saggio, il Cattivo non poi così cattivo e il Pazzo non del tutto pazzo."

      Capisco l’argomentazione ironica, del resto sei un seguace di chi chiamava un avversario politico Gargamella e così facendo lo delegittimava. Sveglia, i puffi sono storia vecchia e forse, rileggendo il tutto in età matura, Gargamella non era tanto Gargamella, almeno non del tutto.

      Ti rendi conto che sei contraddittorio?

      Beh, che dirti: Gargamella non vi piaceva, tenetevi l’ebetino. Il quale una cosa intelligente fa: non dà spazio più di tanto a Grillo, condannandolo all’ininfluenza.

      E su questo sono in disaccordo con Paolo, perché a Grillo questa uscita serve e gli conviene comunque. Quando si è ai margini esiste un solo modo per non sparire ed è farsi notare. Non si può dare contro alla Boldrini ogni giorno per finire sui TG, anche questo dopo un po’ diventa datato e non fa notizia. E se non fai notizia, se non fai, finisci nell’oblio.

      Questa mossa conviene solo a Grillo: se non sarà accontentato potrà gridare al sistema che inciucia, fregando elettori al PD. Se sarà accontentato, potrà prendersi i meriti di un qualcosa. Se invece sarà ascoltato, almeno inizialmente, avrà comunque un’insperata ribalta che gli serve, proprio per non sparire nel dimenticatoio. E soprattutto ora ha passato la palla a Renzi, ed è una palla avvelenata, perché qualsiasi cosa faccia Renzi, ci guadagnerà solo Grillo.

  • Di paolo (---.---.---.177) 19 giugno 2014 09:16

    Renzi a Berlusconi ha già regalato . E il merito è tutto vostro . Complimenti.

    L’unica spiegazione , caro Gottardo , è che il duo Grillo -Casaleggio hanno preso atto che gli italiani sono meno fessi di quanto credevano . Siccome i due dell’Ave Maria cominciano a capire che il giocattolino sta per scoppiargli in mano ,tentano il "coupe de theatre " per rompere il mazzo .
    Tentativo palesemente insincero ,truffaldino e becerotto destinato miseramente a fallire .

    Se i grillini volessero entrare veramente in partita ,a prescindere dalla legge elettorale che lascia il tempo che trova , devono fare due cose nell’ordine :
    1) Far fuori la Casaleggio Associati e il suo megafono e darsi uno statuto di partito .
    2) Mettere sul piatto una collaborazione a tutto tondo con il PD , anche in forma di alleanza politica , ovviamente sui punti condivisi .E sui punti condivisi , caro Gottardino , si accettano anche compromessi a miglior risultato per i cittadini .I " niet " erano di moda con Stalin .
    Il M5S deve diventare la forza politica matura e consapevole ,propedeutica del cambiamento . Devono essere lo stimolo educativo e coercitivo del cambiamento . Chiaro ?

    Non lo fate ? E allora resterete fuori dai giochi fino all’estinzione .
    Paradossalmente questa mossa di apertura estemporanea serve solo a Renzi e non a Grillo , perché mette pressione su Berlusconi e Alfano ,cosa che per Renzi è autentica manna dal cielo.
    ciao

  • Di (---.---.---.86) 19 giugno 2014 11:27

    Renzi ha già regalato, ma evidentemente non basta. E poi non è la prima volta che il PD cerca di collaborare (sic) con FI, sappiamo che cosa è successo.

    Per i "niet", c’è qualcuno che è molto più bravo a dirli, e sta anche dalla parte giusta.

    Comunque grazie per il resto, il politichese non mi interessa ma terrò bene a mente ugualmente.

    Saluti Paolino,

    Gottardino

  • Di (---.---.---.17) 19 giugno 2014 12:17
    @Paolino e Gottardino

    Non è che sta nascendo qualcosa tra voi due, vero? :D

    Scherzo ;)

  • Di (---.---.---.157) 19 giugno 2014 12:23

        IN Questo Mondo 

     Dove valori di amicizia onore e lealtà vengono calpestati   

     L’unica amica che  riempie il quotidiano con la sua presenza 

    Non ti lascia mai solo   Non è gelosa  

     La sua fedeltà è come l’edera  dove si attacca muore 

    Il suo nome? 

     è TRISTEZZA . VITTORIO

  • Di (---.---.---.28) 20 giugno 2014 17:42

    E Renzi risponde: "le riforme le facciamo con loro":

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