Grecia: storia di un declino
Correva l'anno 2004 e la Grecia era ancora considerata il paese "rivelazione" dell'Unione Europea, sull'onda dei giochi olimpici di Atene. Nel 2006 il Pil cresceva del 5,6% e persino nel 2007 si registrava un + 4,28%. Poi l'improvviso salto nel buio. Nel 2009 la prima discesa sotto zero (-2,04%), mentre il 2010 termina con un - 4,47%. L'ultimo anno si è appena concluso con -6% e le previsioni per il 2012 si attestano sul -3%.
La prima manovra fu di 6,5 miliardi, mentre sulle strade si agitavano le manifestazioni di piazza contro le "svendite di Stato". Proteste inutili perchè di fatto quasi nessun investitore straniero si è fatto avanti. Il "sistema Grecia" non si vende bene, e le privatizzazioni fino al momento si fermano a circa 1,5 miliardi di entrate, troppo poco.
Nel settore pubblico interventi ancora più duri: tagli drastici a tredicesime e quattordicesime, stipendi congelati o ridotti, messa in mobilità di 30.000 dipendenti statali. In Grecia i dipendenti pubblici sono un esercito di 750 mila persone, su una popolazione di appena 11 milioni. Entro il 2015 andranno a casa in 150.000, mentre da subito arriva la decurtazione del salario minimo dai 750 euro lordi a 580 (circa 400 euro netti).
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