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Gli Indignati in marcia arrivano a Roma

Un gruppo di 30\40 persone si è accampato a Piazza San Giovanni – luogo di tante manifestazione – nelle scorse settimane.

Erano un gruppo di indignati – anche se a non tutti piace essere definiti tali -, giovani, disoccupati, studenti, anziani, lavoratori, in marcia già da tempo contro il sistema attuale.
 
Gli indignados accampati a Roma, sono arrivati da Nizza, dopo aver toccato altre località europee hanno scelto la capitale per un’altra delle loro soste, la marcia si è spostata a piedi percorrendo le strade che li ha porta ogni 20\30 km a fermarsi in piccola cittadini e non solo in grandi realtà europee, come sono state Madrid, Bruxelles.
 
Roma hanno organizzato un evento chiamato: Agora Internazionale Roma.
Il programma di questo evento, è stato creato seguendo il loro principio organizzativo, non avere un programma stabilito, loro infatti sostengono un modello orizzontale, senza capi o figure principali, la libertà, la democrazia e l’uguaglianza li muove per creare gli eventi o tutto quello che è necessario, possibile, per sfruttare il luogo e lo spazio in cui si trovano. Il gruppo che si è creato lungo questo percorso si è organizzato attraverso la coesione e la condivisione, ognuno ha contribuito apportando il suo aiuto; infatti, ognuno si occupa e gestisce collettivamente i vari spazi come la logistica, la cucina, i luoghi creativi, la comunicazione, la libreria; elementi alla base di una buona convivenza civile.

Si autogovernano collettivamente, senza prevaricazioni.

Nella città romana come in tutte le altre in cui si sono fermati, hanno mantenuto un comportamento pacifico e civile, facendo dell’essenzialità un punto cardine, il loro sostegno e mantenimento non si basa su un budget economico – anche se hanno un piccolo fondo da cui attingere per eventuali necessità – bensì sull’aiuto collettivo dei cittadini dei luoghi in cui si fermano, chiunque aiuta e sostiene questa gente è ben accolta, ed ogni aiuto è ben accettato, dai viveri ai suppellettili più svariati, grazie ai quali hanno anche la corrente che gli permette di usare i computer per aggiornare i passi della loro marcia.

Ciò che gli occorre è il necessario per vivere, non certo i materiali per sopravvivere.
 
Sebbene riconoscano nel movimento degli indignados iniziato in Spagna e nella Primavera Araba, i loro riferimenti e le loro ispirazioni iniziali, tuttavia non hanno un riferimento principale e unico, sono apartitici e asindacali, i motivi che li spingono a marciare provengono dal disaccordo e dal risentimento nei confronti del sistema economico, delle collusioni e dei legami tra politica e finanza, dalla mancanza di una totale e pura democrazia, della tutela e salvaguardia dell’ambiente.
 
Gli stessi motivi contro cui manifestano, sono gli stessi alla base delle loro assemblee e discussioni collettive, nelle quali si propongono di avanzare soluzioni e proposte, al fine di cambiarli in positivo e in meglio. Per un futuro diverso, forse migliore.
 
Inizialmente avevano un sito attraverso cui informavano direttamente riguardo il loro singolo movimento, ora utilizzano blog personali e blog come: www.italianrevolution-roma.blogspot.com e www.scoop.it/t/march-to-athens, attraverso i quali possono comunicare e aggiornare in tempo reale gli eventi che creano e organizzano.

Questi indignati protestano anche contro l’indifferenza di alcune realtà come l’Italia, che paradossalmente dovrebbe lottare di più, in quanto è colpita maggiormente dalla mancanza di lavoro e opportunità, proprio come la mancanza di un futuro per le nuove generazioni.

Aspirano a migliore il sistema, vorrebbero «un mondo in cui sia l’individuo alla base della società, in cui non vi siano leader o capi, ma uomini e donne insieme, senza bandiere»
 
Per le foto: Galleria fotografica
 
 
Le notizie per questo articolo sono state reperite grazie alle gentili risposte di uno dei ragazzi del gruppo, per questo vorrei ringraziare Oscar.
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