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Giuseppe Riccardi

Giuseppe Riccardi

  Storico di formazione, ho conseguito un post dottorato in storia contemporanea all'EHESS di Parigi. Non sono un giornalista, ma di tanto in tanto mi permetto di dire la mia sui temi che mi stanno a cuore. Più che scrivere, preferisco leggere. Specie quotidiani, anche esteri, e libri, dove possibile in lingua originale, pigrizia permettendo. Leggere un romanzo coI dizionario, infatti, credo ti faccia perdere il piacere della lettura. Saggi storici a parte, i miei libri preferiti sono in genere gli ultimi che ho letto, la selezione la faccio a monte: quelli che mi raccontano un mondo insieme a una storia. Un modo di evadere e viaggiare, soprattutto quando posso muovermi di meno.
  Trai miei titoli preferiti: Hotel Calcutta di Sankar, Ogni cosa è illuminata di Safran Foer, Portrait of a Turkish family di Irfam Orga, La bastarda di Istanbul di Elif Shafak, Les echanteurs di Romain Gary, American Gods di Neil Gaiman, Leggere Lolita a Teheran di Azar Nafis, Tolleranza zero, di Irvine Welsh. Negli ultimi tempi ho particolarmente apprezzato Scambi di David Lodge, Solar di Ian McEvan, Hotel New Hampshire di John Irving, La trilogia dell'Ibis di Amitav Ghosh e Shantaram di Gregory David Roberts. 

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  • Primo articolo giovedì 06 Giugno 2011
  • Moderatore da sabato 08 Agosto 2011
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Ultimi commenti

  • Di Giuseppe Riccardi (---.---.---.174) 10 agosto 2011 21:24
    Giuseppe Riccardi

    E’ incredibile quanto il Governo abbia sottovalutato la crisi. Tanti segnali lasciavano facilmente intravedere che l’Italia sarebbe stata la tessera successiva del domino a cadere. Una sottovalutazione colpevole. Le dichiarazioni che riporti la dicono lunga. Le camere di fatto erano state chiuse con la fiducia sul tema del processo lungo, salvo poi essere riaperte, e di corsa, per rispondere all’emergenza. Molto interessante il concetto di primi super cives, mi chiedo se, nominati a parte, vista la qualità della gente che mandiamo a rappresentarci, non sia il caso di lanciare piuttosto un’estrazione, un sorteggio. Affidandoci alla fortuna, il parlamento che ne risulterebbe sarebbe comunque migliore di questo. E’ una provocazione, ma neanche tanto! smiley




  • Di Giuseppe Riccardi (---.---.---.41) 3 giugno 2011 16:20
    Giuseppe Riccardi

    Grazie per le interessanti osservazioni. Indubbiamente la sinistra ha ampie responsabilità per non aver saputo rispondere al malessere rappresentato dagli elettori della Lega. Le uscite scomposte dei suoi esponenti, spesso a carattere razzista, sono spesso state colpevolmente tollerate. La Lega, tutto considerato, ha anche goduto di una buona stampa, nella speranza, rivelatasi poi vana, che liberasse il paese da B. In alcuni casi quasi li si giustificava, dicendo "Loro sono fatti così", trattandoli in effetti da gente in stato di minorità permanente, da guardare con sufficienza, in alcuni casi con la simpatia con cui si guarda un beone in osteria. Non si è troppo badato ai casi di abusi, corruzione che andavano moltiplicandosi. Impietosi con gli altri, cui non si perdona niente, con la Lega si è andati leggeri. Perpetuando così il mito della diversità leghista, mito assolutamente falso. Quanto alle possibilità della Lega, temo che con B. si accorderanno a tavola, come sempre, magari in cambio di un posto da ministro a Castelli. Forse alla Giustizia, ruolo già ricoperto per 5 anni, se non ricordo male, 5 anni vissuti pericolosamente al servizio delle esigenze processuali del padrone. Ma sarà un vero smacco se a far cadere il Governo dovesse essere qualche appetito insoddisfatto di qualche responsabile. La Lega finirebbe agli occhi di tutti per apparire per quello che è, un partito ferocemente attaccato alle poltrone. E prima o poi dovrà rendere conto agli elettori, più prolungano l’agonia dell’esecutivo, più, credo, la pagheranno cara in termini di consensi.

  • Di Giuseppe Riccardi (---.---.---.41) 3 giugno 2011 16:03
    Giuseppe Riccardi

    Innanzitutto grazie, per i complimenti e per le osservazioni. Spero mi scuserai i refusi. Non sono di Treviso, ma ho dei cari amici da quelle parti, in cui mi è capitato di andare più di qualche volta. Sono rimasto impressionato dalle sterminate aree industriali del Nord Est ed ammirato dall’intraprendenza dei veneti. Normale che gente che si è fatta strada in proprio guardi con diffidenza uno Stato centrale avvertito per lo più come un esattore. Ma non finirò mai di sorprendermi come una delle aree più sviluppate del paese abbia così a lungo delegato la propria rappresentanza a un partito come la Lega, che non dà risposte, ma alimenta paure, del diverso, della globalizzazione e via dicendo. La sinistra ha molte responsabilità, senza dubbio. Vogliamo parlare dei tanti operai iscritti alla CGIL e che hanno in tasca anche la tessera della Lega? Quanto a Berlusconi, l’uomo ha mille capacità e risorse, non sarebbe la prima volta che lo si dà per finito. Anche se adesso la vedo dura per lui e faremmo tutti bene a tenere gli occhi ben aperti per possibili colpi di coda. Per il resto, non so chi fossero i candidati di sinistra alle scorse comunali di Treviso, e già questo la dice lunga, né se si siano fatte le primarie, non foss’altro per dar visibilità all’opposizione in una zona in cui la Lega occupa tutte le posizioni, con le relative prebende e clientele. Ma non credo che il potere della Lega sia eterno, le stesse aree erano state feudi democristiani fino a non molto tempo fa. E non mi pare che Cacciari e il suo successore abbiano o stiano governando male a venezia. Lo stesso per Zanonato a Padova o a suo tempo Fistarol a Belluno. Rilevo però che le due roccaforti rosse in Veneto, Venezia e Padova, siano in quelle città sedi di prestigiose università, per non parlare della storia di Venezia, che ha fatto la sua fortuna aprendosi al mondo. 


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