Giulio Cavalli risponde alle minacce legate al suo spettacolo sulla mafia
“In seguito alla prima del mio spettacolo teatrale “Do ut des, riti e conviti mafiosi” (Teatro alle Vigne, Lodi, 27 marzo, e Teatro Franco Parenti, Milano, 12 maggio), spettacolo che ha ospitato anche un intervento del giornalista di Telejato, Pino Maniaci, sono stato oggetto di minacce e intimidazioni anonime. Nella specie, una e-mail e il disegno di una bara sulla porta del mio teatro. Intimidazioni comparse in coincidenza con la prima dello spettacolo e con l’organizzazione di alcune repliche in Sicilia a partire da Alcamo, prossimo 29 agosto, e a seguire Corleone, Cinisi, Palermo e Gela, quest’ultimo comune anche produttore dello spettacolo nella persona del sindaco anti-mafia Rosario Crocetta.
Al momento attuale né noi né le forze dell’ordine, che hanno reso operativo per me un programma di protezione, siamo in grado di stabilire chi siano i responsabili di questi gesti. Ritengo di non dare importanza immeritata all’atteggiamento così codardo e nello stesso tempo violento di persone anonimamente banali. Questo anche per il rispetto che porto nei confronti del pericolo reale che corrono quotidianamente i miei compagni di viaggio in questo spettacolo: Pino Maniaci con la sua Telejato, Rosario Crocetta con il suo impegno per la legalità, Giovanni Impastato e tutti gli altri.
Con il dubbio che comunque non sia una priorità delle organizzazioni mafiose bloccare il nostro spettacolo, continuiamo con il nostro lavoro, con i migliori auguri e malauguri che ci possano capitare”
Giulio Cavalli
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