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Gian Carlo Zanon

Gian Carlo Zanon


Gian Carlo Zanon vive da trent’anni a Roma. Pubblica da quindici anni su giornali e riviste Terra, Quattro Passi ecc. articoli che trattano di vari argomenti ma soprattutto recensioni letterarie. Scrive, per numerosi siti on-line, come Avances, Agorà Vox e molti altri, articoli di natura politica, filosofica, sociale, letteraria. Ha pubblicato in cataloghi d’arte della pittrice Roberta Pugno: la prima introduzione, Confini … volto di donna corpo di eroe per il la mostra Materia e respiro del 1999 svoltasi a Roma nel Palazzo Barberini; la seconda, Da nessun limite costretto, per la personale “L’audaci imprese io canto” svoltasi a Il Mauriziano, Reggio Emilia nel 2000. Nel marzo del 2003 una sua opera teatrale Ribellione è messa in scena al Tetro dell’Accademia delle Belle Arti di L’Aquila. Recentemente ha aperto un sito on-line, L’uomo in rivolta, dove la sua poetica, centrata sul tema della ribellione, viene messa a nudo attraverso articoli, poesie, recensioni letterarie e altro. Egli soprattutto è ciò che scrive.

Questa citazione di Camus è, per lui, valida come poetica e ricerca inesausta del rispetto della verità nel giornalismo.

«Ho cercato in particolare di rispettare le parole che scrivevo, giacché, per mezzo di esse, rispettavo coloro che le potevano leggere e che non volevo ingannare. (…) Dai miei primi articoli fino al mio ultimo libro io ho tanto, e forse troppo scritto, solo perché non posso fare a meno di partecipare alla vita di tutti i giorni e di schierarmi dalla parte di coloro chiunque essi siano, che vengono umiliati e offesi. (…) mi pare che non si possa sopportare quest’idea, e colui che non può sopportarla non può neppure addormentarsi in una torre. Non per virtù, ma per una sorte di intolleranza quasi organica, che si prova o non si prova. Da parte mia ne vedo molti che non la provano, ma non posso invidiare il loro sonno. »

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  • Primo articolo mercoledì 08 Agosto 2010
  • Moderatore da martedì 09 Settembre 2010
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Ultimi commenti

  • Di Gian Carlo Zanon (---.---.---.36) 16 settembre 2010 18:16
    Gian Carlo Zanon

    Queste gaffes, apparentemente innocenti, sono dei piccoli varchi dove si può intravedere la realtà xenofoba e razzista degli uomini che guidano la chiesa.
    Il discorso di Ratisbona ne è un fulgido esempio. Li, il grande teologo Ratzinger, fece molto arrabbiare i mussulmani per le sue insinuazioni sul copywriter di Dio in possesso della chiesa cattolica.

    Grazie

  • Di Gian Carlo Zanon (---.---.---.36) 16 settembre 2010 18:00
    Gian Carlo Zanon

    Sottoscrivo anch’io la lettera degli intellettuali di cui parla il suo articolo. Lettera fin troppo equilibrata che velatamente nasconde parzialmente una tragica verità. Ratzinger, il quale proprio oggi ha dichiarato di aver subito un shock alla notizia del dramma dei “preti pedofili”, in realtà mente, perchè egli fu uno dei principali occultatori di questi crimini su bambini indifesi anche di due e cinque anni.

    Quindi denunciare il Papa “di non aver affrontato adeguatamente i molti casi di abusi su bambini commessi all’interno della sua organizzazione” è un affermazione sacrosanta ma ancora parziale.

    Già da tempo sono stati resi pubblici i documenti firmati dall’allora cardinale Ratzinger, attraverso video, da trasmissione come quella di Santoro, Anno Zero, e da alcuni, pochi, media. Uno di questi documenti è l’ormai famoso Crimen Sollecitationis, solo per citarne uno.

    Comunque grazie per tenere alta la guardia contro i mostri in abito talare, e non, colpevoli di questi orrendi crimini.

  • Di Gian Carlo Zanon (---.---.---.132) 15 settembre 2010 21:05
    Gian Carlo Zanon

    Era ora che si cominciasse a conoscere la "questione meridionale" dalla parte dei meridionali.
    In realtà dopo che i piemontesi tolsero di fatto il potere a Garibaldi, iniziò una vera e propria colonizzazione del sud da parte dei magnati del nord che ridussero l’ex Regno delle due Sicilie in povertà. I problemi del sud, compreso la criminalità organizzata, hanno inizio proprio in quel frangente quando gli occupanti piemontesi si comportarono come i nazisti durante l’occupazione 1943/1945. I nostri beneamati re d’Italia hanno sulla coscienza sia la questione meridionale sia la tragedia del nazifascismo. Si parla sempre di Bronte dove vennero giustiziate ingiustamente cinque persone, ma non si parla mai del vero e proprio genocidio compiuto dai soldati del Re.
    Un episodio fra tutti: il massacro di Pontelandolfo nel Beneventano. Nome cancellato dai libri di storia perchè ricorda l’eccidio del 14 agosto 1861a opera dei Bersaglieri che sterminarono 400 persone, uomini, donne, bambini. Lo ha raccontato anche Paolo Rumiz sulle pagine di La Repubblica il 27 agosto.
    Meno male che, a quanto ho capito questo libro denuncia la "questione meridionale" che fu, non per colpa di Garibaldi, di fatto una guerra di annessione. Dovremmo riscrivere i libri di scuola e ricominciare a pensare cosa fare per guarire questa terra del sud piegata e negata.

    Gian Carlo Zanon

  • Di Gian Carlo Zanon (---.---.---.4) 15 settembre 2010 15:13
    Gian Carlo Zanon

    Bell’articolo scritto con passione e intelligenza ... ciò che manca a chi non si mette in ascolto.

    Bella la frase
    "L’arte di governare la società non può, pertanto, continuare a manifestarsi indifferente. Né ciascuno di noi può o deve sentirsi escluso."

    "La storia siamo noi nessuno si senta escluso" De Gregori

    Grazie Gian Carlo Zanon

  • Di Gian Carlo Zanon (---.---.---.4) 15 settembre 2010 10:41
    Gian Carlo Zanon

    D’accordo su tutto, non avevo letto l’articolo quando è stato pubblicato, mi sembra perfetto anche dal punto di vista tecnico, e per i suggerimenti:

    la forma da dare all’articolo;

    gli annessi documenti che testimoniano la veridicità dell’articolo;

    la lunghezza dell’articolo; ecc. ecc.

    Tutte cose a cui, finora, non facevo caso ma che sono importantissime e giuste dal punto di vista giornalistico;

    Io ad esempio ho il problema di esagerare in lunghezza, imparerò.

    Mille grazie

    Gian Carlo Zanon


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