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AgoraVox Anfitrione invisibile e i suoi graditi ospiti

Cari ospiti il nostro Anfitrione è invisibile e noi siamo il suo volto e la sua psiche che si esprime in ciò che scriviamo.

Stavo facendo delle considerazioni mentali ieri, dopo aver letto nei commenti insulti e altre “carinerie” del genere. Questi, che, con un eufemismo, si potrebbero chiamare “commenti critici ad alcuni articoli”, sono scritti per la maggior parte da persone che scrivono su questo giornale e che quindi sono graditi ospiti.

Ho pensato anche che questa mancanza di eleganza sia la causa della quasi mancanza, in questo giornale, di immagini femminili le quali probabilmente sono scappate o non si avvicinano, proprio per questa mancanza di eleganza.

E ho pensato anche che tutti coloro che pubblicano articoli su questo giornale on-line sono ospiti di AgoraVox e che da ospiti ci si dovrebbero comportare.

Per quanto mi riguarda io sono grato a questo giornale per l’ospitalità e cerco di non dimenticare mai questo elemento di rapporto. Oltre ad essere grato a questo contenitore di idee che è importante per la libertà di espressione che ci offre, vorrei che questo giornale avesse un immagine non solo decente ma bella.

Sappiamo benissimo, noi che scriviamo da tempo, le difficoltà che troviamo per pubblicare un articolo “normale”, su un giornale o su una rivista stampata e non, figuriamoci un articolo molto critico, sul Governo, sulla Politica, sulla religione di stato, in sintesi sui poteri forti della Repubblica italiana.

Ma libertà di espressione non può significare commenti con oltraggi grevi e gratuiti a chi, magari in buona fede, mette a disposizione del pubblico le proprie idee anche se queste non sono condividibili.

Quindi, se ci teniamo veramente che questo giornale continui ad avere un’immagine che ci corrisponda, comportiamoci di conseguenza.

Così come sono, soprattutto, ma non solo, i cittadini che eleggono, coloro che danno l’immagine di un paese scegliendo la propria rappresentazione  in un individuo o in un gruppo di individui , allo stesso modo sono coloro che scrivono che fanno l’immagine di un giornale.

Per quanto mi riguarda se leggo un titolo che non mi corrisponde non lo leggo neppure; se noto un autore che proprio non lo digerisco non lo leggo; se leggo un commento offensivo o imbecille ad un mio articolo non rispondo.

Il rifiuto, ma anche l’indifferenza verso ciò che , come dicono a Trastevere, proprio “ce rimbalza” , fa parte della dialettica silenziosa che ha la sua ragione di essere in un equilibrio civile.

La nemesis, storica attraverso questi strumenti civili, espelle senza colpo ferire chi scrive cose ingiuste o culturalmente delinquenziali. Però noi dobbiamo dare una mano a questa Giustizia Equilibratrice personificata nella dea nemesis.

Cari ospiti il nostro Anfitrione è invisibile e noi siamo il suo volto e la sua psiche che si esprime in ciò che scriviamo.

Cerchiamo di fare in modo che questa nostra immagine sia all’altezza del nostro amato, invisibile, Anfitrione.

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