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GeriSteve

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Depistaggio politico

Depistaggio politico

16 Giu. 2016 | GeriSteve  




Ultimi commenti

  • Di GeriSteve (---.---.---.239) 1 dicembre 2013 20:57

    E’ una gran bella collezione di domande che non avranno risposta: si scoprirà qualche retroscena, si faranno delle ipotesi convincenti, ma in sostanza il sistema, e cioè lo stato e la mafia, continuerà - continueranno a coprire tutto.
    Ma a forza di coprire, sempre di più verrà confermata la oscena alleanza.

    Al momento un sola cosa è chiara: tutte queste "esternazioni" di Riina servono a far sì che, se verranno colpiti i magistrati che indagano e processano, la colpa verrà data alla mafia.
    In parole semplici, Riina ha detto: voi colpiteli pure, che la responsabilità me la prendo io.

    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.239) 1 dicembre 2013 20:23

    Che la terribile litigata sia stata una grande sceneggiata per stare contemporaneamente al governo e all’opposizione non c’è dubbio.

    Che b sia un geniale stratega non sono d’accordo: queste cose gli riescono bene perchè in realtà chi dovrebbe essere suo avversario è invece suo complice e perchè tutti i mass media sono orchestrati per non far capire cosa accade.

    C’è un precedente su cui val la pena di meditare: la sceneggiata della statuetta in faccia.
    Tantissimi liberi commentatori, osservando le molte foto e film ne avevano dedotto che era tutta una montatura, ma stampa e tv si sono guardati bene dal dare spazio a quelle voci.

    Il b era ad un punto bassissimo della sua popolarità, fra Noemi e crisi in arrivo. Così è riuscito a risalire, passando per vittima, ed è pure andato al san Raffaele a giocare al povero ferito e a spassarsela con la Minetti e le altre cortigiane.

    Non è affatto geniale: è un truffatore di basso livello, che continua a galleggiare per i tanti appoggi che ha.

    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.239) 1 dicembre 2013 20:05

    Ringrazio per l’articolo che -purtroppo- è molto interessante.

    Però mi resta misteriosa, e quindi non mi convince, la faccenda dei fusti. Se i fusti erano sulla nave spiaggiata, che senso avrebbe avuto prelevarli e andarli ad interrare nella/e briglie dell’Oliva?

    Si potrebbe ipotizzare che la stessa mafia delle navi affondate si sia accaparrata lo smantellamento di quella nave spiaggiata e che quindi abbia potuto prelevare segretamente i fusti. Ma non le conveniva buttarli nel mare piuttosto che andare ad interrarli clandestinamente nell’Oliva?

    Io sospetto che si tratti invece di due diversi carichi di rifiuti tossici. Il che sarebbe pure peggio.

    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.43) 27 novembre 2013 11:47

    Mi era rimasto nella tastiera... (una volta si diceva: nella penna)

    I continui attentati sunnito -sciiti in Irak, quelli degli Hezbollah in Libano e la loro partecipazione in Siria a fianco degli Alawiti, la guerra dei fratelli musulmani in Egitto contro il resto della polazione, gli stermini Hutu - Tutsi in Ruanda ci pongono ottimi esempi in cui l’autodeterminazione sarebbe la madre di infiniti conflitti.

    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.43) 27 novembre 2013 11:38

    Quello dell’autodeterminazione è un discorso complesso: l’autore ha fatto bene a considerarne aspetti anche contrastanti, ma io credo che abbia sottovalutato l’aspetto più importante.

    Il format bello, seducente, dell’autodeterminazione è quello di una minoranza oppressa da una maggioranza linguisticamente, culturalmente, religiosamente, economicamente diversa. Come essere contrari?

    La realtà è quasi sempre lontanissima da quel format: l’autodeterminazione è sempre a danno di qualcun altro che la subisce e di cui si violano i diritti di autodeterminazione; nel caso del sudtirolo vale la pena di citare R. Messner che respingeva la pretesa di classificare linguisticamente i sudtirolesi dicendo, in perfetto italiano: io ho un padre altoatesino e una madre ladina. Perchè devo essere costretto a scegliere una appartenenza linguistica?
    E allora Messner non sapeva di avere la fortuna di non essere invece un kosovaro con un genitore cristiano ed uno islamico!

    L’orgoglio nazionalista è servito davvero ad alcuni popoli a conquistare la loro indipendenza, ma è stato anche strumentalizzato per ottenere consenso su guerre decise dal potere e subite dalle popolazione. Se poi si guardano la guerra di indipendenza americana e poi la guerra di secessione (entrambe ottimi esempi di autodeterminazione) si possono scrivere libri sulle loro contraddizioni e su ciò che hanno significato per popolazioni che invece non erano rappresentate da stati sovrani: i nativi americani e i neri schiavizzati. Il nazismo ha cominciato la sua guerra di annessione europea con la pretesa dell’autodeterminazione dei sudeti in Cecoslovacchia...

    L’aspetto più importante, importantissimo in Italia, è che le autodeterminazioni, i federalismi, gli indebolimenti degli stati nazionali sono da sempre gli obiettivi preferenziali delle mafie.
    La mafia siciliana è passata dall’obiettivo separatista alla S. Giuliano (coltivato dai servizi inglesi e americani) all’obiettivo leghista di frantumazione dello stato italiano. In Italia la mafia è riuscita anche ad andare al governo nazionale, ma è chiaro che, per tutte le mafie del mondo, la conquista del potere politico amministrativo locale è più facile della conquista nazionale.

    Non sono esperto di mafie non-italiane, ma il problema si presenta anche altrove: in Russia e dintorni, il termine "ceceno" è sinonimo di "mafioso", e la Politovskaya è morta per aver denunciato come i servizi russi fossero infiltrati nel terrorismo ceceno. Problemi simili ci sono con i palestinesi, i baschi, l’IRA irlandese-cattolica...

    Anche il famoso "genocidio degli armeni" a cui tanto tengono i catto-cristiani è piuttosto sospetto: l’esercito turco ha represso con la sua consueta brutalità la pretesa autonomista di una minoranza armena, esattamente come ha fatto con analoghe rivolte in territori oggi greci (ricordo a Creta, un terribile frantoio in pietra in cui i turchi macinarono un famoso patriota cretese). Ma alla "teoria del genocidio" gli attuali turchi contrappongono il fatto che non ci fu alcuna persecuzione degli armeni in zone in cui gli armeni erano minoritari e non reclamavano alcuna indipendenza. Io credo che abbiano ragione e che l’autodeterminazione religiosa degli armeni sia stata strumentalizzata per altri fini.

    Se poi guardiamo alla recente storia Iugoslava e Kossovara, l’unica cosa chiara è che l’autodeterminazione è stata la peggior disgrazia di quelle popolazioni, che è stata causa di forte regressione nei diritti civili e nei principi di rispetto dell’altro. Non a caso, le famiglie miste sono state quelle che ne hanno sofferto di più.
    GeriSteve

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