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 Home page > Tribuna Libera > Usiamo il referendum per smantellare gli impianti sotto costa

Usiamo il referendum per smantellare gli impianti sotto costa

E' importante capire quale davvero sia la posta in gioco, perché ci sono tanto silenzio e tanta disinformazione. Perché questo grande interesse a far fallire il referendum facendo mancare il quorum? 

Il vero interesse è quello di permettere ai petrolieri di estrarre gratis petrolio e gas e di lasciar marcire i loro impianti sottocosta senza mai effettuare le costose smantellazioni e bonifiche ambientali. A tutelare questi interessi è sempre la cricca di Trivellopoli.

I referendum sono le uniche forme di democrazia diretta previste dalla nostra Costituzione; però sono stati normati successivamente, dai parlamenti. Come risultato, i referendum propositivi sono perfettamenrte inutili: propongono leggi che poi i parlamenti neanche discutono; i referendum abrogativi sono stati truffaldinamente normati in modo tale che le astensioni contino come voti contrari. Malgrado ciò, in diverse occasioni gli Italiani sono riusciti ad affermare la loro volontà, anche se poi spesso è stata tradita con la complicità di Presidenti della Repubblica che successivamente hanno firmato leggi contrarie, come nei casi del finanziamento ai partiti o dell'acqua pubblica.

Tuttavia, questo referendum ha già dimostrato l'efficacia della democrazia: il governo pur di evitarlo ha accolto, nelle leggi che lui impone al parlamento, tutte le sei richieste referendarie. E allora perché domenica 17 Aprile si vota? Perchè il governo, con la legge di stabilità che ha imposto al parlamento a colpi di fiducia, si è poi rimangiato uno dei sei punti richiesti.

Motivazione? Sarebbe inutile, dannoso per la nostra autosufficienza energetica e per la nostra economia; sarebbe perfino dannoso per l'ambiente, perché è meglio chiudere i pozzi di petrolio e gas quando il giacimento è esaurito e quindi ci si dovrebbe astenere e far fallire il referendum. Ma, guarda caso, si tace sempre quale sia l'argomento del referendum, oppure lo si distorce: una vera truffa per disinformare gli elettori. Anche i sostenitori del SI, come Greenpeace e Legambiente, aiutano la confusione citando problemi ambientali reali e importantissimi, ma poco connessi con il referendum in questione.

 

Inoltre, proprio in questi giorni la magistratura ha scoperto gravi e pesantissime manovre di corruzione nel governo per favorire petrolieri a danno dell'economia italiana, della salute degli italiani e dell'ambiente in cui sono state illegalmente sversate tonnellate di rifiuti petroliferi non trattati.

TRIVELLOPOLI sembra essere ancor peggio di Tangentopoli: sono fatti gravi e inquietanti, dimostrano che siamo in pessime mani, ma non hanno collegamento con il referendum, se non per il fatto che, guarda caso, sono proprio quei soggetti corrotti e cinicamente truffaldini che ci predicano l'astensione al referendum.

Allora è importante capire quale davvero sia la posta in gioco, perché tanto silenzio e tanta disinformazione, perché questo grande interesse a far fallire il referendum facendo mancare il quorum.

Il quesito referendario, nella sua formulazione burocratica, è poco esplicativo:

"Si vota per l'abrogazione del comma 17, terzo periodo, dell'articolo 6 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, come sostituito dal comma 239 dell'articolo 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208, limitatamente alle seguenti parole: "per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale“.

Perciò opinionisti e mass media, favorevoli e contrari, hanno pensato bene di riformularlo, facendone diverse traduzioni, tutte sostanzialmente sbagliate, perché non chiariscono quali siano i veri interessi in gioco: "Volete che, quando scadranno le concessioni, vengano fermati i giacimenti in attività nelle acque territoriali italiane anche se c’è ancora gas o petrolio?“ oppure: "Il 17 aprile si voterà per abrogare una norma contenuta nel decreto cosiddetto Sblocca Italia che consente l’estrazione «per la durata di vita utile del giacimento». Secondo il provvedimento del governo, cioè, sarà possibile estrarre petrolio o gas naturale dai giacimenti, fino all’ultima goccia di combustibile. Mentre se il referendum raggiungesse il quorum e prevalessero i , le ricerche si fermerebbero al momento della scadenza delle concessioni date. "

Per capire quale sia invece il vero interesse in gioco bisognerebbe guardare ai contratti con cui si danno le concessioni di estrazione. I giacimenti di petrolio e gas sono di proprietà dell'Italia; lo stato italiano li concede a imprese in cambio di obblighi contrattuali: pagare delle royalties e smantellare correttamente piattaforme e pozzi a fine concessione. Normalmente le royalties oscillano fra il 30% e il 50% del valore dell'estratto, ma non Italia, dove invece per l'estrazione in mare SI PAGA SOLTANTO IL 4%, più un 3% da destinare ad un fondo. Infatti una società petrolifera canadese, la Cygam Energy, nel 2010 raccomandava ai suoi di investire in Italia perché “la struttura italiana delle royalty è una delle migliori al mondo”. Migliore per i petrolieri! e per chi da loro incassa tangenti.

Ma non basta; nella bella Italia le imprese concessionarie possono anche estrarre totalmente gratis, perché sono previste ABBONDANTISSIME FRANCHIGE: 50.000 tonnellate di petrolio oppure 80 Milioni di mc di gas annui, se estratti in mare. 

Ecco quindi il primo dei due interessi forti del referendum: se le concessioni durassero all'infinito, IL CONCESSIONARIO POTRÀ ESTRARRE GRATIS QUANTO VUOLE: BASTA CHE OGNI ANNO NON SUPERI LA FRANCHIGIA, ANZI: BASTA CHE AUTOCERTIFICHI DI NON SUPERARLA. Lo stato italiano non incasserà niente, e non è una ipotesi: è ciò che sta già accadendo per diversi impianti. I politici corrotti e i giornalisti venduti avranno invece i loro tornaconti.

Ma c'è un altro interesse, ancora più importante: IL MANCATO SMANTELLAMENTO E IL MANCATO RISANAMENTO. Sono cose che a farle davvero costerebbero, e non poco; i contratti di concessione comportano per il concessionario l'obbligo di fare i lavori di bonifica e di smantellare l'impianto, ma SOLTANTO A FINE CONCESSIONE.

Ricordiamoci le centrali nucleari: nel mondo pochissime centrali sono state davvero smantellate come previsto, perché costa molto. In Italia, nessuna.

SE IL REFERENDUM VA FALLITO, CON L'ATTUALE LEGGE DI STABILITÀ LE IMPRESE CONCESSIONARIE NON SMANTELLERANNO MAI NIENTE. Ne avranno legalmente il diritto: basterà la loro dichiarazione che le riserve di petrolio o gas non sono esaurite e per contratto, se sono entro le dodici miglia, potranno lasciare lì in eterno piattaforme e pozzi a deteriorasi pericolosamente.

 

Commenti all'articolo

  • Di Ulrich Realist (---.---.---.193) 11 aprile 2016 18:18
    Ecco alcuni punti rilevanti sull’impazzita società italiana :
     
    Vi propongo solo alcuni degli elementi necessari a focalizzare il problema sociale, non affrontato durante ultimi 15 anni (ne ho individuati i motivi).
     
    1. La finzione circolante è che i politici risolveranno i problemi ed eviteranno le emergenze.... Una vera “fiction”, perché non tiene conto
    che i politici italiani sono catalogabili in 2 categorie : a) quella di chi entra in politica facendo bei discorsi sul progresso, non sapendo che il progresso in Italia è impossibile per manco degli strumenti che lo costruiscono, nascondendo che il vero obiettivo è arricchirsi, anche se bisogna fingere di far qualcosa per il Paese ; b) quella di chi non ha l’esperienza d’eccellenza gestionale, che invece serve fortemente in ogni Paese e che serve specialmente nei Paesi disastrati come l’Italia. Abbiamo creduto, stupidi che siamo, che le modeste capacità dei nostri politici possano costruire qualcosa invece di scassare....
     
    2.IL CIRCOLO VIZIOSO. Barzini dixit (50 anni fa): ”Per salvare l’Italia dal suo destino luttuoso occorre spezzare il circolo vizioso (i.e. il carattere nazionale genera tirannie, le tirannie rafforzano ed esasperano i difetti del carattere nazionale)”. Ma anche raccomando’ agli Italiani di smetterla di aspettarsi progressi dai politici e di diventare responsabili di sé stessi. Negli ultimi anni, ricercando a lungo e con confronti europei, ho individuato l’unica maniera efficace per applicare la raccomandazione Barzini. Quindi la soluzione esiste, solo che le persone delegate a gestire il Paese non cercheranno mai la soluzione, in quanto il contesto attuale, nella testa di chi non ha mai visto una società funzionante come nei 12 Paesi avanzati dell’U.E., gli va.... benissimo. ! Crede lei che il livello di cultura sociale diffuso, totalmente arretrato, permetterebbe di concepire e fare quelle azioni che sono necessarie d’urgenza per evitare l’affondamento della ex corazzata Italia, divenuta una giunca cinese ? Le propongo che le testimonianze necessarie a sbrogliare la matassa contorta (la società incapace) debbanno avere carattere di QUALITA’ EUROPEA. I pannicelli caldi soliti non servono, anzi fanno confusione....
     
    3. Come giustificare tale busillis ? Semplice : la mentalità italiana , come è franata negli ultimi 20 anni, è il peggiore fra gli 8 motori negativi che portano la società sia al Terzo Mondo che alla povertà. Vedere per credere ? L’All. “Italia Desnuda” ed il seguente testo :
     
    4. Perché gli Italiani non partono da questo punto per cambiare la situazione ? Perché la mentalità diffusasi (una volta siculo-calabra, oggi italiana ; Sciascia spiego’ come la mentalità mafiosa ha fatto un lungo viaggio verso il Nord) è quella di un Paese che non conosce le 2 scale : quella per far salire il merito e quella per far scendere i grattapanza. E’ anche quella del Paese ove, nel sociale, tutto è doppio, di colore, di struttura, di chance, di progresso o abuso.
     
    5. Non invio, per ora, la lista degli abusi dello stato sui cittadini né quella delle Finzioni Sociali diffuse. Ma le indico un forte sospetto che ho : che i 2.6 milioni di depressi e l’aumento rovinoso della povertà abbiano un legame stretto col fatto che lo stato italiano non ci ha dato (dal dopoguerra in poi) né quel che chiesero Mazzini e D’Azeglio, né l’EDUCAZIONE DEI CITTADINI
    Mazzini dixit : “La Patria non è unione di territorio e basta. La patria è concordanza, unione di sentimenti, unione del disegno e del destino di Nazione !”. Abbiamo ricusato questo principio di Mazzini, preferiamo le cordate, le cricche e le bande; mentre esso è applicato nei Paesi europei avanzati.... Perché ? Perché l’unione degli Italiani non la si volle fare.....L’Educazione necess. non ci fu data !
     
    6. Per le ragioni listate e per altre ragioni, che in Italia non sembrano conosciute, il sistema Italia è un gran produttore di Sprechi, di incertezze e di fictions, mentre diviene sempre più un deragliante produttore di beni e servizi vendibili all’estero. Il trend ? Tutto negativo, per le tante colpe ed errori di un popolo che non ha voluto imparare la gestione pubblica eccellente, la quale necessita la “capacità di volare alto e la distinzione fra il pubblico ed il privato”.
    Intanto la situazione sociale, sicuramente esplosiva (i politici non lo diranno mai), fa avanzare i rischi di collasso del sistema e di violenze. Uno dei motivi, importante : la difficile situazione europea e globale richiede fortemente che le briglie di ogni Paese siano in mano a cervelli di qualità, aventi esperienze molto qualificanti (Veda. USA, V. Germania, V. U.K., ad esempio). Ce li abbiamo noi, nella vita pubblica di emergenze giornaliere, di un popolo che non ha neanche notato come in Europa pochi o nessuno considerano Italia e Grecia sistemi credibili ? Un membro della Comm. Europea disse che “l’Italia è ingovernabiile come la Bulgaria”.
     
    7. Il distacco fra i comportam. italiani e quelli europei si puo’ misurare cosi : avvertii Romiti nel ‘90 del gran rischio per l’economia (mi rispose con parole cerchiabottaie, ma non mi ricevette). Gli osservatori italiani non hanno ancora oggi capito il vero problema, allora parlano di dstr e di snstr, categorie senza senso in Italia.
     
    8 . Quanto le capacità mental-sociali italiane siano scese in basso, risulta dal messaggio ricevuto da un Italo-Scandinavo,
    CITAZIONE di una parte :
     
    “ L’Italia è una farsa... E la Sicilia il suo colmo !
     
    In Italia non ha importanza ciò che è importante. La realtà non importa, viene ignorata, "non esiste". Il talento e le capacità non servono a nulla, sono "inutili". Il valore non ha valore. Nulla ha un senso in Italia. Si tira avanti con l’illusione e l’inganno sia nei confronti di sè stessi che degli altri come tu ben descrivi. La logica e la ragione sono scomparse, è una grande farsa e uno spettacolo teatrale che ha valore scenico, ma non reale. Nel reale, è un luogo morto, l’unico paese europeo (beh, con eccezione forse di Grecia ed est europa) dove letteralmente le capacità e il valore veri e onesti non contano nulla, e quindi non conta null’altro. Va abbandonato. Osserviamo dall’esterno questo cadavere moribondo, questa mummia, sapendo che questo è il corso della vita e siamo fortunati ad esserci salvati, a non essere saliti su una nave che sta affondando. Dobbiamo solo sentirci fortunati.” FINE CITAZIONE
     
    Conclusione.
     
    La frase lapidaria di un giornalista : “Incredibile vedere come ogni cittadino si rifiuta di dare una mano allo stato quando ce ne è l’occasione” . Ben detto e ovvio, per chi ha analizzato la realtà sociale, non credendo alle menzogne solite. Anche di questo “asociale formato di società” ho individuato le cause....
     
    Vi propongo di scegliere : a) prendete lo slancio e la responsabilità di provocare, verso ilmprenditori e associazioni selezionate, l’effetto dirompente che la verità puo’ avere se ben presentata, quando non ci sono altre alternative positive ; b) fare l’ Italiano imbranato che non vuole impicciarsi e che non conosce il senso di responsabilità verso il proprio Paese privo di futuro.
     
     
    Sottinteso che dovremmo andare in qualche contatto di dettaglio, per ora la scelta di principio è quella che puo’ dare una speranza agli imprenditori, ai poveri, ai giovani, sapendo che nessun altro lo farà. Per poter poi provocare l’Unione di chi vuole scegliere il Progresso ! Noti che nel mio bagaglio europeo esiste anche, ovvio, la proposta necessaria ad una società che è stata imbrogliata dai propri padri fondatori.
     
     
    - la sorpresa o l’incomprensione che talora provocano valutazioni sociali fatte da espatriati è legata ad una divaricazione fra la mentalità dei Paesi del Nord Europa (ove il Realismo in campo sociale è un valore diffuso) e la mentalità italiana (praticamente come se fosse latino-americana) . La seconda, come divenuta, è frutto di una spinta a diffondere metodi e imbrogli , fatta da un clan di gente nascosta e innominata, che ha proposto o imposto ai politici di fare una gran confusione fra interessi pubblici e privati. La legge sul conflitto di interessi, se esiste, non ha funzionato, forse perché scritta da “onorevoli” che decidono avendo nella testa il doppio linguaggio, doppio scenario e l’irresponsabilità sociale...
     
    - non va creduto che la società ital. stia ferma. Prima degli anni ‘90 una società poteva essere immobile (non avanzare, non arretrare). Oggi è impossibile, perché il villaggio e la competizione globali impongono un semplice contesto a tutti i Paesi : “O sei capace di efficienza, ottima gestione, sei competitivo, allora hai diritto di avere un’economia che tira..., oppure cerchi di vivere di furbismi e mentalità mafiose (come l’Italia del sottofondo), divieni generatore di SPRECHI pubblici e privati. Non aspettarti un’economia gagliarda, ma piuttosto in regressione”. Legge fatale all’Italia, se restiamo come siamo : col nome di Europei sul cappello, ma di fatto il primo Paese latino-europeo ! (V. testo all. “Saggio mi disse”, allegato). 
     
    - L’ignoranza sociale, connessa all’incertezza, alle finzioni, al probl. della Comunicazione e della giustizia inefficienti (che gli Italiani accettano da almeno 30 anni, senza cambiare niente, dunque essi sono degli “zombi sociali”) ha fatto credere che, anche con questi 2 problemi, l’Italia possa aspettarsi la Crescita. Il che è un “faux semblant” ! La Crescita non è una cosa come la presentano i politici (“se migliora la congiuntura, mettiti al balcone e vedi quando la Crescita arriva”). La Crescita è tutt’altra cosa : (“migliora la società ed il sistema produttivo, cestina gli SPRECHI, meriterai la Crescita la quale vedrà che potrà entrare nel Paese”). Se gli Italiani non han capito questo, nel nuovo secolo, allora gli Italiani sono dei “primitivi sociali”.... , cioé hanno indietreggiato tanto...
     
    - Fra i circa 12 equivoci/menzogne sociali italiani c’è anche questo : Stupido credere che un Paese ove non esiste la fiducia, diffusamente, possa pretendere di avere Crescita e occupazione....... l’anno prossimo (le 2 parole solite per menare gli Italiani per il naso....). Notare che non si tratta di dstr o snstr, esse , sulla rapina delle risorse nazionali (la mangiatoia nazionale), sono d’accordo, la dstr e la snstr servono alla sceneggiata verso gli elettori.....
    Non trascuriamo che, per gestire un Paese come gli Europei del Nord, unica salvezza, c’è necessità di grande professionalità, gestione del merito, organizzazione, etc
     
     
    Conclusione.
     
    Se gli Italiani smettessero di credere alle panzane politichesi ed agli asini che volano, allora potrebbero andare a Bruxelles a comprarsi 3 camions di Realismo (uno per il Nord, uno per il Centro, uno per il Sud). Sud che mostra segni di aver preso possesso di tutta l’Italia, la quale diviene cosi il Mezzogiorno dell’Europa occidentale. E’ questa la conseguenza di 150 anni di gestione all’italiana , cioé mandare delle grandi somme al Sud e non occuparsi di “Insegnamento + Educazione di qualità” nel Mezzogiorno. La Cassa del Mezzogiorno è stata un fallimento totale (punto di vista pubblico, ma è stato un gran guadagno per le cosche....).
     
    In attesa di contatto, saluti cordiali da un Paese ove la doppiezza ed i comportam. negativi vengono combattuti seriamente, invece di esser confusi con la politica.
     
    IL FUTURO DI UNA SOCIETA’, nel nuovo secolo, E’ LA SUA CULTURA E LA SUA MENTALITA’. La mentalità italiana è caduta nel fosso ! Se non ripartite da 0, è finita... !
     
    Ulrico Reali
     
  • Di Ulrich Realist (---.---.---.222) 13 aprile 2016 11:57

                     MALE OSCURO 

            


       (Il buio dentro di noi, ecco perché l’Italia rischia il collasso.....)

     

    A inizio secolo, uno Stivale ingessato, incerto, confuso, arretrato, scasciato, 

     demotivato, imbrogliato, annebbiato, sdrucito, sdrenato, inceppato, sfessato ............................ svogliatamente, decide di fare, forse, qualche riforma.

     

    Si spera che le riforme non siano ad personam, che siano efficaci, e fatte con Realismo e serietà. 

     

    L’ Italiano tipo di inizio secolo, un po’grigio, un po’ addormentato, talora sfinito, sgovernato, rassegnato, malandato, non ha ancora capito l’ essenziale : che il Male Oscuro sopravvenuto ha cancellato la riflessione lucida, messo in dubbio le capacità di gestione rigorosa, addormentato la determinazione, fiaccato le strutture dello stato, deviato le formae mentis...........

     

    Mala Tempora currunt. La speranza, che in genere é l’ultima a morire, é ormai sotterrata.......... vista l’ insipienza, la leggerezza, le difficoltà degli Italiani del XXI secolo, di .......... guardare in faccia la realtà.

     

    Realtà, che é piuttosto grigia. Si spera che non diventi nera. Realtà che si potrebbe meglio capire, con molti sforzi, senza i soliti paraocchi, con un po’ di buon senso, con un po’ di chiarezza mentale, ma soprattutto guardando all’ Europa.

     

    Una società ove son troppo frequenti: ruote inceppate, pantani diffusi, meccanismi obsoleti.

     

    Ma quali sono le caratteristiche sociali del sistema Italia, all’inizio del secolo XXI ? Dal di fuori si vede una società ove:

    a) l’ ipocrisia é stata elevata al rango di qualità diffusa; b) il doppio linguaggio, la tripla verità, son divenuti condizione di vita; c) l’ irresponsabilità, l’ approssimazione, la complicità sono divenute aria che si respira nelle istituzioni. Una società simile (l’ eccezione in U.E.) ha celebrato i funerali della Verità (quella che ha due catteristiche : l’ unicità, la chiarezza).

     

    A causa della scomparsa della Verità, nella società va scomparendo anche, in ambito sociale, il Realismo. Il problema sembra legato al fatto che la cosa non è notata. Per cui, ufficialmente, il realismo è sempre presente……..

     

    Quando non c’é più Realismo, che é sostituito da un po’ di faciloneria e dall’invenzione di false realtà, in una società puo’ succedere che i principi enunciati, le leggi decise, gli obiettivi dichiarati, rimangano sulla carta. Per mancanza degli strumenti di applicazione degli stessi, sociali o mentali.

     

    Ecco il nostro problema: prendiamo la decisioni sociali, come se questo bastasse. Dimenticandoci, per mancanza di realismo e di riflessione lucida, di individuare i relativi strumenti applicativi.

    Guardiamo la società italiana di oggi. Qual’ é il tasso di successo di tante belle decisioni annunciate ? A ognuno la sua risposta.

     

    Poi il diffondersi di meccanismi arrugginiti nella società. La qual cosa ha portato un popolo facile e flessibile ad adattarsi al doppio scenario: uno stato che funziona male (sempre peggio), ma a cui si è rassegnati, ed una rete di allacci personali, informali se non nascosti, più capaci di levarti d’ impaccio.

     

    Alcuni poteri emigrano, sempre più, dal primo al secondo scenario. Purtroppo, simultaneamente, il sistema Italia comincia ad essere incerto, poi inaffidabile, insicuro. Un sistema sociale cosi, in un Paese realista, sarebbe rimodernato, perfezionato, migliorato. Ma la stessa cosa non può avvenire in un Paese ove il realismo e la coerenza si sono nascosti, in anfratti inaccessibili.

     

    L’ incertezza attuale del sistema Italia, gli intoppi, i grippaggi, gli imprevisti, derivano, fra l’ altro anche da questo: i poteri dei clans, delle cordate, delle gangs talvolta, non sono sempre compatibili, né fra loro né col sistema sociale del Paese. E purtroppo essi sembrano in aumento. In un Paese che perde colpi, tanti cercano un riparo, una sicurezza. E’ umano. E, a chi cerca una cordata sicura, un riparo, i poteri nascosti offrono, sornioni, un appiglio. Chiedendo in cambio un voto o un gruppo di voti, un lavoretto, un’ associazione. Conseguenze ovvie: inefficienze, aumento degli insuccessi sociali, aumento dei costi, perdita di competitività. E le tasse aumentano...., ma potrebbe essere altrimenti ?

     

    Se il potere è in grado di deformare la verità, di offrire un’ altra versione della stessa, di nascondere i propri obiettivi (inclusa la lunga conservazione del potere), allora siamo caduti in basso: allora siamo sull’ orlo del burrone latino-americano……

     

    Pretendere, in un quadro sociale simile, di continuare ad essere competitivi: sembra questa la sfida attuale del sistema Italia. La cosa si può valutare in due modi: da Italiani, si dice “speriamo di farcela”, è ciò che si può dire quando non c’ è realismo, quando non si discutono le correzioni necessarie (per divenire un Paese europeo, maturo, efficiente). Da europei si direbbe invece : andate a comprarvi il Realismo in Europa, allora ci sarà, forse, un po’ di speranza. A fronte di una sfida simile, troppo difficile per un popolo immaturo o incapace di progettarsi un futuro, si diffondono: insoddisfazioni, scetticismo, incertezze, sfiducia e... disoccupazione. Non é questo lo scenario che spingerà investitori e imprenditori a restare in Italia......

     

    L’Espatriato 

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     La stoltezza ha piedi leggeri e non sfiora la terra, ma cammina sulla testa degli uomini, per la loro rovina. Se li prende uno a uno, quando più le piace (L’ Iliade, Omero).

     

    “Al posto delle leggi, abolite, se dipendesse da me, ne metterei una sola”, disse Grascia. “Perché nessuno più si lamenti, basterebbe, ..... , questa sola legge: Ogni Italiano ha il diritto di andarsene” (da “Vino e Pane”, di Ignazio Silone).

     

    Diogene, colla sua lanterna, ha girato a lungo per il Bel Paese. Sta ancora cercando la serietà, il realismo, la professionalità, la riflessione obiettiva. In compenso ha trovato che la superficialità, nella società, non é un demerito ; ed anche che alcune verità cambiano di colore ogni giorno. Ha poi scoperto che la società italiana é più capace di distruggere che di costruire. Sembra proprio che abbia smesso di cercare....

    ------------------------

    MEMENTO. Giugno 1943, il Corriere della Sera pubblica il fondo del dirett. Mario Borsa, che parla del referendum sulla monarchia. Esso finisce con questo paragrafo.  Citazione :

     "…. Paura di che ? Del famoso salto nel buio ? Lo credono i nostri lettori: il buio non è nella Repubblica o nella Monarchia. Il buio, purtroppo, è in noi, nella nostra ignoranza, o indifferenza, nelle nostre incertezze, nei nostri egoismi di classe o nelle nostre passioni di parte".  Fine della citazione.
    Mario Borsa non immaginava, pubblicando tale frase, che essa sarebbe stata molto più appropriata per la società italiana dell’ inizio del XXI secolo. Lo ha capito ora, dall’ altro mondo.

      

     

    U. Reali [email protected]

     

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