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Gaza è sotto attacco

Tank e fanti, supportati dal fuoco incessante delle navi da guerra israeliane, stanno facendo irruzione nella Striscia di Gaza. Finora più di 400 i morti, 2100 i feriti. E il bilancio continua a salire.

Israele ha lanciato l’offensiva di terra contro Gaza alle ore 19:30 di ieri (18:30 ora italiana). L’operazione Piombo Fuso, dunque, entra nel vivo dopo i circa 500 raid che hanno martoriato la sottile striscia di terra incastonata fra deserto e mare.
L’esercito israeliano sta entrando da Nord, da Est e da Sud all’interno del territorio controllato da Hamas, eseguendo così una manovra a tenaglia. Colonnati di carri armati, seguiti da fanti armati, stanno avendo i primi scontri a fuoco con i militanti. Nel frattempo navi militari stanno facendo tuonare le loro cannoniere contro gli edifici della città di Gaza.

Sulla guerra riesplosa tra i palestinesi e gli israeliani vi sarebbe molto da dire. Prima di tutto la disinformazione dei notiziari e di buona parte dei quotidiani: l’accento è posto troppo sui razzi artigianali lanciati da Hamas verso le città ebraiche e non sui caccia F16 che stanno bombardano edifici civili come scuole, moschee, ospedali. Vittorio Arrigoni, ultimo italiano rimasto a Gaza nonostante l’ordine dell’IDF, l’esercito israeliano di evacuazione immediata per tutti gli stranieri lì presenti, racconta una realtà ben diversa a quella che ci hanno propinato notiziari condotti da direttori del calibro di Emilio Fede. Ribaltando le assurde dichiarazioni del ministro ebraico Tzipi Livni, secondo cui a Gaza non vi è alcuna crisi umanitaria, racconta che soltanto l’ospedale di Al Shifa contiene 600 feriti gravi contro 29 macchine respiratorie ed è sottoposto a frequenti blackout nonchè privo di personale esperto. Racconta inoltre che una loro imbarcazione carica di materiale medico sia stata speronata per tre volte in acque internazionali da 11 navi da guerra; fortunatamente, anche se col motore in avaria, sono riusciti ad attraccare in un porto libanese.

Il 50% della popolazione di Gaza è composta da bambini. Sono loro le vittime principali degli attacchi di Israele. Su Internet girano tantissime fotografie che ritraggono le piccole vittime uccise dai raid degli F16. Altro che attacchi mirati, bombe intelligenti e cretinate di questo genere.



Ora c’è da fare una riflessione, al di là della scandalosa inefficienza ed inerzia delle diplomazie occidentali. Qual è la strategia d’Israele? Davvero i generali pensano di eliminare in questo modo Hamas? Proprio sulle organizzazioni che fanno leva sull’odio? Così non lo si alimenta? Quei bambini mutilati, quegli edifici distrutti diverranno i nuovi simboli del terrorismo internazionale. Una volta occupata Gaza, cosa faranno gli israeliani? Militarizzeranno tutto, saranno oggetto di attacchi kamikaze e di scontri con la popolazione oramai priva di ogni speranza e diritto alla vita. L’operazione Piombo Fuso va ben oltre i limiti, non c’è razzo Qassam che possa giustificare tale carneficina.


Il G8 che si terrà alla Maddalena in luglio si propone di gestire la globalizzazione. Se si tratta di finanziare con centinaia di miliardi di euro le banche e gli apparati militari, oh bè, niente in contrario. Assolutamente nulla...

Commenti all'articolo

  • Di giancarlo (---.---.---.61) 4 gennaio 2009 14:30

    quello che non capisco, è perché tutti voi, nonostante la chiara evidenza che hamas si sia riarmato e continua a lanciare missili in territorio israeliano con l’obiettivo di provocare un conflitto, e la loro dichiarata intenzione di non porre fine alla guerra santa fino a quando non venga annientato ogni singolo ebreo presente nella palestina storica, faccio fatica a seguire il vostro filo logico che ricade sempre sulla popolazione civile..penso che a ridurla in quelle condizioni con meno di due dollari al giorno per abitante sia responsabilità di hamas che fino adesso ha governato, pensando solo a riarmarsi, non credo che la responsabilità debba ricadere su altri, visto che chi governa è hamas..oltretutto israele in questi anni ha più che dimostrato di voler andare incontro alla pace, ma la testardaggine dei palestinesi che mai e poi mai accetteranno la sconfitta, dichiarando una guerra perenne, pensate come si debbano comportare gli israeliani di fronte a questa situazione..se non c’è alternativa a questo per una pace forte e stabile, evitate di spararle mettendo sempre in mezzo i civili, come vuole la strategia di hamas per continuare con il loro potere di guerre e attentati..in tutte le guerre, vedi la sconfitta dei nazisti, si è sempre dovuto purtroppo coinvolgere la parte civile inevitabilmente, per porre fine ad un conflitto che nel tempo sarebbe di gran lunga peggiore in vite umane..

    • Di Francesco Raiola (---.---.---.192) 4 gennaio 2009 14:51
      Francesco Raiola

      Caro Giancarlo, cerchiamo come AgoraVox Italia di sondare tutte le opinioni possibili. L’importante è cercare di capire (cosa affatto facile) quello che sta succedendo. Abbiamo pubblicato diversi articoli sui fatti di questi ultimi giorni e altri ne pubblicheremo. Avere punti di vista differenti è solo una ricchezza per chi legge. Ci farebbe piacere a questo punto avere poter contare sul suo contributo.
      Grazie per il commento.

  • Di reza (---.---.---.38) 4 gennaio 2009 14:52

    >la chiara evidenza che hamas si sia riarmato e continua a lanciare missili in territorio israeliano con l’obiettivo di provocare un conflitto, e la loro dichiarata intenzione di non porre fine alla guerra santa fino a quando non venga annientato ogni singolo ebreo presente nella palestina storica< !!!!

    Tutto ciò è pura falsità poiché Hamas durante sei mesi di tregua non ha eseguito nessun lancio di razzi e non ha compiuto alcuna azione militare contro Israele, mentre Israele in quei sei mesi, oltre ad applicare un criminoso assedio totale (denunciato dall’ONU e condannato dalla Commissione di diritti umani dell’ONU) a Gaza per cui ha fatto mancare cibo, acqua, medicine e energia agli abitanti di Gaza, con gli omicidi mirati che sono veri atti di terrorismo di stato, ha ucciso ben 49 palestinesi.

    Il problema per Israele è iniziato quando, alla scadenza della tregua, Hamas che è il governo leggittimo della Palestina occupata, ha posto una sola condizione a Israele per rinnovarla; togliere l’assedio che stava uccidendo molti palestinesi che da ben dua anni vivono con gravi disagi a Gaza.

    Di fronte ad una richiesta del genere, tra l’altro leggittimo per due motivi:

     perché l’assedio è stato condannato dall’Onu.

     perché Hamas rappresenta il governo della Palestina occupata.

    Israele invece di togliere l’assedio ingiusto e crimoniso nonchè illegale per il diritto internazionale, ha deciso di bombardare Gaza e punire Hamas insieme a tutti gli abitanti di Gaza e ciò si chiama PUNIZIONE COLLETTIVA e non esiste nessuna differenza tra questa usata da Israele ( famosa grazie alla propaganda sionista in occidente come "stato demcoratico!!!") , e quella decisa dai nazisti contro il ghetto di Varsavia , ambedue sono PUNIZIONI COLLETTIVE che il diritto internazionale condanna senza se e senza ma, solo che a salvare Israele ci pensa la politica e l’informazione corrotta, altrimenti nessuna coscienza umana informata correttamente potrà accettare le malvagità usate dagli israeliani contro i palestinesi che da qui all’eternità, hanno pienamente diritto di difendersi lanciando quanti razzi è possibile loro lanciare sulla testa degli occupanti israeliani che con grande disumanità versano il sangue dei loro babimini e dei civili innocenti. 

    • Di Paolo Praolini (---.---.---.3) 4 gennaio 2009 21:26

      Capisco e condivido parzialmente entrambi i punti di vista.
      Purtroppo la realtà è molto complessa, le responsabilità sono da entrambe le parti.
      Da una parte un Hamas che da sempre non ha mai voluto riconoscere Israele come assegnatario della terra dove risiede ed Israele che non può accettare di convivere con un vicino così scomodo e provocatore per eccellenza.
      Il dato di fatto è che la striscia di Gaza sotto il regime palestinese e le imposizioni israeliane sta soffrendo come non mai.
      Disoccupazione oltre l’80%, campi profughi stracolmi, senza sussistenza alimentare e mancanza di assistenza sanitaria. Situazione al limite della sopportazione umana.
      Il governo di Hamas riconosciuto ed ’autorevole’ è praticamente inadempiente verso l’affrontare questa emergenza umanitaria. Chiaramente questo governo è in una situazione dove mancano risorse per affrontare qualsiasi emergenza.
      L’avvio di una guerra chiaramente è la soluzione drammatica portatrice di morte per uomini, donne e purtroppo anche bambini. Nessuno vorrebbe mai assistere ad un simile strazio, ma è la guerra, ed è per questo che quest’ultima non è mai una soluzione finale, ma l’inizio di uno strabordante fiume di odio verso l’umanità.
      Non posso però assistere neppure alle continue strumentalizzazioni che sono filmati delle bandiere di Israele che vanno a fuoco o riprese raccapricianti da vicino mirate a far vedere bimbi agonizzanti sotto le bombe israeliane.
      Smettiamola di litigare come i tacchini di Renzo Tramaglino, qui ci vuole una soluzione di altro tipo.
      Un vero trattato di pace con regista l’Europa e la Russia a mediare tra le due parti seriamente, tenendo fuori gli stati Uniti troppo di parte per molti anni, con una soluzione che dia anche un forte sostegno economico alla Palestina.
      E’ tutto tremendamente difficile, ma le colpe e le ragioni di questa assurda situazione sono assolutamente nel mezzo.
      Purtroppo in tutto questo l’Onu che dovrebbe essere attore principale si fa da parte, l’Europa è divisa con Francia pro Palestina e presidenza del consiglio europeo (Rep.Ceca) a favore di Israele. Non mancano insomma ingredienti per creare un bel minestrone. A questo punto non so chi possa risolvere questa intricatissima situazione.
      Qui poi c’è un altro grandissimo rischio che in pochi hanno evidenziato, che questo fuoco di guerra all’interno della regione medio orientale con Siria ed Iran alla portata di un tiro di schioppo è tremendamente rischiosa per l’ampliameno di un conflitto continentale o intercontinentale.
      Sarebbe assurdo chiudere l’Iraq ed aprire un altro vasto fronte di guerra.
      Attendiamo che gli eventi portino buone nuove.


  • Di reza (---.---.---.38) 5 gennaio 2009 00:42

    VOLETE SENTIRE ANCHE L’ALTRA CAMPANA !?!

    Le ultime notizie da Gaza:

    Le perdite tra le forze sioniste, dall’inizio della invasione di Gaza via terra, sono pesantissime finora:
    31 militari israeliani sono stati uccisi dalla resistenza palestinese, 90 militari sono stati feriti e 3 fatti prigionieri.
    Tra i 3 prigionieri israeliani uno è un colonello del Tshal.
    Ci sono anche ben 7 tank Merkava distrutti dalla guerriglia del Hamas.
    Dalla parte palestinese ci sono stati oggi 47 morti e 80 feriti, 12 dei morti sono bambini. La garn parte di questi morti è causato dai bombardamenti aerei e dai colpi di cannoni dell’artiglieria israeliana.
    Oggi due elicotteri israeliani sono stati colpiti, uno è stato distrutto e l’altro ha poututo atterrare per miracolo dietro le linee israeliane ma subito dopo è scoppiato.

    Fonte: fonti iraniane


    PS - Io credo fermamente che la soluzione se la trovano i palestinesi senza bisogno che si scomodino i politicanti europei ai quali Israele sta spedendo sangue palestinese in bottiglia per brindare in cambio del loro vergognoso appoggio ai crimini sionisti.
     

  • Di eptor10 (---.---.---.200) 5 gennaio 2009 02:22
    Ettore Scamarcia

    Voglio precisare prima di tutto che non si vuole assolutamente agitare lo spettro dell’antisemitismo. Israele ha attaccato di fatto un paese straniero, e come tutte le potenze del mondo sta dando fondo al proprio arsenale per eliminare Hamas e i suoi armamenti. D’altro canto si può senza dubbio affermare che l’organizzazione palestinese se l’è andata a cercare, ponendo come obiettivo principale l’eliminazione dello Stato ebraico.
    Sulla strategia militare messa in atto da Israele ho seri dubbi. Sicuramente ci sono tantissimi altri strumenti per scongiurare il lancio dei razzi o l’ostilità di Hamas. Non faccio il politico o il generale di brigata, ma chiunque direbbe che lo scontro frontale è il risultato del fallimento della diplomazia. Ed allora torniamo alle pesantissime responsabilità delle diplomazie occidentali che dovrebbero essere garanti della pace del mondo tramite l’ONU.
    Sulle bandiere bruciate c’è poco da dire. I giornali titolano: "VeVgogna". Ringrazino invece che i manifestanti non abbiano dato fuoco ai consolati israeliani e si siano limitati alle bandiere, per ora. 
    I Qassam, anche se fanno vittime e danni, non sono niente in confronto alle cluster bomb che l’IDF sta utilizzando contro obiettivi civili. Israele ha tutto il diritto di autodifendersi, ma ora la reazione è ampiamente spropositata e va ben oltre il semplice smantellamento dell’arsenale di Hamas. Controllare meglio i confini avrebbe impedito che fosse entrato del materiale esplosivo a Gaza.
    Comunque, per dirla in breve, esistono tantissime altre strade che la guerra aperta. Il Mondo Arabo e i terroristi rinfocoleranno ora l’odio per Israele e l’Occidente in generale.

  • Di Antonio (---.---.---.82) 5 gennaio 2009 11:29

    "Tutto ciò è pura falsità poiché Hamas durante sei mesi di tregua non ha eseguito nessun lancio di razzi e non ha compiuto alcuna azione militare contro Israele"
    http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=73433
    http://www.repubblica.it/2008/12/sezioni/esteri/medio-oriente-44/ynon-tubi/ynon-tubi.html?rss
    http://news.excite.it/estero/mediooriente/598980/Mo-razzi-su-Sderot-e-sul-Neghev
    http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2008/12/razzo-gaza-sorelline.shtml?uuid=685f60b8-d367-11dd-8d10-22a57a53d5b9&DocRulesView=Libero

    Poi la storia dell’assedio è una vera barzelletta: con le navi di "pacifisti" che fanno avanti e indietro dalle coste, con i terroristi che hanno reso la Striscia un colabrodo pieno di tunnel in cui si smercia(va?) di tutto, perfino prostitute, animali rari e preziosi. Un assedio così duro che la Booth è andata a Gaza per fare una bella vancaza: http://www.yourish.com/2008/09/05/5306
    http://www.solomonia.com/blog/archive/2008/09/photoshop-friday-lauren-booth-in-gaza/


    • Di Giancarlo (---.---.---.61) 6 gennaio 2009 19:05

      Il vero problema della guerra non è la popolazione civile, che purtroppo devono pagarne il prezzo, ma Hamas, che ha dichiarato in passato che la democrazia, è sinonimo di debolezza, un invenzione occidentale, cancellando dalla striscia ogni elemento di opposizione alla loro logica politica.
      Il fatto che Israele abbia isolato la striscia è semplicemente perchè non si fida di chi ha come articolo 13 del proprio statuto l’eliminazione totale di Israele, e la ricostituzione della Palestina libera. La conseguenza dell’isolamento dei confini, è una precauzione che ha preso Israele per proteggere la popolazione da possibili attentati, sfido a smentirli, perche’ cio’ è sempre avvenuto. Se poi la popolazione ne subisce le conseguenze, le responsabilità sono di chi ha portato a questa situazione.
      La tregua è stata solo una parentesi, e non sarebbe stata in alcun modo rinnovata, anche perchè la ormai chiara incapacità del regime di Hamas nel risolvere i problemi della popolazione civile, era evidente che era solo propaganda religiosa per portar avanti le loro follie di Guerra Santa.
      Come sono riusciti a portare le armi dentro la striscia, e ne hanno portato parecchie, potevano fare la stessa cosa e trovare i canali, per l’approvvigionamento della popolazione civile, i soldi dall’europa e da altri paesi non mancavano sicuramente, quei soldi che fine hanno fatto?
      Qualsiasi regime cresce con la promessa di risolvere le sofferenze del proprio popolo che a loro dire, provocate da altri, ma alla resa dei conti, se il regime ha fallito, e non è in grado di risolvere i tanti problemi che gli si creano davanti, o si trova un alternativa per proseguire con il loro potere, rendendo attraverso propaganda responsabili terze persone dei fallimenti, in maniera da rafforzare il loro potere, un po’ quello che Hamas vorrebbe, o si finisce schiacciati con le proprie mani.
      I due popoli per me possono vivere pacificamente, ma c’è chi questo non lo vuole, e questo a tanti come me fà male, per questo non vedo soluzione fino a quando Hamas sarà in grado di riarmarsi.

  • Di reza (---.---.---.118) 7 gennaio 2009 10:58

    Le menzogne israeliane su Hamas e sul lancio dei razzi da Gaza verso Israele non passano cosi facilmente questa volta malgrado la propaganda sionista di cui il commento di Gaincarlo fa parte.

    Malgrado la disinformazione sui crimini israeliani a Gaza e quelle su Hamas, Gaza è una società laica dove la gente ascolta musica pop, guarda la tv, e molte donne camminano liberamente per strada senza il velo, senza incontrare pericoli da parte di Hamas che la propaganda sionista vuole nell’immaginario occidentale costruito in base alle sue mezogne un "movimento integralista e brutale"!

    I primi morti palestinesi a Gaza per i bombardamenti israeliani per la propaganda sionista in occidente erano "militanti di Hamas" , e invece tutti quei innocenbti uccisi da un razzo israeliano durante una cerimonia di passaggio di grado erano giovani che si diplomavano all’accademia di polizia quindi non erano “uomini armati e pericolosi di Hamas” No! erano semplicemente poliziotti disarmati, impiegati pubblici uccisi non durante un “campo di addestramento militante” ma nella stessa stazione di polizia al centro di Gaza City usata dagli Inglesi, dagli Israeliani e da Fatah durante il periodo in cui questi guidavano il paese.

    Questa distinzione è cruciale perché mentre le terrificanti scene di Gaza e Israele vengono trasmesse nei nostri schermi televisivi, si sta combattendo anche una guerra fatta di parole e di falsità che sta oscurando la nostra comprensione della realtà dei fatti.
     
    Il commento di Giancarlo è uno di questi tentativi di disinformazione. in realtà il scenario attuale vede Hamas in difesa di democrazia e Israele tentare di soffocarla con le sue bombe. 

    Chi o cosa è Hamas, il movimento che il ministro della Difesa israeliano Ehud Barak vorrebbe annientare come se fosse un virus?
    Perchè ha vinto le elezioni palestinesi e perché permette che vengano sparati razzi su Israele?

    La storia degli ultimi tre anni di Hamas rivela come "l’incomprensione" riguardo a questo movimento da parte dei governi di Israele, degli Stati Uniti e Regno Unito ci abbia condotto alla situazione brutale e disperata in cui siamo.

    La storia comincia circa tre anni fa quando “Cambiamento e Riforma”, il significato del partito politico di Hamas, ha inaspettatamente vinto le prime elezioni libere e regolari del mondo arabo, tutti gli osservatori dell’ONU e dell’UE hanno confermato la democraticità e la regolarità della vittoria di Hamas , Hamas aveva impstato la propria campagna elettorale su una piattaforma politica che vedeva la fine della corruzione endemica e il miglioramento dei quasi inesistenti servizi pubblici nella Striscia di Gaza. Contro un’opposizione divisa questo partito apparentemente religioso si è impresso nella comunità a prevalenza laica tanto da guadagnare il 42 per cento dei voti. 
    I palestinesi hanno votato per Hamas perchè hanno pensato che Fatah, il partito del governo che hanno bocciato, li ha delusi. Nonostante la rinuncia alla violenza e il riconoscimento dello Stato d’Israele, Fatah non ha realizzato uno Stato palestinese. 
    E’ essenziale sapere questo per capire la cosiddetta posizione di rifiuto di Hamas. Che non riconoscerà Israele o rinuncerà al diritto di resistere finchè non sarà sicuro dell’impegno mondiale a raggiungere una soluzione per la questione palestinese.

    Nei cinque anni in cui Hamas si è formato a Gaza e in Cisgiordania nessuno dei politici e di sostenitori di Hamas ha mai professato lo scopo di islamizzare la società palestinese,Hamas conta troppo sui votanti laici per fare questo. La gente ascolta ancora la musica pop, guarda la televisione e le donne ancora scelgono se indossare il velo o no.
     
    Hamas ha ralizzato la democrazia per la prima volta nel mondo arabo.

    La leadership politica di Hamas è probabilmente la più qualificata nel mondo. Può vantare nelle sue file più di 500 laureati col titolo di dottorato, la maggioranza fatta di professionisti della classe media (dottori, dentisti, scienziati, e ingegneri).

    La maggior parte della leadership di Hamas si è formata nelle nostre università è non ha maturato nessun odio ideologico contro l’Occidente. E’ un movimento basato sul malcontento, dedicato ad affrontare l’ingiustizia compiuta sia da Israele che dal corrotto Abu Mazen sul suo popolo. Ha coerentemente offerto una tregua di dieci anni per fornire uno spazio di respiro per poter risolvere un conflitto che continua ormai da pià di 60 anni.
    Ma Israele ha rifiutato questa tregua e la reazione di Bush e Blair alla vittoria di Hamas nel 2006 è la chiave dell’orrore di oggi.
    Invece di accettare il governo democraticamente eletto, hanno finanziato un tentativo di rimuoverlo con la forza; addestrando e armando i gruppi di combattenti di Fatah per rovesciare militarmente Hamas e imporre ai Palestinesi un governo nuovo e non eletto da loro. Come se non bastasse, 45 membri del Parlamento di Hamas sono ancora detenuti nelle prigioni israeliane.

    Tuto ciò è uccidere la democrazia e Israele, Blair e Bush con la complicità di Abu Mazen e dei governanti arabi corrotti sono responsabili di questa tragedia mentre Hamas e il Popolo palestinese insieme alla libertà e alla democrazia sono le vittime della situazione.
     
    Sei mesi fa il governo israeliano ha accettato una tregua, mediata dall’Egitto, con Hamas. In cambio del cessate il fuoco Israele ha acconsentito falsamente all’apertura dei valichi e quindi , il permesso il libero flusso dei beni essenziali dentro e fuori da Gaza non ha mai avuto luogo in rispetto di qui accordi e la situazione fu più volte denunciata da Hamas e confermata dagli ispettori ONU. Invece Hamas è rimasto fedele ai patti sulla tregua e i lanci di razzi sono terminati ma i valichi non sono stati mai totalmente aperti, e la popolazione di Gaza ha iniziato a morire di fame. Questo devastante embargo non è una vittoria della pace e la responsabilità di tutto ciò che è avvenuto dopo, giuridcamente e secondo il diritto internazionale e le condanne ONU sull’illegale embargo imposto da Israele, cadoo sulle spalle dei politici israeliani .

    Quando gli occidentali chiedono che cosa abbiano in mente i leader di Hamas quando ordinano o permettono il lancio di razzi su Israele, non stanno comprendendo la posizione dei palestinesi. Due mesi fa le Forze di Difesa israeliane hanno rotto la tregua entrando a Gaza e cominciando di nuovo il ciclo di uccisioni. Hanno ucciso 26 palstinesi in un solo gorno e quindi, di fatto, la tregua venne rotta da parte di Israele ma ancora Hamas non riprendeva i lancio dei razzi verso Israele.

    Il lancio dei razzi si è ripreso quando il numero dei morti palestinesi uccisi da Israele è salito a 49. 

    Dal punto di vista palestinese ogni giro di razzi lanciati è una risposta agli attacchi israeliani. Dal punto di vista israeliano è il contrario. Ma cosa significa quando Barack parla di distruzione di Hamas? Significa uccidere il 42 per cento dei palestinesi che hanno votato per esso? Significa rioccupare la Striscia di Gaza da cui Israele si è ritirato così dolorosamente tre anni fa? O significa separare in modo permanente i palestinesi di Gaza e quelli della Cisgiordania, politicamente e geograficamente?

    E per coloro il cui mantra è la sicurezza di Israele, quale sorta di minaccia costituiscono i tre quarti di un milione di giovani che stanno crescendo a Gaza con un odio implacabile contro chi li riduce alla fame e li bombarda?

    E’ stato detto che questo conflitto è impossibile da risolvere. In realtà, è davvero semplice. Il vertice delle mille persone che governano Israele (politici, generali e lo staff della sicurezza) e il vertice dei palestinesi islamisti non si sono mai incontrati. Una pace che sia tale richiede che questi due gruppi si siedano insieme senza pregiudizi. Ma gli eventi di questi giorni sembra abbiano reso ciò più improbabile che mai. Questa è la sfida per la nuova amministrazione di Washington e per i suoi alleati europei.
     
    Malgrado le menzogne sionista, Hamas è il leggittimo governo della autonomia paletinese nella sua interezza sia a Gaza che a Cisgiordania e la scelta di Israele, Blair e Bush di restare anti islamici e quindi di agire in piena illegalità internazionale contro Hamas è alla base della situazione attuale. 

     

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