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Commento di Paolo Praolini

su Gaza è sotto attacco


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Paolo Praolini 4 gennaio 2009 21:26

Capisco e condivido parzialmente entrambi i punti di vista.
Purtroppo la realtà è molto complessa, le responsabilità sono da entrambe le parti.
Da una parte un Hamas che da sempre non ha mai voluto riconoscere Israele come assegnatario della terra dove risiede ed Israele che non può accettare di convivere con un vicino così scomodo e provocatore per eccellenza.
Il dato di fatto è che la striscia di Gaza sotto il regime palestinese e le imposizioni israeliane sta soffrendo come non mai.
Disoccupazione oltre l’80%, campi profughi stracolmi, senza sussistenza alimentare e mancanza di assistenza sanitaria. Situazione al limite della sopportazione umana.
Il governo di Hamas riconosciuto ed ’autorevole’ è praticamente inadempiente verso l’affrontare questa emergenza umanitaria. Chiaramente questo governo è in una situazione dove mancano risorse per affrontare qualsiasi emergenza.
L’avvio di una guerra chiaramente è la soluzione drammatica portatrice di morte per uomini, donne e purtroppo anche bambini. Nessuno vorrebbe mai assistere ad un simile strazio, ma è la guerra, ed è per questo che quest’ultima non è mai una soluzione finale, ma l’inizio di uno strabordante fiume di odio verso l’umanità.
Non posso però assistere neppure alle continue strumentalizzazioni che sono filmati delle bandiere di Israele che vanno a fuoco o riprese raccapricianti da vicino mirate a far vedere bimbi agonizzanti sotto le bombe israeliane.
Smettiamola di litigare come i tacchini di Renzo Tramaglino, qui ci vuole una soluzione di altro tipo.
Un vero trattato di pace con regista l’Europa e la Russia a mediare tra le due parti seriamente, tenendo fuori gli stati Uniti troppo di parte per molti anni, con una soluzione che dia anche un forte sostegno economico alla Palestina.
E’ tutto tremendamente difficile, ma le colpe e le ragioni di questa assurda situazione sono assolutamente nel mezzo.
Purtroppo in tutto questo l’Onu che dovrebbe essere attore principale si fa da parte, l’Europa è divisa con Francia pro Palestina e presidenza del consiglio europeo (Rep.Ceca) a favore di Israele. Non mancano insomma ingredienti per creare un bel minestrone. A questo punto non so chi possa risolvere questa intricatissima situazione.
Qui poi c’è un altro grandissimo rischio che in pochi hanno evidenziato, che questo fuoco di guerra all’interno della regione medio orientale con Siria ed Iran alla portata di un tiro di schioppo è tremendamente rischiosa per l’ampliameno di un conflitto continentale o intercontinentale.
Sarebbe assurdo chiudere l’Iraq ed aprire un altro vasto fronte di guerra.
Attendiamo che gli eventi portino buone nuove.



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