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“Festival di Sanremo truccato: vincerà Emma Marrone”. Intervista a Paolini, disturbatore dei record

Gabriele Paolini, intervistato da AgoraVox, racconta la sua incursione sanremese. Denuncia che il festival è ancora truccato e si lancia in invettive spietate contro Berlusconi (con tanto di citazione gaberiana), l’informazione e i media.

AGGIORNAMENTO: Paolini anticipa ad Agoravox i nomi dei primi tre classificati del Festival di Sanremo. Tutti e tre arrivano sul podio.

Una “performance surrealista debordiana”. Così Gabriele Paolini definisce la sua incursione, martedì scorso, nella sala stampa del Festival di Sanremo in cui si è spogliato e dove, rimasto in boxer, ha dato fuoco a una fotografia di Silvio Berlusconi, accusando Emilio Fede di pedofilia: «Io esigo che prima della fine del Festival Gianni Morandi, che ho conosciuto anni fa, faccia un appello contro la pedofilia – ha detto davanti ai giornalisti – e contro chi violenta le donne. Emilio Fede è un pedofilo e Silvio Berlusconi deve dimettersi. I pedofili e i violentatori violano la sacralità dei bambini e della donna e la Rai deve prendere posizione!» (video in fondo all’articolo). I carabinieri lo hanno allontanato, ma, almeno per ora, non ha subito denuncie. Paolini è senz'altro una persona “insolita”, capace di conquistare il record di oltre trentamila comparsate televisive dietro gli inviati delle principali reti nazionali fino a diventare un “caso mediatico”. La sua indole esibizionista lo porta spesso a esporsi in dichiarazioni forti dal tono sensazionalistico. E questa sua inclinazione al protagonismo, nell’intervista che ci ha rilasciato, traspare bene. Sta a chi legge distinguere l’anticonformismo del “profeta del condom” dall’esibizionismo della “persona narcisa”, il Paolini nemico delle ipocrisie dei media dal Paolini che lancia accuse di pedofilia, oggettivamente inverosimili, addirittura al Papa. «Gli italiani mi conoscono da sedici anni come il presenzialista televisivo per eccellenza, l’inquinatore mediatico, come ama chiamarmi Aldo Grasso, però da quando lo scorso maggio ho avuto una misura cautelare che m’impedisce di vivere in quasi tutta la città di Roma, ho scelto di rappresentarmi in maniera diversa. Con questo megafono, con il consueto scenario dello spogliarello…»

Il costume che ha indossato l’altro giorno a Sanremo è lo stesso che usasti per il bagno nella Fontana di Trevi contro la pedofilia?

«Il costume è lo stesso e ha un significato. È un elemento che viene riprodotto, una sorta di portafortuna. L’ho usato in tante occasioni simili in tante città diverse».

È pesante l’accusa di pedofilia che hai rivolto a Emilio Fede..

«Ne ho la certezza. Ho parlato con delle persone, anni fa, che mi hanno raccontato dei fatti, a cui credo ciecamente. L’ho anche dichiarato in Tribunale a Milano due anni fa in un processo che mi vedeva imputato contro Fede».

Cosa ti hanno raccontato?

«Mi hanno detto che lui negli anni settanta, quando vinceva nei casinò, per altro illegali, che c’erano fuori Roma, amava festeggiare con fanciulle minorenni. Quando uno ha un ruolo pubblico, come quello di direttore del Tg4 o di presidente del Consiglio dovrebbe avere la decenza di non fare certe cose».

Cosa c’è di riprovevole negli scandali politico-sessuali di Berlusconi?

«Il problema non è Berlusconi in sé, ma Berlusconi in me, in te e in tutti quanti gli altri. Il problema è il berlusconismo. Ieri ho bruciato la foto di Berlusconi perché secondo me lui sta bruciando le speranze di tutti i giovani italiani. Se un uomo delegittima la magistratura dalla mattina alla sera come fa lui, sputa su coloro che lo dovrebbero giudicare…»

Come hai fatto nel ’98 ad anticipare i nomi dei vincitori del festival ancora prima che iniziasse la serata conclusiva?

«Forse lo feci anche qualche giorno prima. È chiaro che degli agganci in Rai e Mediaset li ho: se ieri sono riuscito ad arrivare alla sala stampa del Palafiori dove tutti avevano un accredito al collo, è evidente che qualcuno mi ha agevolato. Anche l’hanno scorso avevo anticipato la vincita di Scanu e il piazzamento di Emanuele Filiberto sul podio».

Quindi, secondo te, il festival di Sanremo continua a essere un concorso truccato.

«Assolutamente sì. La vincita di Emma Marrone è prevedibile. Lo scorso anno ho svelato il potere enorme che c’era, sempre ad Amici, intorno ad Emma Marrone. Proprio la settimana scorsa ho dato per certo, attraverso le mie fonti in Mediaset, che per il potere che ha Rudy Zerbi, uno dei maestri di questa edizione di Amici, faranno vincere Annalisa Scarone. Oggi il cantante che va a Sanremo non è il cantante di quarant’anni fa, c’è tutta una produzione dietro. Sanremo, come anche Amici, è un prodotto televisivo: è chiaro che il concorso sia predisposto. È sotto gli occhi di tutti, non mi scandalizza nemmeno».

Quali motivazioni possono legittimare un’azione di disturbo?

«Non ho bisogno di giustificarmi. Ammetto di essere una persona narcisa: lo faccio soprattutto per spirito di esibizione. Ma preferisco associare al mio presenzialismo un contenuto. Mi piace espormi in prima persona, anche con goliardia picaresca, per questo non amo le manifestazioni di piazza».

Quante condanne hai totalizzato fino a oggi?


«In questi anni ho avuto centinaia di processi, sette, otto al mese. In cassazione ho avuto una condanna definitiva a 240 euro di multa per avere dato del “conduttore del cazzo” a Pippo Baudo. Poi un’altra, più grave, in primo grado con il mio ex fidanzato.»

A inizio mese hai subito anche un’atra condanna in primo grado ai danni di Enrico Mentana.

«Sì, per una diffamazione. Ma ho avuto solo 800 euro di multa».

Più il risarcimento civile a Mentana..

«Più le spese di settemila euro, va beh. Avevo gridato “Enrico Mentana stronzo” quando ripeteva per l’ennesima volta che cosa mangiava la Franzoni, chi la andava a trovare... Se il presidente del Consiglio può sostenere che chi non lo vota è un coglione si può anche sostenere che Mentana è uno stronzo quando focalizza l’80 per cento del suo ex telegiornale su una mamma che ha ucciso un bambino. Quando io avevo la tua età e c’era un delitto grave se ne parlava per molto, anche per mesi. Oggi ci sono alcuni “casi”, come quello di Sarah Scazzi e di Yara, che vengono trattati come figurine. La cronaca si è ridotta a speculazione, a una caccia all’ascolto».

Il nuovo telegiornale di Mentana su La7 come ti sembra?

«A me Mentana è sempre piaciuto come direttore. Ma adesso grida alla libertà e alla televisione libera, pochi anni fa ho avuto quattro speciali su Matrix in cui mi ha ospitato e poi mi ha querelato perché gli ho gridato stronzo».

Tra gli altri disturbatori che ci sono oggi in Italia chi ti piace?

«Ci sono tanti allievi paoliniani, come Mauro Fortini, che è il più bravo, che però fa una presenza dietro i politici. Il percorso che ho creato io è unico al mondo. Ho interrotto migliaia di collegamenti in diretta».

Piero Ricca? Mario Ferri?

«Piero Ricca parla molto di politica, è molto più simile a un giornalista, uno che con la macchina da presa affronta il politico di turno. Mario Ferri è un disturbatore in stile calcistico, ma prima di lui c’era Mario Appignani, detto anche Cavallo Pazzo. Poi ci sono anche Beppe Grillo e Benigni, che sono altre cose ovviamente. Però gridare certe cose anche davanti a milioni di telespettatori... Io ho gridato per anni che l’attuale pontefice è un pedofilo – questo non so se potrai scriverlo – l’ho detto in tante occasioni».

Eh? Cosa stai dicendo?

«L’ho conosciuto in una sauna gay negli anni novanta a Torino. Allora era uno dei tanti cardinali con cui, non ti nascondo, mi sono fatto un sacco di soldi quando da giovane mi prostituivo».

Seppure fosse vero, una cosa è dire che una persona frequenta saune gay, altro è accusarlo di pedofilia!

«Ma io all’epoca avevo quindici anni e mezzo e l’ho testato. Ben venga chi non mi crede».

Adesso che hai dato fuoco in pubblico alla fotografia di Berlusconi non hai paura di essere additato come militante del partito dell’odio?

«Paura? No, la notte riesco a dormire tranquillo. E poi questo partito dell’odio non mi risulta. Cosa sarebbe?»


Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.178) 20 febbraio 2011 00:59

    vice ilfestivaldisanremoemma

    • Di (---.---.---.230) 20 febbraio 2011 06:47

      La pedofilia è unicamente l’attrazzione sessuale verso individui pre-adolescenti.
      L’adolescente ha la facoltà di consenso e può avere rapporti sessuali con chi vuole indipendentemente dall’età. Che infatti non dovrebbe c’entrare nulla perché il problema della pedoflia è che i bambini non sono in grado di dare il consenso, non cambia se il rapporto è con un coetaneo o con un vecchio, per la legge è sempre illegale. Mentre quando una persona di 16 per esempio viene considerata capace di dare consenso, significa che l’età del partner è una sua scelta e basta. Altrimenti sarebbe come dire che un 17 enne fa l’amore in maniera diversa da un 30 enne o che il 30 enne fa l’amore sempre in maniera più violenta e il 17 sempre in maniera dolce e premurosa, il che è falsissimo visto che statisticamente ci sono più stupri tra coetani che nei rapporti intergeranazionali e che moltissime persone che hanno avuto rapporti con persone più grandi in adolescenza lo ricardano ancora come un momento bello o hanno addirittura sposato il partner.

      Non esiste ne un crimine ne una diagnosia di malattia mentale per chi ha rapporti consenzienti con individui adolescenti ormai sviluppati. Se Paolini aveva 15 anni all’epoca e il papa ci ha provato, sarà stata un’ipocrisia rispetto a quello che professa ma non è ne pedofilia e ne un crimine. Paolini deve aggiornarsi: pedofilia è chi violenta bambini di 8 anni non rapporti con consenso in adolescenza.... basterebbe leggersi la pagina di wikipedia sulla pedoflia.

  • Di (---.---.---.1) 19 febbraio 2012 23:29

    "denuncie"? E l’itagliano?

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