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 Home page > Attualità > Società > Facebook cambia le regole e si appropria di tutti i nostri contenuti

Facebook cambia le regole e si appropria di tutti i nostri contenuti

Ormai non passa giorno senza che Facebook conquisti le prime pagine dei giornali (per i numeri che riesce a raggiungere) e crei discussioni non sempre entusiaste sui blog di mezzo mondo.

La giornata di ieri è stata campale sotto entrambi gli aspetti.
Ci siamo svegliati scoprendo che il social network più potente aveva raggiunto i 175 milioni di utenti aumentando ancora il suo ritmo di crescita.

Il Corriere lo segnala ormai come il sesto Paese al mondo per abitanti e c’è chi ha provato a riassumerne un pò la storia.

Ma la bomba doveva ancora arrivare e mi sembra di poter dire che in Italia l’ha portata Giovy, comunicando a tutti la variazione di alcuni termini di utilizzo relativi ai diritti sul materiale inserito nel sito.

Il dibattito è cresciuto in breve ed un pò tutti hanno disquisito sulla questione.
Io ho cercato di dire la mia in giro e provato a capire da cosa era portata una modifica così evidente delle condizioni (modifica che rende di proprietà Facebook per sempre tutti i contenuti inseriti sul sito, anche dopo la cancellazione dell’utente).

Stamattina Luca riporta le risposte di Zuckerberg alle accuse che gli sono piovute addosso un pò da tutto il pianeta.



Lui stesso sembra rendersi conto che le sue spiegazioni non sono troppo chiare ma chiede un pò di fiducia e di tempo.

Non so... sarà il caso di concedergliele?

In realtà poco si può fare visto che le nuove regole sono entrate in vigore e i nostri contenuti sono ora di proprietà Facebook.

Io sinceramente non riesco a preoccuparmi e dubito fortemente che Zuckerberg rivenderà una mia foto o un mio testo per guadagnarci qualche dollaro. Sono più propenso a credere che le scelte siano dettate dal suo tentativo di sviluppare il sito.

Nel frattempo, però, ecco alcuni consigli per garantire al proprio account e ai propri contenuti un minimo di privacy anche su Facebook.

E, se mi cercate, questo è il mio profilo su Facebook... e segnalate che mi contattate arrivando da Agoravox Italia.

Qui la casa originale di questo articolo.

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