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Ennio Trinelli, su Linus la vita è tutta queer

Cura su Linus una rubrica che analizza con cadenza mensile lo stato di salute dei diritti lgbt: è Ennio Trinelli, che ci parla di questo e molto altro su AgoraVox Italia.

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Ciao Ennio, benvenuto su AgoraVox Italia. Parliamo di Linus: una rivista di resistenza ironica che, oltre a dare spazio alle strisce di Get Fuzzy, Wumo, Dilbert, Cul de Sac, Konrad & Paul, Monty, Doonesbury e ovviamente i Peanuts, ma anche degli italiani Marassi, Bertolotti e De Pirro, ospita rubriche interessanti come quelle curate da Michele Serra, Fulvio Abbate, Bruno Ballardini e molti altri. Ci sei anche tu con “la vita è tutta queer”, com’è iniziata e si è sviluppata la tua collaborazione col noto mensile?

Grazie per avermi ospitato. Linus è una rivista di cultura di livello assai alto che nel corso dei suoi cinquant'anni di storia mai è venuta meno alla sua vocazione. E' un onore per me far parte di un gruppo di collaboratori importanti, capaci, colti ed intelligenti, e soprattutto coerenti, per dare vita mensilmente a Linus sotto la regia della direttrice Stefania Rumor. La collaborazione nasce inaspettata: contattai Linus per altri motivi, ed infine con Stefania Rumor nacque l'idea di tenere la rubrica che avrebbe dovuto chiamarsi in un primo tempo "Queerinale", ma che poi divenne "La vita è tutta queer".

La tua rubrica approfondisce argomenti legati al mondo lgbt, argomenti che spesso vengono trattati solo superficialmente dalla stampa e dai media. Dà la sensazione che ci sia più informazione e libertà in una rivista che si occupa di satira e vignette che sui canali classici legati all’informazione, che ne pensi?

Non è detto che l'informazione che propongo nella mia rubrica non pecchi di superficialità a sua volta, ma devo dire che per quanto riguarda l'informazione lgbt non credo si tratti di un problema di libertà. Il problema è la voglia di fare le cose e di farle bene, che significa difenderle, oltre che metterle in piedi, e mantenerle in vita, oltre che cominciarle. La rivista di satira può permettersi di essere irriverente e solo apparentemente più leggera, ma non è detto che parlando di questioni lgbt - comunità dove tutti si prendono assai sul serio, forse troppo - questo sia un vantaggio.

Approfondiamo: nei numeri estivi hai parlato dello Style Book, di che si tratta?

Lo Style Book di Gaynet è un prontuario, chiamiamolo così, redatto da Alessandro Paesano e Rosario Coco, persone che stimo e a cui voglio bene, nato con l'obiettivo di "migliorare" quello che è l'approccio dei mass media alle questioni omosessuali. Lo Style Book "insegna" senza voler insegnarlo, a trattare con rispetto le questioni legate alle differenze - di qualsiasi differenza parliamo - correggendo imprecisioni e frasi da spogliatoio da paesello rurale o da stalla cittadina, e cercando di trasformarle in un linguaggio fruibile, adatto, ma soprattutto corretto politicamente e semanticamente e rispettoso degli altri. Ne avremmo anche piene le palle di sentire parlare di "ambienti particolari" e di ascoltare quotidianamente giornalisti che parlano di "outing" e "coming out" confondendone o ignorandone il significato. Tanto per citare due tra i casi più eclatanti e beceri insieme.

A settembre invece riparte la stagione politica con le riforme e il governo ha annunciato l’avanzamento delle leggi sull’omofobia e sulle civil partnership, da insider puoi dirci di più: ci sono davvero passi avanti in materia?

Specifico che non sono un insider. E se anche lo fossi non lo sarei. A settembre riparte la stagione politica. Ammesso che si sia fermata. Con la dichiarazione del premier Renzi riguardante la legge sulle coppie di fatto si sono riaperte molte speranze. Non va dimenticato che Renzi appartiene al partito che più ha promesso e meno ha mantenuto sulle questioni dei diritti delle persone omosessuali e transessuali. Non dico nulla su ciò che potrebbe succedere. Sto a guardare, così ad ottobre avrò più cose da scrivere.

Di cosa parlerai sul prossimo numero, ci dai qualche anticipazione?

A settembre la rubrica non uscirà, come saprai scrivere di attualità su un mensile è complicato e con agosto che è mese vacanziero, andiamo in stampa con il numero di settembre con molto anticipo. Vi aspetto tutti ad ottobre. Così potremo parlare degli sviluppi dell'ennesima promessa di un governo sulla parità (o quasi) di diritti per tutti. E su quanto sarà stata mantenuta.

Prossimi appuntamenti che ti riguardano e che vuoi condividere con i nostri lettori?

Curo la direzione artistica del festival Gaiaitaliateatrofest 2014 che si terrà a Roma dal 26 settembre al 2 novembre p.v., al Teatro Studiouno. Per sei fine settimana, dal venerdì alla domenica con spettacoli, film, proiezioni, incontri letterari e politici sul tema dei diritti umani. Un'iniziativa organizzata dal quotidiano online Gaiaitalia.com della quale vado molto fiero e che spero darà soddisfazione a tutti. Gli spettacoli e gli appuntamenti sono davvero interessantissimi e speriamo in una grande partecipazione ed attenzione. Naturalmente tu ed il giornale che ti ospita siete invitati.

Su quali spazi online ti possono trovare?

Su molti, ma mai in veste ufficiale. Se non quando scrivo di teatro e recensisco con "cattiveria", spettacoli teatrali che firmo come E.T. Sembra un vezzo da omuncolo demodé del secolo diciannovesimo, ma non amo apparire. Preferisco lavorare. A parte l'attività teatrale in veste di regista, autore, insegnante ed organizzatore, mi dedicherò ad una bella iniziativa editoriale opera del quotidiano Gaiaitalia.com che inaugurerà da settembre l'e-commerce dedicato ai suoi ebooks, occupandomi di alcune collane. Le altre cose che faccio sul web sono visibilissime perché son bravino, ma una delle condizioni poste per la mia collaborazione/presenza è che non mi si veda.

A conclusione dell’intervista una domanda è d’uopo: quali sono le strisce che ti piacciono di più su Linus?

Amo "Perle ai porci" e particolarmente i coccodrilli della striscia, che però ahimè appaiono poco. Amo le strisce di Wumo e naturalmente Dilbert, i Peanuts continuano ad essere un classico intramontabile (anche se il mio spirito caustico mi spinge più verso Mafalda), ma di Linus ciò che amo è l'impegno editoriale, politico e l'ostinazione, in tempi barbari, a continuare a fare cultura.

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Leggi anche:
 
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La satira e vignette con Michele De Pirro e Prugna, Gaspare Bitetto e Diecimilame, Silvia Ziche e Topolino.

 

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