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 Home page > Attualità > Economia > Enel Green Power sbarca in Turchia

Enel Green Power sbarca in Turchia

La Turchia si rivolge all'Italia per sfruttare l'energia geotermica prodotta dal sottosuolo, attraverso un accordo tra Enel Green Power, la società Enel che opera nel settore delle rinnovabili, e la turca Meteor (controllata al 70% dal gruppo industriale Uzur), ottenendo 142 licenze per condurre studi e perforazioni con un investimento complessivo di circa 350 milioni di euro.

E' la prima volta nella storia che la Turchia apre le porte alla presenza straniera e lo fa con un programma complessivo che prevede l'installazione di centrali geotermiche per 600 megawatt in 4-5 anni (di cui 100 megawatt prodotte da Enel Green Power).
 
Oggi in Anatolia ci sono appena 86 megawatt geotermici già installati e gestiti solo da aziende turche.
 
Soddisfatto l'amministratore delegato Francesco Starace:"Finalmente non ci si dedicherà solamente agli studi ma ci sono le condizioni per investire in questo grande paese".
 
L'energia geotermica è nata un secolo fa in Italia con i soffioni di Larderello, In Toscana, e si sviluppa attraverso la perforazione del sottosuolo, come avviene per i giacimenti di petrolio o di metano, con la differenza di concentrarsi nelle zone vulcaniche a forte presenza di acqua bollente.
 
Il soffio di vapore estratto serve per muovere le turbine e produrre cosi' energia elettrica. Successivamente l'acqua raffreddata viene riniettata nel sottosuolo per non impoverire il giacimento.
 
Le prime centrali di Lardenello sono state realizzate nel lontano 1904, evidenziando il primato tecnologico italiano.
 
La Turchia è un'area geologica molto interessante, soprattutto la zona a nord di Smirne, tra la Lidia ed il mar di Marmara, e l'Enel ha l'esperienza più forte nel settore dell'energia geotermica.
 
Non a caso Enel Green Power riesce a sfruttare al 95% le potenzialità delle centrali, contro una media internazionale del 70%.
Ogni tanto una buona notizia per l'immagine dell'Italia all'estero.

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.254) 22 gennaio 2011 15:48
    Damiano Mazzotti


    Ottimo per la Turchia... Ma perchè non si può potenziare il geotermico anche in Italia?

    E investire nella ricerca sul geotermico di profondità...

    • Di Renzo Riva (---.---.---.205) 22 gennaio 2011 19:16
      Renzo Riva

      Grazie comunque ad un ingegnere francese

      François Jacques de Larderel
      se in Toscana nella città che prese il suo nome si è sviluppata la produzione elettrica dai soffioni boraciferi.
      Caro Mazzotti,
      se hai risorse finanziarie e credi in questa tecnologia investi.
      Se l’Enel fino a oggi non ha aumentato lo sfuttamento di tale tecnologia con la fame energetica che ha il Paese significa che ha raggiunto il suo limite.
      Se altre località italiane avessero un territorio altrettanto vocato di certo ne avrebbero sfruttato la possibilità.
      Poi qualcuno non cominci a parlare a vanvera dei vulcani...

  • Di paolo (---.---.---.118) 22 gennaio 2011 17:28

    Dio lo volesse che la geotermia fosse a portata di mano ! Io sono toscano e la mia regione produce circa un quarto dell’energia elettrica (+ teleriscaldamento) del fabbisogno totale regionale .

    Purtroppo la geotermia ad alta entalpia ha costi ancora molto elevati ed un’impatto ambientale molto invasivo,per quanto molto migliorato negli ultimi anni . Ho diretta contezza delle centrali di Larderello , Montescudaio ecc. 
    Comunque ben venga la notizia che le nostre aziende si stanno affermando in un settore energetico cosi’ importante che , se non proprio in un futuro prossimo , diventeranno comunque strategiche anche per il nostro paese. 
    Bene , molto bene averlo segnalato.
    ciao

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