Dove vogliono portarci con questi sacrifici? Welfare e classi deboli sotto tiro

Oggi i governi chiedono nuovi sacrifici e chiedono di farli perché altrimenti tutto andrebbe peggio. Ma siamo in tanti a sospettare che…
Oggi i governi chiedono nuovi sacrifici e chiedono di farli perché altrimenti tutto andrebbe peggio. Certo problemi grandi ce ne sono, ma il fatto è che riguardano sempre il welfare e le classi sociali più deboli.
Se le aziende in calo non rischiano, se non sono a rischio i posti di lavoro, ma il calo deriva da giochi di borsa, a noi che senza titoli che deve importare?
Se l’azienda quotata non è in crisi, se la società perde punti per i giochi dei grandi azionisti, a noi che cresca o cali che cambia?
E anche possedessimo azioni, ci riguarderà solo in caso di vendita, perché, se non vendiamo, dovremo solo aspettare la fine dei giochi e il titolo tornerà al suo valore.
E quei giochi spesso servono proprio farci vendere per appropriarsi della poca ricchezza che siamo riusciti ad accumulare. Ci chiamano il parco buoi, buoi per il macello.
Ma anche questo è preoccupante solo in certi casi.
Tutti ormai sappiamo che lo spread sale e scende tutti i giorni, ma quello non incide sulle nostre tasche. Poiché lo Stato non emette titoli tutti i giorni, quello spread è calcolato sul prezzo realizzato da chi vende titoli. E a noi quello spread, che indica quanto ha perso qualche finanziere, non ci riguarda.
Gli interessi da pagare saranno sempre gli stessi.
Ci riguarda solo se abbiamo Bot e li vogliamo vendere.
Difficoltà per il ritardo delle pensioni? Sale lo spread e cala la borsa.
Si difende l’art. 18? Di nuovo spread e borse. E ancora spread e borse per ridurre le pensioni della middle class. E spread e borse bloccano la costruzione di case popolari, riducono le linee per i pendolari, i sussidi e gli ospedali, costringono al controllo dei privati sulle Università. Ad ogni difficoltà allo smantellamento del welfare arrivano questi segnali. E le relative campagne di terrorismo. Come in Grecia dove, con una serie di campagne del genere, si sono fatte riduzioni di stipendi e pensioni superiori al 30%, svendite di tutti i migliori asset pubblici ai “salvatori” e licenziamenti di massa.
E la quotazione del dollaro rimane quella anche se le banche Usa dicono di essere pronte per il dopo euro, anche se Standard & Poors annuncia una tempesta finanziaria da 35.000 miliardi euro (46.000 miliardi di dollari) in 4 anni, quasi il Pil annuale del mondo.
C’è malizia allora nel pensare che sono manovre per attaccare l’euro, il welfare europeo, l’Europa? Per allargare a tutta l’Europa, unico baluardo del mondo, le riforme liberiste che hanno accentrato il 50% della ricchezza inglese in mano a sole 50.000 famiglie? E a 800.000 famiglie il 50% quella Usa?
Max Otte in un suo recente libro fa quasi la stessa analisi, ma esclude l’idea del complotto.
Sembra ignorare la Trilaterale e il Gruppo Bilderberg, organismi di potenti che si riuniscono per fare “previsioni” sull’economia. Ma è come se si riunissero i Presidenti degli Usa, dell’Ue, della Russia e della Cina per “fare previsioni “ sulla politica mondiale: sono loro la politica del pianeta.
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