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Dove vogliono portarci con questi sacrifici? Welfare e classi deboli sotto tiro

Oggi i governi chiedono nuovi sacrifici e chiedono di farli perché altrimenti tutto andrebbe peggio. Ma siamo in tanti a sospettare che…

Oggi i governi chiedono nuovi sacrifici e chiedono di farli perché altrimenti tutto andrebbe peggio. Certo problemi grandi ce ne sono, ma il fatto è che riguardano sempre il welfare e le classi sociali più deboli.

Per convincerci danno però soltanto notizie che riguardano le classi sociali più agiate. Parlano del calo delle borse e del rialzo dello spread, così ci portano a rinunce sulle pensioni, sull’articolo 18, su una tassazione equa.
 
Sacrifici e Borsa
Guardiamo i fatti. Lo chiedono per la Borsa che cala. Ma a noi cittadini e lavoratori, spesso nullatenenti o quasi, perché dovrebbe importare di questo?
Se le aziende in calo non rischiano, se non sono a rischio i posti di lavoro, ma il calo deriva da giochi di borsa, a noi che senza titoli che deve importare?
Se l’azienda quotata non è in crisi, se la società perde punti per i giochi dei grandi azionisti, a noi che cresca o cali che cambia?
E anche possedessimo azioni, ci riguarderà solo in caso di vendita, perché, se non vendiamo, dovremo solo aspettare la fine dei giochi e il titolo tornerà al suo valore.
E quei giochi spesso servono proprio farci vendere per appropriarsi della poca ricchezza che siamo riusciti ad accumulare. Ci chiamano il parco buoi, buoi per il macello.
 
Sacrifici e spread
Invece della Borsa, deve interessarci lo spread, che indica il livello dei tassi che lo Stato pagherà con le nostre tasse: più interessi, più tasse.
Ma anche questo è preoccupante solo in certi casi.
Tutti ormai sappiamo che lo spread sale e scende tutti i giorni, ma quello non incide sulle nostre tasche. Poiché lo Stato non emette titoli tutti i giorni, quello spread è calcolato sul prezzo realizzato da chi vende titoli. E a noi quello spread, che indica quanto ha perso qualche finanziere, non ci riguarda.
Gli interessi da pagare saranno sempre gli stessi.
Ci riguarda solo se abbiamo Bot e li vogliamo vendere. 
 
Perché ci assillano con lo spread e l’andamento della Borsa?
Ma, stando così le cose, perché ci assillano con lo spread e l’andamento della Borsa? Ho una mia idea. E cioè che la crescita dello spread non è un effetto della sfiducia nei titoli, ma, almeno in parte, ne è la causa. L’aumento dello spread francese all’esito del primo turno, non è nato da una presunta sfiducia in Hollande, ma una minaccia al voto, un mezzo per impedire la sua vittoria, uno strumento per ridurre lo svantaggio di Sarkozy (sceso poi da 8 a 4 punti).
 
Ci sono altri segnali qui da noi: ad ogni ostacolo, agli attacchi al welfare definito insostenibile, arrivano subito problemi di borse e spread.

Difficoltà per il ritardo delle pensioni? Sale lo spread e cala la borsa.
Si difende l’art. 18? Di nuovo spread e borse. E ancora spread e borse per ridurre le pensioni della middle class. E spread e borse bloccano la costruzione di case popolari, riducono le linee per i pendolari, i sussidi e gli ospedali, costringono al controllo dei privati sulle Università. Ad ogni difficoltà allo smantellamento del welfare arrivano questi segnali. E le relative campagne di terrorismo. Come in Grecia dove, con una serie di campagne del genere, si sono fatte riduzioni di stipendi e pensioni superiori al 30%, svendite di tutti i migliori asset pubblici ai “salvatori” e licenziamenti di massa.
 
Dicono di colpire anche i benestanti. Da noi, rifiutata la patrimoniale, si è introdotta l’Imu che sugli beni immobili, l’Imu che è pesantissima per i redditi bassi tanto che molti dovranno contrarre prestiti per pagarla, ma che è irrilevante per i possidenti. L’Imu che è solo fumo negli occhi per le sue vittime vere. Come i contributi di solidarietà dei ricchi al 2% e i “tagli” ai compensi dei politici ora compensati alla grande con l’aumento di 1.300 € al mese.
 
Dicono che l’euro può esplodere in ogni momento, che non funziona, che è una specie di moneta finta perché non ha dietro uno Stato, perché la Bce non può stampare cartamoneta, lamentano che non si può pagare il debito pubblico con la stampa di banconote, che serve più liberismo, che il mercato del lavoro è ingessato dall’articolo 18 e dalle leggi per i lavoratori.
 
Però un euro viene comprato dagli operatori internazionali 1,30 $ (moneta di riferimento mondiale), la Gran Bretagna è in recessione anche se la sterlina è una moneta vera con dietro uno Stato, anche se la Banca d’Inghilterra stampa carta moneta liberamente, anche se il suo mondo del lavoro permette a Cameron di licenziare 750.000 impiegati pubblici.

E la quotazione del dollaro rimane quella anche se le banche Usa dicono di essere pronte per il dopo euro, anche se Standard & Poors annuncia una tempesta finanziaria da 35.000 miliardi euro (46.000 miliardi di dollari) in 4 anni, quasi il Pil annuale del mondo.
 
Un’evidente balla colossale perché le borse non calano, lo spread non cambia, i tassi d’interesse non si spostano, i cambi resistono. Come quando hanno declassato di due gradini l’Italia. E la Spagna.

C’è malizia allora nel pensare che sono manovre per attaccare l’euro, il welfare europeo, l’Europa? Per allargare a tutta l’Europa, unico baluardo del mondo, le riforme liberiste che hanno accentrato il 50% della ricchezza inglese in mano a sole 50.000 famiglie? E a 800.000 famiglie il 50% quella Usa?
Max Otte in un suo recente libro fa quasi la stessa analisi, ma esclude l’idea del complotto.

Sembra ignorare la Trilaterale e il Gruppo Bilderberg, organismi di potenti che si riuniscono per fare “previsioni” sull’economia. Ma è come se si riunissero i Presidenti degli Usa, dell’Ue, della Russia e della Cina per “fare previsioni “ sulla politica mondiale: sono loro la politica del pianeta.
 
C’è poi, credo, (come rileva Otte) in ballo ancor più del welfare e dell’equità, c’è in ballo il controllo delle idee, il far a credere che il mondo cresce con i consumi, non con risparmi e investimenti. Ed io sostengo da sempre che nessuno è diventato ricco spendendo.

Commenti all'articolo

  • Di Sandro kensan (---.---.---.123) 15 maggio 2012 12:08
    Sandro kensan

    Non bisogna aspettare molto, la Grecia sembra destinata ad uscire dall’euro entro giugno quando finirà l’aiuto europeo, vedremo se gli speculatori continueranno a finanziare l’Italia oppure se la lascieranno al proprio destino.

    Con le finanziarie fatte il debito pubblico continua a salire di una ventina di miliardi al mese, si direbbe che i conti siano fuori controllo, io non investirei in bot e credo non lo faranno a breve nemmeno gli speculatori o forse i nostri bot sono solo acquistati dalle nostre banche con i soldi della BCE.

  • Di pv21 (---.---.---.245) 15 maggio 2012 20:04

    Cosa segnala lo spread?
    Con il Debito salito a 1950 miliardi ed il tasso che sfiora il 6% ci sono oltre 80 miliardi di interessi all’anno da pagare.
    Basterebbe dimezzare lo spread e troveremmo le risorse per invertire la rotta.
    Peccato che il nostro Pil ha perso in un semestre quasi 2 punti percentuali.
    Con lo spread cresce una crisi che pesa più che Se fosse stagnazione ...

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