• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cultura > Dossier - La Letteratura Italiana Contemporanea: tendenze, evoluzioni-involuzion

Dossier - La Letteratura Italiana Contemporanea: tendenze, evoluzioni-involuzioni, contraddizioni (VI p.)

3. Contraddizioni
 
3.1. Il rapporto tra Storia e storie narrate
Le letteratura italiana non ha mai smesso di occuparsi della Storia, gli autori nei diversi secoli hanno sempre avvertito l’urgenza di collegare il Presente dei viventi al Passato divenuto Storia dunque ai fatti più o meno incontestabili che hanno poi segnato anche il vivere delle generazioni successive.
 
Eppure nei libri contemporanei italiani resistono tutt’ora forti contraddizioni, a evidenziare come il rapporto con la Storia, in particolar modo il XX secolo, sia tutt’ora irrisolto e dibattuto dall’italiano stesso in quanto cittadino ma anche parte di un’unità nazione che è stata messa in discussione proprio in Italia e proprio da taluni italiani in occasione del cento cinquantenario dellUnitàdItalia (17 marzo 1861 - 17 marzo 2011) che quest’anno - nel 2011 - ha visto nascere numerose iniziative, politiche e sociali, anche in campo strettamente editoriale (con testi più o meno direttamente ricollegabili alla ricorrenza).
 
L’italiano viene spesso, e non di recente, accusato di essere ‘smemorato’ nei confronti della Storia, una smemoratezza di comodo quanto d’opportunità, un modo evidente per mantenere una precisa distanza dall’unità nazionale quanto da ogni possibile responsabilità generazionale.
 
La Letteratura Contemporanea racconta queste contraddizioni alternando libri fortemente impregnati di rielaborazioni storiche e contesti specifici (ad esempio Antonio Pennacchi, vincitore del primo Strega 2010 con ‘Canale Mussolini’ ma già autore di diverse storie fortemente inserite in contesti storici italiani; oppure ‘L’odore acido di quei giorni’ di Paolo Grugni, 2011, dove attraverso una trama di fiction l’autore recupera la strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna); ad altri dove non c’è traccia di memorie storiche al punto da rifiutare riferimenti o collegamenti con il passato.
 
L’urgenza - ‘l’imperativo’ - pare essere più spesso radiografare l’Oggi di Ieri o l’altro Ieri, dunque cronaca, cronaca, cronaca. Molte narrazioni contemporanee si sono occupate di riproporre - narrativizzare per l’appunto - fatti e storie di provenienza reale. Ma si tratta di un passato recentissimo che per certi versi può ancora essere considerato presente come ha fatto Marco Mancassola in ‘Non saremo confusi per sempre’, 2011, racconti sospesi tra le favole e le fiction rielaborative di episodi precisi della cronaca italiana (nel 1978 Dirk Hamer muore colpito da una pallottola sparata da Vittorio Emanuele di Savoia, nel 1981 Alfredo Rampi precipita in un pozzo artesiano e nonostante i soccorsi morirà, nel 1992 Eluana Englaro entra in coma irreversibile dopo un incidente stradale riportando inconsapevolmente alla ribalta il tema del ‘fine vita’, nel 1996 Giuseppe Di Matteo viene giustiziato e sciolto nell’acido per vendetta; nel 2005 a Ferrara, Federico Aldrovandi appena diciottenne viene picchiato a morte dalla polizia).
 
La Storia, quella nel significato etimologico (“diffusa narrazione di fatti, di avvenimenti, di cose degne che se ne tramandi ai posteri la memoria”) emerge e s’inabissa continuamente nelle scritture contemporanee. Si vuole ricordare, trascinare memorie, rielaborarle; ma allo stesso tempo lo si mal sopporta, ci si tende al futuro passando per il presente più recente, ancora caldo.
 
 
3.2. Tutela dell’autore
Ragionare sull’attuale situazione italiana in merito alla tutela dell’autore, presuppone quanto meno una premessa imprescindibile: non esiste in Italia un percorso formativo ‘ufficiale’, non si diventa autori o scrittori dover aver frequentato un’Università, ad esempio Lettere Moderne o Lettere Antiche o Lingue e letterature straniere o altri percorsi. I mestieri legati all’editoria, che ruotano attorno alla letteratura, le storie raccontate tra parole, immagini e schermi, faticano a ottenere riconoscimenti.
Dunque, è estremamente complesso ragionare in termini di tutela laddove la definizione del ruolo (professionale o meno) dell’autore stesso è controversa e contraddittoria.
 
Ciò premesso, in Italia l’unico Ente in grado di tutelare gli autori è la Siae (Società Italiana degli Autori ed Editori) che tutela esclusivamente i ‘Diritti d’autore’ svolgendo attività di intermediazione rispetto alla legge speciale 22 aprile 1941, n. 633 che – per l’appunto - istituisce la tutela delle opere dell’ingegno di carattere creativo, che appartengano alla letteratura, alla musica, alle arti figurative, all’architettura, al teatro, al cinema. La tutela consiste in una serie di diritti esclusivi di utilizzazione economica dell'opera (diritti patrimoniali dell'autore) e di diritti morali a tutela della personalità dell'autore, che nel loro complesso costituiscono il "diritto d'autore".
 
I diritti morali sono assicurati dalla legge a difesa della personalità dell’autore e si conservano anche dopo la cessione dei diritti di utilizzazione economica. Essi non sono soggetti a termini legali di tutela. I principali diritti morali sono: il diritto alla paternità dell’opera (cioè il diritto di rivendicare la propria qualità di autore dell’opera); il diritto all’integrità dell’opera (cioè il diritto di opporsi a qualsiasi deformazione o modifica dell’opera che possa danneggiare la reputazione dell’autore); il diritto di pubblicazione (cioè il diritto di decidere se pubblicare o meno l’opera).
 
I principali diritti di utilizzazione economica dell'opera sono: diritto di riproduzione (il diritto di effettuare la moltiplicazione in copie dell’opera con qualsiasi mezzo); diritto di esecuzione, rappresentazione, recitazione o lettura pubblica dell'opera (il diritto di presentare l’opera al pubblico nelle varie forme di comunicazione sopra specificate); diritto di diffusione (il diritto di effettuare la diffusione dell’opera a distanza ad esempio mediante radio, televisione, via satellite o via cavo, su reti telematiche, ecc.); diritto di distribuzione (il diritto di porre in commercio l’opera); diritto di elaborazione (il diritto di apportare modifiche all’opera originale, di trasformarla, adattarla, ridurla ecc..).
 
Tutti questi diritti permettono all’autore di autorizzare o meno l’utilizzo della sua opera e trarne i benefici economici.
 
Naturalmente in tutte queste regolamentazioni mancano diversi ‘anelli’ della catena editoriale o comunque figure professionali che operano sul mercato specialmente gli editori e gli agenti. Mancano nella misura in cui non esistono regolamentazioni specifiche nei rapporti tra autore e agente, ma anche autore ed editore.
 
I rapporti professionali sono regolamentati da contratti precisi, ciò nonostante nel caso in cui uno dei contraenti non rispettasse tali accordi o subentrassero inadempienze, e controversie, l’autore non ha la possibilità di richiedere l’appoggio di associazioni precise, più o meno di natura sindacale come accade per la maggior parte degli altri mestieri. Naturalmente i contratti hanno valenza legale, possono essere impugnati, ma subentra inevitabilmente un iter che non tutela nell’immediato l’autore e comunque impone tempistiche ed economie da non sottovalutare in quanto, almeno in fase iniziale, restano a carico dell’autore che avvia il procedimento legale.
 
Risale al 1945 il ‘Sindacato Nazionale Scrittori’, fondato da Corrado Alvaro, Libero Bigiaretti e Francesco Jovine.
Purtroppo nei decenni a seguire il sindacato non è stato in grado di adeguarsi ai mutamenti creativi tra arti e medialità in particolare negli anni ottanta rispetto alla nascente e dirompente ‘società della comunicazione’.
Verso la fine degli anni novanta, nel tentativo di ‘rispondere’ ai mutamenti sociali ed artistici ormai evidenti, nasce l’ ‘Unione Nazionale Scrittori’ (organizzazione di stampo europeo che si pone tra gli obiettivi prioritari il rilancio del rapporto con il sindacalismo confederale ed il dialogo creativo fra autori appartenenti a campi espressivi diversi).
Nel 2000, l’Unione Nazionale Scrittori firma un protocollo d’intesa con la UIL e nel 2002 un suo rappresentante è ammesso, senza diritto di voto, nella Confederazione sindacale.
 
Nonostante i tentativi però, le differenze negli orientamenti artistici, l’impossibilità ‘oggettiva’ di distinguere e definire regole d’accesso per gli autori richiedenti, nonché l’ambiente professionale in continuo movimento e cambiamento; tutti questi aspetti hanno – di fatto – reso impossibile a una qualche forma sindacale di intervenire tutelando gli autori italiani.
 
Negli ultimi cinque-sei anni, la situazione degli autori non ha subito sensibili variazioni piuttosto si è ulteriormente frammentata tra realtà ancora in divenire nei diversi mercati in cui operano, nonché rispetto alle gestioni dei ‘contenuti’ ormai considerati quasi senza distinguo prodotti intellettuali da manovalanza comune (senza distinguo rispetto a: contenuti da scritture per l’editoria, contenuti da scritture per le medialità, contenuti da scritture per il cinema e la televisione, ecc.). Sono dunque ‘prodotti’ e ‘sevizi’ non meritevoli di tutela, non generati da una prestazione di lavoro a pagamento quanto - sempre più spesso - mere forme espressive o comunicative senza alcun altro ‘valore aggiunto più o meno professionale’.
 
L’avvento del web, la possibilità di diffondere contenuti, di proporli senza filtri, le innegabili potenzialità dello strumento hanno – nella nuda sostanza – indebolito la figura dell’autore ormai sempre più spesso, in Italia, considerato un ruolo parallelo, un passatempo o comunque un’attività le cui professionalità sono continuamente messe in discussione.
 
Segnalo, infine, che negli ultimi quindici anni sono nate diverse associazioni, a riunire scrittori o sceneggiatori o creativi ad ampio spettro, con l’obbiettivo comune (tra gli altri) di intervenire per conto degli associati in caso di controversie di ogni tipo rispetto al lavoro autoriale. Spesso queste associazioni hanno identità geografiche a riunire membri della stessa città o comunque accomunati da luoghi d’origine. Oppure si è cercata l’affinità per genere letterario.
 
Comunque sia, al di là delle effettive possibilità di ingresso in simili associazioni; al di là delle effettive possibilità d’intervento in merito a controversie a tutelare diritti autoriali; dal punto di vista pratico nessuna iniziativa fin ora è riuscita a garantire equità agli autori men che meno un affiancamento costante e professionale rispetto alle diverse esigenze contrattuali e di tutela del lavoro dell’autore.
 
 ***
3. Contradictions
 
 
3.1 The relationship between history and stories
 
Italian literature has always dealt with History; in different times, the authors needed to connect the present to that narration of the past which is acknowledged as history, as an amount of indisputable facts which has influenced the life of following generations.
 
However, strong contradictions persist in contemporary Italian books, to stress that the relationship with history – particularly that of 20th century – continues to be a problem. The very idea of state has been recently cast into doubt in Italy by some citizens themselves, on occasion of 150th anniversary of Italian unification (March 17th 1861-2011), of some related social, political and cultural events, and also in the publishing industry (books related more or less to that theme).
 
Italian citizens have often been accused of an opportunistic lack of historical memory, in order to avoid facing up to the responsibilities of their generation.
 
Italian contemporary literature shows all these contradictions. Some books are based on historical revision and describe very specific backgrounds (“Canale Mussolini”, Strega Award 2010, and others by Antonio Pennacchi; “L’odore acido di quei giorni” by Paolo Grugni, where a fictional plot includes the actual episode of a terrorist attempt, in Bologna, on 2nd June 1980). Others do not show any relation with history or memory and even reject any link with the past.
 
The focus is more often on past chronicle rather than on the past in itself. Subjects for books are news items, true stories in a novelized form. The sources are to be searched in a very recent past which, in a certain way, is still present. An example is “Non saremo confusi per sempre” by Marco Mancassola (2011), a collection of short stories half way between fairy tales and fiction, based on recent events of Italian life (in 1978 Dirk Hamer died, shot by Vittorio Emanuele di Savoia; in 1981 Alfredo Rampi fall into a well and died despite any help; in 1992 Eluana Englaro entered an irreversible coma after a road accident, unconsciously causing the end-of-life theme to be brought to the general attention of the public opinion; in 1996 Giuseppe Di Matteo was killed and dissolved into acid because of revenge; in 2005 in the town of Ferrara eighteen year old Federico Aldrovandi was beaten to death by the police).
 
History, in its etymological meaning of ‘diffused narration of facts, events, things the memory of which is worth to be handed down’, constantly emerges and disappears in contemporary writings. Some writers want to remember, keep memories, revise. But, at the same time, memories are difficult to bear. So, other writers prefer to look at the future getting across only the most recent past.
 

3.2. Copyright protection
 
Before discussing the Italian situation about copyright and author protection, we need to make a couple of preliminary remarks. That is, in Italy there is no ‘official’ curricular or academic course of study in order to become a writer. One cannot study Creative Writing at the university, for instance. And a degree in Modern or Classical Literature, or Languages or similar subject does not make you a writer or an author. All jobs related to publishing industry, literature, fiction etc. find hardly get an official status.
Thus, it is very difficult to discuss in terms of protection, whereas the author’s status itself continues to be a problem. 
 
The only Italian agency enabled to protect authors is Siae (Società italiana autori ed editori, Italian Society of Authors and Publishers), but it only deals with copyright (royalties, economic and moral rights, according to a 1941 law), in different fields (literature, music, arts, theatre, cinema). The protection consists of a series of exclusive rights of economical use of the piece of work (author’s patrimonial right) and of moral rights protecting the author personality. As a whole they form the ‘author’s rights’.
Moral rights are, for instance, the acknowledgement of authorship, even after the cession of property rights (no one can state to be the author instead of you), the right to integrity of the text (you can refuse any cut or change which affects your good reputation), the right to decide whether to publish or not.
Economic rights deal with reproduction, public reading, performance, printing, diffusion (radio broadcast, tv, web), selling… It is up to the author to authorize the use of his/her work (and to get royalties from it in case he/she does).
 
The Italian legislation shows various gaps. For instance, there is no mention of other professional subjects, such as editors and agents, and of their mutual relationships.
 
Professional relations are regulated by written agreements (contracts), but in case of dispute or misconduct, authors cannot rely on the help of any trade union (as it happens for other professions and jobs). No doubt, agreements have a legal validity, may be contested etc, but in this case authors have to start very long, expensive and lumbering procedures, with no protection, until a judge has passed a judgement for him (who also has to pay for a laywer).
 
In 1945 Corrado Alvaro, Libero Bigiaretti and Francesco Jovine (three Italian writers) founded the “Sindacato Nazionale Scrittori” (a sort of trade union), but in the following decades – particularly the Eighties - the Union could not cope with the social and cultural changes in the publishing industry.
In the late Nineties, in order to fill this gap, the “Unione Nazionale Scrittori” was founded on the pattern of similar European organizations. It aims at maintaining and revitalizing a relationship with the main Italian trade unions (so called confederali) and facilitating the exchange of views among authors working in different fields of communication.
 
In spite of all these attempts, no trade union – or whatever else – succeeded in protecting Italian authors till now.
 
In the last five-six years, the situation of authors has not sensibly changed, it has rather split into more different markets, the contents being considered like common intellectual products (with no distinctions between writings contents for publishing houses, for media, for cinema and tv, etc.). Therefore, they are products and services not deserving protection, not produced by a rewarded work activity, more and more considered expressive or communicative forms without any other professional added value.
 
Meanwhile, the great diffusion of Internet – with the possibility to upload contents, texts, stories without any filter – weakened even further the role of the author, who is more and more considered a sort of amateur.
Finally, in the last fifteen years different associations were born, that unify writers, play-writers, creative people with the common purpose to intervene on behalf of the associates in the case of controversies on the authorial work. Often these associations have geographical identities and join members of the same city or having common origin place. Otherwise, the affinity is literary genre based.
However, apart from the real possibilities to enter such associations and their real possibilities of intervention to protect authorial rights in the case of controversies, from a practical viewpoint up to now no initiative has been able to ensure authors either equity or a constant and professional support as for both contract needs and author’s work protection.
****
 
[*] Su AgoraVox
 
Paolo Grugni e Marco Mancassola, già citati in puntate precedenti.
 
_____
 
Fotografia di Barbara Gozzi, interland bolognese, ottobre 2011.
 
____________
 
Già pubblicato:
Introduzione
Focus
il 18 ottobre 2011
1. Tendenze
1.1 Il nuovo sul vecchio
1.2 L'interruttore dei generi
il 21 ottobre 2011
1.3 Trama vs. lingua
1.4 La lunghezza
1.5 I racconti
2.1 I luoghi
2.2 Religione
il 1 novembre 2011
2.3 La narrativa della 'corporeità'
 
 
Translation by A. Anzani, F. Capelli, M. Curatolo and F. Sgaggio. Revision of translation by Anna Anzani e Michele Curatolo.
 
______________
Prossimamente:

3.3 L'autofiction
Next:

3.3 Autofiction

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares