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Dossier - La Letteratura italiana Contemporanea: tendenze, evoluzioni-involuzioni, contraddizioni

Il documento che verrà proposto a puntate qui, su AgoraVox, è stato elaborato nell'agosto 2011 per un progetto di scambio interculturale svoltosi a Dublino, dal 1 al 4 settembre scorsi.

Ecco spiegate le ragioni della doppia lingua, it-en, grazie alla preziosa collaborazione di chi ha tradotto e revisionato con cura e pazienza il mio lavoro (Anna Anzani, Michele Curatolo, Francesca Capelli e Federica Sgaggio).
La relazione ha l'evidente intenzione di fornire spunti di riflessione, confronto e naturalmente dissenso rispetto alla letteratura contemporanea in Italia.
 
Barbara Gozzi
***
 
Introduzione
 
Andate, mie parole,
calcate le tracce
dei linguaggi infiniti.
(Antonio Porta, maggio 1983)
 
Non è possibile analizzare la letteratura contemporanea. Né ragionarci.
Non con una ‘visione panoramica’ sufficientemente lontana e distaccata per delineare conclusioni, ipotesi certe rispetto a una materia così abnorme, sfaccettata e sfilacciata.
 
È possibile, però, tentare alcune riflessioni partendo dalla certezza della loro imperfezione e parzialità; riflessioni a spaziare tra ‘tendenze’, ‘evoluzioni-involuzioni’ e ‘contraddizioni’.
 
La presente relazione non è stata elaborata per essere didascalica in senso stretto, non mira a chiarire con esempi precisi ogni contesto, ogni riflessione. Verranno citati autori e libri a mero titolo esemplificativo, rare saranno le citazioni di stralci narrativi non in quanto ritenute ininfluenti o poco significative, tutt’altro.
 
Si tenta, in questo breve excursus, di costruire una ‘zattera’ semplice, piccola, per un viaggio a mescolare l’Oggi di due Paesi, l’Italia e l’Irlanda; un viaggio alla ricerca di linee di confine quanto aderenze, confronti, condivisioni; un viaggio a scoprire nervature e muscoli delle scritture italiane.
 
Proprio nelle aderenze e nei confini si fonda l’ossatura degli aspetti sotto trattati, nel soffermarsi con particolare cura e attenzione su riflessioni ‘da dentro’ ma con lo sguardo rivolto alle assonanze rispetto ad alcune tematiche che accomunano gli autori italiani a quelli irlandesi.
 
Un viaggio alla ricerca di ‘tracce’, un tentativo che non presume esaustività, una panoramica a ‘narrare’ l’animale irrisolto, multiforme, contaminato e selvaggio che è la letteratura italiana contemporanea (di seguito anche definita in abbreviazione: LIC).
 
Non verranno trattati due dei nodi centrali dell’attuale realtà editoriale italiana: il divario incolmabile tra Grandi Colossi Editoriali e medio-piccoli editori (divario schiacciante soprattutto per effetto delle dinamiche di distribuzione) e i meccanismi di mercato a deformare e plasmare le pubblicazioni, specialmente in larga scala (classifiche, mode e gradimenti del potenziale lettore più o meno pilotati da pubblicità e p.r., l’effetto ‘personaggite’, le necessità di essere anche un ‘surplus’ extra letterario, ecc.). Non si tratteranno in quanto, pur contribuendo alla definizione nell’Oggi della LIC, non li si ritiene – forse con un pizzico di utopismo – così determinanti da diventare elementi ‘interni’ alla letteratura di nessun Paese e di nessuna Epoca.
 
Nessuna casa editrice italiana verrà nominata espressamente.
 
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Focus
Il dizionario della Lingua Italiana Sabatini Coletti definisce ‘letteratura’:
“In passato, tutto ciò che è scritto a livello colto; oggi, ciò che è scritto a fini artistici”.
Sarebbe dunque necessario, ora, interrogarsi sui ‘fini artistici’ degli scritti, sul loro essere o meno parte di creatività e arti. Per arrivare a riflettere su una delle tematiche che negli ultimi anni è stata più dibattuta in Italia, con insistenza: la qualità (Chi è? Dov’è? Com’è? Chi la può riconoscere? Come ci si arrivava? Ecc.)
 
Non tratterò, però, di qualità letteraria (ammesso che sia, effettivamente possibile ragionarci rispetto alle scritture di ‘un’ Oggi, nell’Oggi stesso).
I libri e gli autori rintracciabili nel corso di questo ‘viaggio’, non sono stati etichettati come ‘di qualità’ - né più né meno di altri, non dalla scrivente - né hanno bollini identificativi o codici a barre capaci di zittire i dibattiti in proposito.
 
Si citeranno solo alcuni autori, a titolo esemplificativo, senza alcuna intenzione di individuare ‘capostipiti’ o nomi più noti men che meno si tratterà di citazioni meritocratiche.
 
Per Letteratura Italiana s’intende - d’ora e fino in fondo – ciò che è stato scritto e pubblicato (per evidenti necessità di diffusione pubblica, il libro inedito di chiunque può essere letteratura ma non è possibile ragionarci, non lo si può includere in alcuna riflessione, finché resterà inedito) entro una ‘funzione poetica’ così come teorizzò Roman Jakobson, una funzione che mette al centro della comunicazione il messaggio dunque i contenuti, le storie. La ‘funzione poetica’, insomma, non tanto come alibi a individuare tutto e niente, piuttosto una sottile e ampissima linea di confine a separare l’immenso insieme ‘delle opere scritte e pervenute (o rese disponibili alla collettività)’ da un insieme non necessariamente più specifico (di certo non scientifico, sebbene l’editoria necessiti ossessivamente di etichette e identificazioni matematiche) ma meno generalista quanto soggettivo: l’insieme dei testi pubblicati dentro i quali si rintracciano ‘messaggi’ al centro dell’atto comunicativo, ovvero del narrare. Libri che raccontano spingendo i limiti della comunicazione scritta oltre l’atto comunicativo in sé. Libri che con le parole costruiscono storie, mondi, angolazioni. Libri capaci di trasformare i messaggi in universi paralleli, universi dove il mittente e il destinatario svaniscono davanti al messaggio stesso.
 
Infine, proprio perché la contemporaneità è ‘la’ variabile per eccellenza in mutazione continua, e proprio perché l’Oggi osservato nell’Oggi non può fondarsi sul distacco storico men che meno su precedenti analisi critiche o riscontri sociali sulla diffusione e la riconoscibilità nel tempo delle opere: ogni riferimento esplicito ad autori e libri è libera espressione delle scelte della scrivente.
 
 
***
 
 
Italian contemporary literature: trends, evolutions-involutions, contradictions
 
by Barbara Gozzi
translation by A. Anzani, F. Capelli, M. Curatolo and F. Sgaggio
Revision of translation by Anna Anzani e Michele Curatolo
 
 
Introduction
 
Andate, mie parole,
calcate le tracce
dei linguaggi infiniti.
(Antonio Porta, maggio 1983)
 
Discussing contemporary literature is not possible. Not even reasoning about it.  
At least not from a ‘panoramic point of view’, detached enough to draw conclusions and absolute hypotheses on such an abnormal, multifaceted matter. 
 
However, some reflections can be attempted, though imperfect and partial, moving among ‘tendencies’, ‘evolutions-involutions’ and ‘contradictions’.
 
Strictly speaking, this should not be intended as a didactic report, as it is not aimed to clarify each context through precise cases. Authors and books will be merely mentioned as examples. Quotations of narrative excerpts, though significant, will be rare.
 
Through this short excursus, a simple, small ‘raft’ will be tentatively built for a journey which is going to mix the Present Times of two countries, Italy and Ireland; a journey in search of borderlines, adherences, comparisons, shares; a journey to discover the ribs and muscles of the Italian writings.
 
The aspects which will be taken into account are grounded exactly on adherences and borders, on accurate and careful ‘inner’ considerations, on careful looks at the assonances with some themes, common both to Italian and Irish authors.
 
A journey looking for ‘traces’. An attempt which does not claim to be exhaustive. A vision to ‘narrate’ the unresolved, multiform, contaminated and wild animal which is the Italian Contemporary Literature (from now on referred to as ICL).
 
Two of the central points of the present Italian editorial situation will not be treated: the unbridgeable gap between big and medium-small Publishers (particularly overwhelming because of the distribution dynamics) and the market mechanisms that deform the publications, especially on a large scale (best sellers’ lists, trends and likings of the potential readers more or less piloted by advertising andPublic Relations, the ‘personage’ effect, the need to have also an extra literary ‘surplus’, etc.). They will not be treated because, although they contribute to define the present ICL, they are not considered so determinant to become ‘inner’ elements of the literature of any Country and any Time. 
 
No Italian publishing house will be expressly mentioned.
 
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Focus
The Sabatini Coletti Dictionary of Italian Language defines ‘literature’ as follows: 
“In the past, all what is written at a cultured level; today, what is written for artistic purposes”. Therefore, it would be necessary now to dwell upon the ‘artistic purposes’ of the writings, their being or not being part of creativity and art. So as to reflect on one of the topic that has been mostly debated in Italy in recent years: quality (What is it? Where is it? How is it? Who can recognize it? How can it be reached? etc.)
 
Anyway, the author will not deal with literary quality (provided it is indeed possible to think about it in relation to present writings, being within the Present Time itself).
 The books and the writers mentioned during this ‘journey’ have not been labeled by the author as ‘of quality’ more or less than others, nor have been given identification stickers able to silent the debate.
 
Some writers will be referred to only as examples, without any intention to individuate ‘founders’, or more known names, or to do meritocratic quotations.
 
From now on, ‘Italian Literature’ will indicate the amount of what has been written and published (for obvious reasons of public diffusion, any unpublished book could be literature but, until unpublished, it cannot be considered for discussion) with a ‘poetic function’. As theorized by Roman Jakobson, poetic function focuses on the content and on the stories.
 
Therefore, the ‘poetic function’ is intended as a thin and wide borderline separating the immense bulk of ‘works written and available to the community’ from a set, not necessarily more specific (certainly non-scientific, though the publishing sector obsessively needs labels and accurate identifications) but less generalist and subjective: the set of published texts where ‘messages’ can be found out in the centre of the narration. Books that tell, and push the limits of the written communication beyond the act of communication itself. Books that through words build stories, worlds, perspectives. Books capable of transforming contents in parallel universes, where the sender and the receiver dissolve in front of the content itself.
 
Finally, just because contemporaneity is ultimately ‘the’ always-fluctuating variable, and just because the Present observed in the Present cannot be based neither on the historical distance nor on previous critical analysis about the diffusion and recognition of writings over the progress of time, any explicit reference to writers and books is a free choice of the author.
 
 
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Fotografia di Barbara Gozzi, Dublino settembre 2011.
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1.1 Il nuovo sul vecchio
1.2 L'interruttore dei generi
 
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