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La mini serie ’Pericolo Verticale’: racconti del Soccorso Alpino valdostano

Da anni i reality invadono i palinsesti televisivi, sviluppando diramazioni e filoni, e abituando il telespettatore a ‘show’ con aspetti verosimili, uniti a racconti la cui autenticità può essere messa in discussione, una conseguenza anche dell'assuefazione al genere stesso.

Eppure si continua a desiderare di essere ripresi in circostanze varie, per la costruzione di uno storytelling che è auto fiction applicata alle tecnologie. Tanti gli esempi, dall’entertainment puro alle dinamiche del game, fino ai filoni di ‘real life’ in contesti e passaggi del vivere di tutti (la nascita di un figlio, malattie, disturbi emotivi, l’innamoramento, ristrutturare o trovare casa, viaggiare, realizzare progetti professionali…).

‘Pericolo verticale’ - otto puntate di circa una trentina di minuti - è stato definito un action reality, diretto da Simone Gandolfo, anche autore assieme a Roberto Cena, e interpretato da Luca Argentero (anche produttore) più un accompagnatore consapevole che s’innesta nel corso delle scene (l’attore ha trascorsi familiari legati alle montagne, traspare nelle riprese che non si tratta di mera interpretazione da copione).

La serie propone la routine del Soccorso Alpino della Valle d’Aosta attraverso alcune dinamiche ormai classiche del reality, seguendo direttamente i soccorsi, dalle chiamate agli interventi sul campo (e strutturando il prodotto con un montaggio alternato a sostenerne il ritmo ‘action’ quanto la durezza delle situazioni).

Le singole storie vengono curate fino a una sorta di ‘risoluzione’ o quanto meno un chiarimento a chiudere il senso stesso del soccorso. Interessante l’approccio non orientato all’happy end, uno degli elementi interessanti di questa serie; perché non sempre si può intervenire in tempo, le montagne possono essere molto pericolose, un crepaccio, una caduta lontana da baite e centri, basta poco per ritrovarsi nei guai.

Diverse dinamiche di questa serie sono già state ampiamente usate in altri reality (le dirette voci dei protagonisti che in asincrono commentano quanto lo spettatore sta invece vedendo in svolgimento, il seguire singoli filoni di storytelling proposti alternandoli a costruire più interessi ed emozioni nello spettatore, la telecamera che segue ogni azione, anche quelle più estreme); eppure l’ho trovato un prodotto interessante, al di sopra della media.

Rispetto al rapporto tra fiction e realtà, le parole di Argentero durante la conferenza stampa a presentare la serie:

E’ quello che in gergo tecnico viene definito un factual o action reality, quindi tutto quello che vedrete a parte i momenti in cui vedrete me che sono solo di raccordo per darvi il benvenuto o spiegare alcuni passaggi, è reale. Siamo stati oltre due mesi a seguire la vita vera dei soccorritori: quello che abbiamo documentato è pura realtà.

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Conferenza stampa.

Non c’è autorefenzialità, o particolari protagonismi. Vengono mostrate persone che hanno scelto un mestiere complesso, dove un solo errore può avere conseguenze molto gravi e non c’è fiction che tenga. Non siamo sul piano del possibile, quanto nella registrazione di fatti. Come si vede già nel secondo episodio dove si conclude il racconto di un tentativo di recupero in un profondo crepaccio.

Un modo coinvolgente ed empatico per entrare in contatto con realtà non necessariamente note e comuni, per scoprire che in diverse situazioni c’è ben poco di scontato e ovvio, specialmente nelle alte quote che restano pur sempre mete ambite per sciatori e turisti ma anche per alpinisti ed escursionisti.

La serie è in onda su SkyUNO HD dal 22 gennaio, ed è stata realizzata con il sostengo della Regione Valle D’Aosta, Film Commission Vallée D’Aoste, Valle D’Aosta Soccorso, la Protezione Civile della regione autonoma Valle D’Aosta e Unione Valdostana Guide alla Montagna. Ma sono intervenuti anche diversi partner commerciali e tecnici tra i quali Land Rover e Canon.

Lo stesso Argentero – produttore, come già accennato inizialmente – ha chiarito, durante la conferenza stampa di presentazione, che la realizzazione non è stata facile in un periodo storico italiano faticoso sul piano economico.

Consiglio di seguire online i materiali diffusi tra social e video, efficaci, ben curati, rendono lo spirito del progetto.

Approfondimenti

Website della serie

Pagina Facebook (con condivisioni dal backstage, curiosità su storie e sceneggiatura, resoconto degli eventi, le puntate, ma anche foto e informazioni in puro approccio social)
Il trailer italiano su YouTube
Il trailer internazionale su Vime

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