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 Home page > Tribuna Libera > Democrazia e suffragio universale

Democrazia e suffragio universale

L'editoriale di Romano Prodi del 7 gennaio, sul IL MESSAGGERO, affronta il tema della democrazia in termini nuovi, si rompe un tabù. La democrazia non è la panacea di tutti i mali. Tutt'altro, la uccisione di Gheddafi e Saddam, dietro la quale vi era la longa manus delle lobby USA del petrolio, entrambi dittatori senza scrupoli, ha comportato conseguenze gravissime: le cosiddette primavere arabe, l'esplosione del fondamentalismo islamico e la diaspora senza precedenti delle popolazioni africane e medio orientali. Migliaia di poveretti che cercano di sottrarsi a feroci angherie, alla fame. Donne, anziani, bambini, sfruttati da trafficanti di esseri umani senza scrupoli. Le misere spoglie di molti di loro, giacciono in fondo al Mediterraneo. I sopravvissuti premono sui paesi europei compreso il nostro, creando grossi problemi e reazioni deprecabili.
Democrazia significa governo del popolo. Ma, chi è il popolo? Una entità omogenea? Niente affatto, Il cosiddetto popolo sovrano è costituito in maggioranza da individui disinformati, privi di un minimo di cultura, emotivamente condizionabili. Eppure, in forza del loro numero, questi individui determinano la politica. Fino ad epoca recente il mondo ha vissuto una straordinaria evoluzione, dalle caverne preistoriche alla civiltà greco romana, egizia, ai progressi della scienza, della medicina, della tecnologia. Tutto questo è potuto avvenire non grazie alle democrazie che non esistevano. Gli Antichi Romani non consentivano alla plebe di esprimersi, votavano i patrizi, i cavalieri. 
In Egitto, i faraoni prima di edificare le piramidi, certamente non interpellavano il popolo.
Le straordinarie città d'arte di cui noi italiani andiamo giustamente orgogliosi, erano opera dei mecenati, dei principi, dei Colonna, dei Borghese, dei Medici, dei papi, alle cui corti operavano i grandi geni come Michelangelo, Leonardo, Raffaello, Giotto, ma anche i maestri artigiani. D'altronde, l'alternativa è che un dittatore in preda ad un delirio di onnipotenza e da turbe psichiche , come lo è stato in Germania Adolf Hitler possa rendersi responsabile di orrendi misfatti come quello perpetrato ai danni del popolo ebraico. Quindi le dittature sono improponibili.


Una buona soluzione potrebbe individuarsi in un correttivo del suffragio universale.
Visto che per mettersi alla guida di un veicolo è richiesta una patente di abilitazione o per detenere un'arma è richiesto il porto d'armi, perché non istituire una sorta di abilitazione al voto da conseguirsi se in possesso di un minimo di cultura, di comprensione della parola scritta, di un diploma della scuola d'obbligo?Purtroppo attualmente la popolazione italiana risulta innegabilmente essere la più ignorante e meno acculturata dell'intera Europa, cfr. ISTAT, OCSE, IPSOS-MORI ecc. 
Questo popolo quando si esprime con il voto, peggio ancora se si tratta di referendum, si fa del male e sostiene pessimi politici. Lo dimostrano i fatti: oggi il nostro Paese è detentore di tutti i peggiori record negativi dell'intera Europa, la popolazione più ignorante, il più elevato tasso di disoccupazione, oltre quattro milioni di indigenti assoluti, la più elevata pressione fiscale, il più elevato debito pubblico, la peggiore macchina giudiziaria, la fuga all'estero di giovani, anziani, pensionati, lavoratori, imprese, capitali, aziende.
 Del resto anche altrove, il suffragio universale fa danni. Lo abbiamo constatato con il referendum Brexit nel Regno Unito. 
Sergio Mattarella è un Presidente saggio, ma quando esorta gli italiani a non disertare le urne sbaglia. 
Nelle democrazie mature del Nord Europa l'astensionismo raggiunge cifre molto elevate. Il cittadino che per tanti motivi non se la sente perché non ritiene di essere sufficientemente informato, saggiamente evita di esprimersi con un voto che rischia di essere assai dannoso per il Paese. 

 

Commenti all'articolo

  • Di Truman Burbank (---.---.---.242) 1 febbraio 2018 13:57
    Truman Burbank

    Monti, Letta, Renzi, Gentiloni sono quattro governi consecutivi che hanno sgovernato l’Italia con supremo disprezzo degli elettori. Ma ciò è potuto succedere solo grazie alla complicità di Napolitano e Mattarella. L’Italia va male non perché gli elettori non sanno votare, ma perché siamo governati dai traditori. E’ forse il caso di ricordare che dopo molta fatica per avere una legge elettorale che consentisse di eleggere i propri rappresentanti, come da Costituzione, ci troveremo nuovamente a votare con una legge fatta in modo tale che gli eletti siano i più servili dei boiardi di partito.

    In questa situazione l’articolo qui sopra mi sembra il classico allenamento a bastonare il cane che affoga.

    • Di CESAREZAC (---.---.---.33) 2 febbraio 2018 09:52

      Truman Burbank, concordo pienamente, anzi aggiungo che Napolitano è stato l’ideatore e l’esecutore di uno spudorato colpo di stato per spodestare Berlusconi. L’avvento di Mario Monti in soli due mesi portò alla svalutazione dei valori immobiliari ma anche delle imprese del 40 per cento e successivamente gli stranieri si stanno appropriando di mezza Italia a prezzi stracciati. Ma non è stato il popolo bue a consentire ciò, chi applaudiva Monti a scena aperta?

  • Di pv21 (---.---.---.19) 1 febbraio 2018 19:49

    TRANELLI >


    Stando a dichiarazioni di L Di MAIO, il Presidente Mattarella, ove prendesse atto che lo M5S sia la forza politica più votata, darebbe l’incarico al suo potenziale Premier sulla base degli esiti di un “appello” lanciato agli altri gruppi affinché manifestino la propria convergenza su dei temi del programma proposto agli elettori.

    Sarebbe questa la prima volta che un PRESIDENTE della Repubblica, a fronte di una “fiducia” così estemporanea e volatile, assumerebbe su di sé compito/onere di calcolare e definire il calendario dell’agenda di un Governo monocolore in modo tale da “favorire” un sufficiente e duraturo appoggio esterno.


    Secondo.

    La LEGGE elettorale varata non consente il voto disgiunto.

    Per contro prevede la formazione di coalizioni che aggreghino Liste di difforme estrazione e “peso”.

    PRECISANDO che, se una Lista non supera la soglia fissata (3%) e non accede al Parlamento, il voto raccolto nell’urna verrà “transitato” a favore della forza politica che guida la stessa coalizione.

    Viene da pensare che sia il modo “nuovo” di riproporre la logica delle già usate e superate liste “civetta”.


    Quanto meno valgano da esempio di “furbate” concepite da clan “esclusivisti” di Primi Super Cives attenti a prerogative, interessi …

    • Di CESAREZAC (---.---.---.33) 2 febbraio 2018 09:59

      pv21 tu parli di alchimie politiche piuttosto ostiche da comprendere per una popolazione di semianalfabeti come quella italiana tra cui "sette su dieci non capiscono la lingua"  Corriere della Sera 28 novembre 2011.

    • Di pv21 (---.---.---.19) 3 febbraio 2018 18:13

      Mi sforzo >


      DA SEMPRE è un aspirante candidato Premier che “indica” al Presidente della Repubblica di quale maggioranza dispone in Parlamento.

      Il PRESIDENTE, tramite le consultazioni, ne verifica l’attendibilità e, se del caso, può dargli l’incarico di incassare il voto di fiducia di Camera e Senato. Sia che si tratti della necessaria ‘fiducia’ di un singolo partito o di quella di una alleanza di Governo.

      Tant’è che possono registrarsi più “tentativi falliti” prima che il Presidente prenda atto e si convinca di ritornare alle urne.


      Secondo.

      CON il voto DISGIUNTO l’elettore può tracciare una X sul simbolo della ’coalizione’ e con un’altra X può far valere la sua “preferenzaper quel candidato che lui vorrebbe veder seduto in Parlamento.

      Infine. Basta andare su internet per sapere cosa sono state le liste “civetta”.

      Spero risulti più chiaro a chiunque legga  

    • Di Cesarezac (---.---.---.53) 4 febbraio 2018 00:22
      Cesarezac

      Di P21 le tue precisazioni, sono chiare e opportune , ma non saprei dire per quanti lettori. Probabilmente fra i lettori di AGORAVOX la percentuale sarà buona ma se la vogliamo rapportare alla totalità della popolazione del nostro Paese è un altro discorso.

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