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De Luca - IdV : ovvero i percorsi tortuosi della coerenza

L’appoggio al candidato del PD De Luca ha scatenato reazioni diverse nel web e tra i sostenitori di Idv, sofferte le voci contrarie.

De Luca - IdV : ovvero i percorsi tortuosi della coerenza

Di tutto lo sforzo prodigato per far di questo congresso il punto di partenza di una nuova stagione politica, di tutte le parole spese, dei progetti e dei programmi, l’accettazione della candidatura di De Luca in Campania sarà, di sicuro, la nota che più rimbalzerà nelle prossime ore.
 
Una nota stonata, estranea, contraddittoria. Così viene percepita da molti sostenitori e simpatizzanti di IdV. Qualche giorno fa (1 febbraio) Di Pietro rilasciava un’intervista a Repubblica nella quale esprimeva disappunto per questa candidatura. Una candidatura che "divide e non unisce" dichiarava Di Pietro. Allora, che è successo? Cosa ha fatto cambiare idea ad Antonio?
 
Molti già parlano di tradimento, di mancanza di coerenza, di una IdV già diventata come "tutti gli altri" e che ha perso i propri valori e si è abbandonata in un abbraccio mortale con il Pd.
 
Ho seguito un po’ i lavori e gli interventi. Provo a darne una modesta chiave di lettura, premettendo che questa candidatura non mi entusiasma per nulla.
 
Intanto un dato fondamentale da non perdere di vista: De Luca è stato candidato dal PD e, a quanto si capisce, come al solito, questa decisione non è stata concordata. Siamo sempre nella situazione di partenza nella quale non abbiamo una opposizione che va di concerto e che coordina e condivide le proprie scelte; ciascuno segue la sua strada, subendo anche leggi elettorali ignobili, ed il caos delle alleanze con perno nell’Udc, le abbiamo viste tutti.
 
Idv, per bocca del suo confermato Presidente, ambisce ad uscire dall’angolo dell’immagine di un partito di mera contestazione, la volontà è quella di traghettare la propria identità in un partito maturo e di progetto. Un partito di alternativa al sistema nel quale i più ci si possano riconoscere.
 
Un partito aperto che vuole avere una stretta relazione con la base dei suoi sostenitori, siano essi iscritti o solo simpatizzanti, ma che è ancora, in buona parte, tutto da costruire, per giungere a quella dimensione partecipativa che è richiesta sempre più da molti cittadini e moltissimi giovani che sono stati particolarmente protagonisti, in questo congresso.
 
Convivono, in questo momento, tre anime all’ interno di IdV: una storica, una di convenienza ed una innovativa. Quella storica, in buona parte, ha compreso che è necessario imprimere una svolta per accogliere quella nuova energia innovativa, con l’obiettivo di creare un nuovo punto di riferimento per il cambiamento lasciando perdere le etichette ideologiche o di schieramento.
 
Quella di convenienza è destinata ad uscire, se non saprà adeguarsi. La strada è segnata.
 
Il punto critico è il percorso necessario per compiere questo cambiamento.
Di Pietro ha sottolineato più volte che ci sono solo due strade: una è la rivoluzione di piazza -violenta-; l’altra, è la rivoluzione democratica da giocare, comunque e/o purtropppo, con le regole che sono in corso. Queste si possono modificare quando si vince, non quando non si hanno i numeri sufficienti. A meno di fare la rivolta, in democrazia, per quanto malata, alla fine contano i voti.
 
Consapevoli di questo, di fronte al fatto compiuto della candidatura da parte del PD, per IdV non restano che due strade. La prima è andare da soli alla competizione elettorale, la seconda è accettare, non passivamente, ma imponendo dei "paletti" per scongiurare una sconfitta certa e mantenere un senso per la coalizione e creare alternativa di governo.
 
Nel primo caso, la vittoria della destra, e della criminalità che la sostiene, è pressoché assicurata. A questa responsabilità, Di Pietro,ha chiamato il congresso a rispondere.
 
Va detto che la figura di De Luca ha delle ombre ma anche meriti riconosciuti e, dal quello che ho potuto capire, ad oggi non è chiaro, al di là dei capi di imputazione, se le azioni illecite siano frutto di una scelta voluta e consapevole per difendere dei posti di lavoro (si veda anche l’articolo qui in AgoraVox) oppure siano i classici illeciti da Casta.
 
La scelta di Di Pietro si è indirizzata verso la seconda soluzione: porre dei paletti, un impegno formale al candidato, impegno preso pubblicamente di fronte al congresso, di dimettersi se verrà riconosciuto colpevole dei reati imputatigli.
 
Questa scelta è certamente un azzardo. Sicuramente non sarà gradita da molti. Ma ha il pregio di essere stata una scelta chiara e dove, Di Pietro, ci ha "messo la faccia" come ama dire.
 
Ora tocca alla dirigenza riconfermata mantenere gli impegni presi di fronte all’assemblea e fare di questo partito un elemento fondante per il rinnovamento del paese e per la sconfitta della destra.

Commenti all'articolo

  • Di Gianluca Bracca (---.---.---.8) 8 febbraio 2010 11:16

    La coerenza in un mondo di ipocriti è un lusso.

  • Di (---.---.---.191) 9 febbraio 2010 00:34

    Non si poteva non appoggiare De Luca e Di Pietro lo ha capito. Il mio voto ad esempio lo aveva già perso.Vorrei spiegare il perchè ha fatto bene a cambiare rotta o a moderare diciamo le posizioni del partito.

    In primo luogo, rimanendo un partito di protesta implica di per sè stessa una staticità al di fuori dei giochi di Governo;

    Secondo luogo, fino ad ora non ha fatto altro che blaterare per un Parlamento pulito dai condannati, inquisiti e non si sa cos’altro, tanto da ridurre un clima a discorsi pietosi sull’indagato meno o indagato più (vedi gente che sbandiera il suo certificato penale in tv... roba da clown) sì da chiudere la strada persino a chi si è recato in tribunale una sola volta per una notifica;

    Non ci si è occupato del fatto rilevante: la gente vuole capi che funzionano! E non vi rendete conto che, si, vanno bene le liste cinque stelle, liste pulite ecc. ma io preferisco sempre un uomo di governo che abbia un pò d’esperienza diamine.
    Precisamente a De Luca vi è più di un osservazione o meglio domanda che sfugge a molti, perchè forse impegnati a capire di cosa è indagato.
    Perchè Bassolino ha immediatamente detto di no a De Luca?
    Perchè in campania a livello nazionale si vota destra e alle regionali si vota Sinistra?
    E’ molto difficile che De Luca vincerà perchè le correnti del suo stesso partito non lo voteranno. Beh stento a credere che il sistema clientelare creato (dalle Giunte che ci precedono...) in Campania voglia togliersi di mezzo, non sò, prendete il Primario posizionato in un reparto con tanto di pazienti a lui devoti perchè per una visita non gli ha fatto fare la fila... E’ solo uno delle centinaia possibili.

    Le ultime considerazioni le faccio a proposito degli urlanti Grillini e Travaglini e perchè no anche Di Pietrini.
    Mi auguro che Berlusconi e il suo governo venga battuto sui voti e l’indifferenza della gente, perchè non voglio un martire, non è certo la galera o la condanna che lo farà da parte.
    Mi auguro che si smetta nei forum di urlare frasi fatte, senza un minimo di giudizio riducendo qualsiasi utenza ad un: "evviva Travaglio/Grillo continua così"(tipico grido dei sostenitori);
    "Stai zitto non capisci niente" (tipica risposta a chi cerca di dubitare che il loro è comunque un gioco sporco sulla carenza d’informazioni che abbiamo, non per colpa di Berlusconi ma perchè vogliamo pensare poco). Che subdola polarizzazione...
    Che De Magistris si faccia da parte, ha giocato male le sue carte con De Luca tanto che mi ha profondamente deluso. Ormai il mito del Magistrato è galoppante e chi ammette che in verità è assolutamente vero che i Magistrati hanno troppo ma troppo potere chiaramente è uno che parla di Berlusconi e NON del cittadino che magari per i capricci del giudice è costretto a prendersi giorni di permessi per recarsi in Tribunale, in udienza, sentendosi dire: Udienza rinviata perchè manca .... o un minimo cavillo formale.

    Ecco il problema: siamo troppo poco realisti.
    Ecco la soluzione: Guardiamoci prima dentro e poi parliamo di politica...

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