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Dante Alighieri? Per il ministro Sangiuliano era di destra

Dante Alighieri forse non sapeva nemmeno lui di essere politicamente schierato a destra, forse non sapeva neppure di essere fascista. Maquesto poco importa, perché a ricordarcelo è stato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che, intervistato da Pietro Senaldi, ha tirato in ballo l'autore della Divina Commedia per magnificare la cultura della destra italiana. 

Questa la dichiarazione di Sangiuliano: "La destra ha cultura e ha una grandissima cultura. Ieri mi è venuto a trovare un amico che mi ha regalato un libretto dov'è scritto, provo a sintetizzare, non ricordo il titolo preciso, tutti i grandi scrittori sono di destra".

Sorvolando sul fatto che Pierpaolo Pasolini e Giorgia Bocca sono stati due dei più grandi scrittori italiani ed erano di sinistra, vale la pena di sottolineare come Sangiuliano non ricordi il titolo del libro e non neppure l'autore del libro, ma questo è quanto basta per fare l'apologia della destra senza dare la possibilità al cittadino curioso di leggere quel famoso pamphlet per capire se tale affermazione possa avere un minimo di credibilità.

Si sa solo che il libro deve aver aperto un mondo nella testa del ministro, tanto di spingerlo a elevare un canto di lodi alla cultura di destra: "So di fare un'affermazione molto forte. Io ritengo che il fondatore del pensiero di destra in Italia sia Dante Alighieri, perché quella visione dell'umano, della persona, delle relazioni interpersonali che troviamo in lui, ma anche la sua costruzione politica in saggi diversi dalla Divina Commedia, sia profondamente di Destra. Quindi la Destra ha cultura, deve soltanto affermarla".

Poi, non contento di aver fatto voli pindarici, ha voluto esagerare, dichiarando che l'Italia dovrebbe uscire dall'egemonia culturale della sinistra per abbracciare quella di destra, perché tutti i più grandi personaggi della storia erano di destra. “ Io voglio affermare l'egemonia italiana che è quella di Dante, di Leonardo, di Michelangelo, di Petrarca, di Boccaccio, di Leopardi, di Manzoni, di D'Annunzio, di Prezzolini, di Longanesi, di Giuseppe Verdi che è l'identità collettiva di tutti noi. Questa è l'egemonia italiana!", ha concluso Sangiuliano.

Quindi, ricapitolando. Dante era di destra. Ma non solo lui. Erano di destra pure Leonardo, Michelangelo, Petrarca, Boccaccio, Leopardi, Manzoni e Verdi. Tutti, ovviamente, tirati in ballo da un ministro della Cultura che non riesce nemmeno a ricordare il titolo di un saggio che legge e l'autore che lo ha scritto, così da poterne verificare l'esistenza e l'attendibilità. C'è solo un ex giornalista che Giorgia Meloni ha voluto come capo dei Beni Culturali perché, evidentemente, in giro, nella destra italiana, non c'era niente di meglio da scegliere.

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