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 Home page > Attualità > Europa > Dalla Libia alla Costa d’Avorio: è tornata la Francia ?

Dalla Libia alla Costa d’Avorio: è tornata la Francia ?

Uno spettro si aggira per l'Europa: è tornata la grandeur francese? La domanda sorgeva spontanea già dopo l'inedito attivismo transalpino sulla questione libica, visto che i missili francesi sono stati i primi a cadere sul suolo libico. Ma dopo l'intervento francese in Costa d'Avorio, dove i militari agli ordini di Sarkozy hanno appoggiato le milizie di Ouattara per liberare il paese dal dittatore Gbagbo, il sospetto è diventato quasi una certezza.

La Francia sembra volersi proporre agli occhi del cosiddetto "Terzo Mondo", cioè alle masse arabe e africane, come la nuova tutrice della libertà e della democrazia, cioè quei valori "francesi" per eccellenza. Il tutto a scapito degli Stati Uniti, che negli ultimi decenni si erano proposti come faro della democrazia (tanto da volerla esportare armi in pugno), ma anche degli altri paesi europei, visti come riottosi e sostanzialmente inerti di fronte alle richieste di democrazia e partecipazione provenienti dal Sud del mondo.

Che questo anelito di democrazia sia quantomeno opportunistico è opinione comune: molti in Europa sospettano che dietro ci siano motivi geostrategici, in particolare motivi di approvvigionamento energetico. Altri argomentano che questa svolta interventista di Sarkozy sarebbe un diversivo per arginare il crescente consenso di Marine Le Pen e del suo Front National

La domanda che si impone è però un'altra: il risveglio francese darà la "mazzata" definitiva ad un'Unione Europea già in profonda crisi, sgretolando quel poco che rimane di spirito comune? In questo senso, le crescenti tensioni con l'Italia sulla questione spinosa dell'immigrazione clandestina sembrano profetiche.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Mr. Hubbert (---.---.---.240) 13 aprile 2011 12:19

    Solo questioni di energia e niente altro.....vedere sito di ASPO.
    Il fatto che l’80 % delle riserve petrolifere mondiali siano nazionalizzate sta cominciando a creare problemi di approvigionamento, la maggior parte dei paesi esportatori comincia ad avere problemi di aumento di consumo interno e la nazionalizzazione permette di trattenere il petrolio.
    E siccome il picco è arrivato, prepariamoci ad instabilita’ sempre piu’ devastanti, i paesi democratici avranno sempre piu’ smania di esportare democrazia, nel tentativo di far rientrare dalla porta di servizio le multinazionali petrolifere.....è iniziata ufficialmente la battaglia per le ultime gocce

  • Di Giacomo Giglio (---.---.---.158) 13 aprile 2011 13:17
    Giacomo Giglio

    Grazie molte per il tuo commento, Mr Hubbert. 

    Credo anch’io vi siano interessi strategici, tuttavia non saprei dire se la decisione di fermare Gheddafi sia stata errata, visto che una repressione di una rivolta popolare è sempre qualcosa di orribile.

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