• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Coronavirus: contro l’eventuale disgregazione sociale e sindacale

Coronavirus: contro l’eventuale disgregazione sociale e sindacale

È del tutto evidente che, le beghe da cortile che si stanno sviluppando in questi giorni , non possono interessare ,ne stimolare il sindacato e i lavoratori , anche per le già incalzanti pretese della Confindustria (codice ATECO).
I lavoratori ed il sindacato in questi giorni sono orientati alla costruzione di una prospettiva nuova ed alternativa (fase 2) che ponga un robusto argine in difesa dei diritti.
Secondo alcuni analisti nella presente complessa situazione pandemica, vi sono diversi fattori in corsa verso la crisi:
Quelli che più interessa alla questione capitale-lavoro sono: fattore sanitario - economico- sociale - politico.


Quello sanitario ed economico é sotto gli occhi di tutti , allo scoppio dell’epidemia, trasformatasi in pandemia, il mondo scientifico ha indicato alla politica le misure di contenimento da attuare per mitigare l’impatto sanitario. I decreti emanati in successione, hanno progressivamente dettato le necessarie restrizioni sociali e individuato i primi protocolli di sicurezza per le attività indispensabili per il mondo del lavoro, per poter limitare il rischio legato all’alto numero di contagi consentendo così le strutture ospedaliere di tener testa alla pandemia.

Dopo l’apparente assesto sanitario di questi ultimi giorni con la diminuzione dei ricoveri nelle Terapie intensive ,la questione MES- EUROBOND ancora tutta appesa sui tavoli degli organismi europei è diventata tema cruciale per il futuro assetto economico delle nazioni più colpite dal coronavirus. Ma anche dopo scrupolosi calcoli e previsioni economiche ,pur restando nel panorama europeo , il prezzo da pagare della crisi economica potrebbe essere prevedibile e calcolato già dai grandi studiosi di macro-economia.

Quello che è estremamente preoccupante, per l’avanzamento di questa crisi economica e che non è ne prevedibile e nemmeno calcolabili è il fattore sociale che ,anche per gli ultimi sviluppi di assestamento politico di alcune nazioni nell’ambito europeo (vedi Ungheria e Slovenia), potrebbe essere influenzato dall’evolversi dello scenario sociale e politico di questi paesi.
É in dubbio che il fattore sociale, in questa fase di forzato isolamento e straordinaria limitazione di libertà, unite alla paura ed all’incertezza sui i luoghi di lavoro rischia di determinare una depressione collettiva rendendo la nostra civiltà permeabile a malattie sociali gravi e pericolose. Nella teoria della complessità, il punto di passaggio tra le fasi in sociologia si chiama “tipping point”, punto oltre il quale il sistema si sviluppa senza più alcun controllo.

In verità non è soltanto un distanziamento fisico, ma è anche e soprattutto emotivo che potrebbe influenzare i lavoratori che, già estenuati e logorati per il rischio sarebbero affascinati da vecchie sirene omeriche.

In prospettiva la gestione delle future contrattazioni sindacali di tutte le categoria , in particolare quella dei servizi sanitari dovrebbe tener premura la protezione della salute e poi quella dei flussi produttivi perché i rischi saranno connessi tra loro. In questa fase di assoluta gravità per scongiurare una disgregazione sociale e sindacale ripensare il ruolo in cui viene chiamato a svolgere il sindacato non è del tutto utopia.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità