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Corea del Nord, perché ha tutti i diritti di odiare gli USA: 1950-2017

La Corea del Nord ha lanciato per la prima volta con successo un missile balistico intercontinentale (ICBM), un missile a lungo raggio con capacità nucleari. È uno sviluppo molto importante nel programma di armamenti del paese, che include missili a corto raggio in grado di colpire la Corea del Sud e il Giappone.

di KAYE BROADBENT Traduzione di Gigi Viglino

La capitale della Corea del Sud, Seoul, dista solo 60 chilometri dalla zona smilitarizzata che separa i due paesi. Se fosse attaccata dalla Corea del Nord, ci sarebbero decine di migliaia di morti. Ma mentre i media occidentali danno per lo più alla Corea del Nord e al presidente Kim Jong-un la colpa dell’accresciuta probabilità di guerra, le provocazioni del Nord sono il risultato – non la causa – dell’attuale crisi.

Il 7 luglio, alcuni giorni dopo il lancio dell’ICBM, gli USA, la Corea del Sud e il Giappone hanno dato una dimostrazione di forza aerea intesa a minacciare il presidente Kim. Bombardieri USA e della Corea del Sud hanno sganciato bombe inerti vicino al confine demilitarizzato tra la Corea del Nord e la Corea del Sud, poi sono stati scortati indietro verso le basi da uno squadrone di aerei giapponesi.

L’11 luglio, per aumentare la pressione, gli USA hanno annunciato di aver simulato la distruzione di un ICBM. Gli USA hanno lanciato un intercettatore [del sistema] ‘Difesa d'area terminale ad alta quota’ (terminal high altitude area defence / THAAD) dall’Alaska. Questo sistema di difesa con missili a terra è il tipo di armamenti che gli USA hanno dispiegato da marzo nella Corea del Sud, con l’accordo dell’allora presidente Park Geun-hye, e che è direttamente mirato al Nord. La localizzazione della THAAD era impopolare nella Corea del Sud e con l’incarcerazione della presidente Park con l’accusa di corruzione, il nuovo presidente Moon Jae-in, a maggio ha sospeso la sua installazione.

Gli USA e la loro alleanza con la Corea del Sud sono di gran lunga le minacce più gravi. Ci sono circa 80.000 militari USA dislocati in permanenza nelle basi in tutta la Corea del Sud e nel Giappone. Negli ultimi anni, le esercitazioni militari USA centrate sulla Corea del Nord sono diventate più massicce e complesse. Solo tra gennaio e aprile ci sono state quattro esercitazioni militari di grande ampiezza, e a marzo gli USA hanno inviato una portaerei nucleare mentre l’esercito ha annunciato che installerà nella Corea del Sud un sistema permanente di attacco con droni.

STORIA DI AGGRESSIONI

Dietro il conflitto tra gli USA e la Corea del Nord c’è più di un secolo di occupazione coloniale e dominazione imperialista. Prima del 20° secolo, i governi della Cina e del Giappone si erano contesi il controllo della penisola coreana. Dopo avere sconfitto la Russia nella guerra del 1905, il Giappone fece della Corea una sua colonia, che sfruttò spietatamente con il sostegno di investitori USA [In cambio il Giappone accettava l’occupazione coloniale delle Filippine da parte degli USA. NdR]. Dopo la sconfitta del Giappone nella Seconda Guerra Mondiale, gli USA e la ex URSS – in precedenza alleati nella guerra – iniziarono la Guerra Fredda, con la Corea come iniziale terreno di scontro. La penisola fu divisa “temporaneamente”.

Nel 1950, le forze comuniste del Nord, appoggiate dall’URSS e dalla Cina, lanciarono un’offensiva allo scopo di riunificare la Corea. Gli USA risposero con una carneficina su larga scala. Con la copertura dell’autorità dell’ONU, gli USA utilizzarono il napalm per bombardare e incendiare tutte le città del Nord, riducendole a rovine. La strategia USA fu caratterizzata dal generale Douglas McArthur, comandante supremo delle forze USA del Pacifico e dell’Asia, come una ”guerra limitata”. Ma in questa ”guerra limitata”, gli aerei USA sganciarono più bombe e napalm sulla Corea che durante l’intera campagna del Pacifico nella Seconda Guerra Mondiale. La guerra finì in uno stallo, e causò oltre 2 milioni di morti civili.

Bruce Cumings, nel suo libro: Korea’s Place in the Sun: A Modern History, cita le osservazioni del corrispondente di guerra ungherese Tibor Meray, il quale disse che “le distruzioni e le orribili azioni commesse dagli Americani” superavano qualsiasi brutalità che potesse essere stata commessa dai Coreani delle due parti:

“Tutto ciò che si muoveva nella Corea del Nord era un obiettivo militare, i contadini nei campi erano spesso mitragliati dai piloti che, questa era la mia impressione, si divertivano a sparare sugli obiettivi che si muovevano … [Ho visto] una devastazione totale tra il fiume Yalu e la capitale [Pyongyang] … Ogni città era una collezione di camini. Non so perché le case erano crollate e i camini no, ma ho attraversato una città di 200.000 abitanti e ho visto migliaia di camini e questo – questo era tutto”.

Il corrispondente del New York Times, George Barrett, descrisse un paese totalmente distrutto da un bombardamento USA:

“Nell’intero paese e nei campi, gli abitanti furono colpiti e uccisi, e rimasero nella posizione che avevano quando il napalm colpì – un uomo che stava per salire sulla sua bicicletta, 50 ragazzi e ragazze che giocavano in un orfanatrofio, una casalinga, stranamente immacolata, che teneva in mano una pagina strappata da un catalogo Sears-Roebuck”.

Da allora gli USA hanno sempre continuato a minacciare il Nord, e tecnicamente sono ancora in guerra con il paese malgrado la firma dell’armistizio nel 1953. Dopo la guerra, la Corea del Sud è stata governata dai militari sostenuti dagli USA. Nel 1958, il presidente Eisenhower installò un arsenale nucleare – in violazione dell’armistizio che aveva posto fine alla guerra – incluse bombe che avevano un potenziale esplosivo maggiore della bomba usata su Hiroshima. Dopo oltre tre decenni di dittatura, il regime militare infine crollò sotto la spinta di un movimento democratico di massa sostenuto dalle lotte dei lavoratori.

L’arsenale nucleare è stato rimosso da George H.W. Bush nel 1991. Ma gli USA mantengono tuttora 12 basi militari nella Corea del Sud, concentrate soprattutto nel Nord e vicino al confine. Ci sono otto basi sparse nelle quattro maggiori isole del Giappone, e altre 13 a Okinawa l’isola più meridionale del Giappone e colonia USA fino al 1970. Anche Guam e Singapore ospitano una presenza militare USA. La basi nel Giappone permettono agli USA di proiettare la loro potenza navale nella regione e sono un terreno di esercitazione per operazioni militari nell’eventualità di una guerra con la Cina.

I dirigenti politici USA vedono la Corea del Nord come una sfida al loro dominio nella regione. Dietro la Corea del Nord, gli USA vedono la Cina come reale minaccia ai loro interessi. Gli USA perseguitano la Corea del Nord per mandare un segnale a Pechino.

La Corea del Nord è una dittatura stalinista pesantemente militarizzata che si regge su un’economia decrepita e una popolazione povera e affamata. Secondo l’agenzia statistica della Corea del Sud, il reddito pro capite della Corea del Nord era di 1.179 $ USA – meno del 5 per cento di quello della Corea del Sud. È uno dei paesi meno sviluppati dell’Asia orientale. Non è sempre stato così. Fino a metà degli anni 1970, era più avanti del Sud, ma il suo crescente impoverimento si è intensificato con il crollo dell’URSS nel 1991.

Dagli anni ‘90, la Corea del Nord è soggetta a croniche scarsità di cibo, di elettricità e di prodotti industriali. Da 800.000 a 2.400.000 persone sono morte per una carestiaverso la fine degli anni 1990. Nel giugno 2015 ha subito la sua peggiore siccità da decenni e nel settembre 2016 estese inondazioni, che hanno danneggiato i raccolti. Le agenzie delle NU hanno stimato che fino al 60 per cento della popolazione, 15 milioni di persone, è in una condizione di insicurezza alimentare. [ La Corea del Nord] si è rivolta all’Occidente in cerca di aiuto per la ricostruzione economica, ma per decenni gli USA hanno risposto imponendo pesanti sanzioni.

Nel 1994, il presidente Bill Clinton accettò di levare l’embargo su commercio e credito, sviluppare un programma di energia nucleare civile e dare rifornimenti di petrolio in cambio dell’arresto dei programmi di armi nucleari da parte della Corea del Nord. Clinton ruppe tutte le sue promesse a parte la fornitura di petrolio e un po’ di cibo – ma le sue azioni hanno solo esacerbato la crisi economica. Il suo successore, George W Bush, ha rifiutato negoziati con la Corea del Nord e l’ha bollata come membro dell’”asse del male”, e segnata come obiettivo di cambio di regime da parte della Casa Bianca.

Nel 2013, il presidente Obama ha imposto altre sanzioni al Consiglio di Sicurezza delle NU in risposta al lancio di un satellite da parte del Nord – una risposta senza precedenti al programma spaziale di un paese. Obama ha anche diretto l’operazione di inasprimento delle sanzioni sui rapporti commerciali esteri con le banche della Corea del Nord e il commercio con tutti i paesi, restringendo il suo accesso al credito.

Queste sanzioni sono un’estensione della politica permanente delle NU di bloccare i prestiti alla Corea del Nord da parte delle maggiori istituzioni multilaterali. Gli USA, con il Giappone, hanno ripetutamente posto il veto alla domanda della Corea del Nord di aderire alla Banca Asiatica per lo Sviluppo, e la politica USA ha vietato alla Corea del Nord di diventare membro della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale.

L’ambasciatrice di Obama all’ONU, Susan Rice, ha detto nel 2009 che voleva essere sicura che la Corea del Nord avrebbe “pagato un prezzo” per le sue prove nucleari. Il suo segretario alla difesa, Robert Gates, ha dichiarato nel 2010 che “tutte le opzioni sono sul tavolo” nel trattare con la Corea del Nord. Abbiamo udito questa frase ripetuta recentemente dal presidente Trump. All’inizio di aprile, Trump ha manifestato le sue intenzioni in una conversazione telefonica con il primo ministro giapponese, Shinzo Abe. “Gli Stati Uniti continueranno a rafforzare la loro capacità di deterrenza e difesa di sé stessi e dei propri alleati con tutta la gamma delle proprie capacità militari”, ha detto.

Questo è dunque il contesto dell’ aumento della pressione militare USA sulla Corea del Nord. La diffusione delle armi nucleari non è desiderabile. Ma la risposta USA alle prove missilistiche della Corea del Nord aumenta solo la probabilità della guerra. Le amministrazioni USA hanno continuato a schiacciare economicamente la Corea del Nord e a fare aumentare le minacce militari.

Il primo passo per ridurre il rischio di uno spaventoso conflitto, che potrebbe costare milioni di vite, sarebbe da parte degli Stati Uniti di rimuovere i propri militari e le proprie basi dalla Corea del Sud e dal Giappone, e le armi che tiene puntate contro la Corea del Nord da più di 60 anni.

Foto: (stephan)/Flickr

KAYE BROADBENT

Traduzione di Gigi Viglino

 

Della Corea avevo parlato anche in una mia dispensa universitaria, mentre sul sito era apparso recentemente un articolo di Pierre Rousset: Rousset: STATO DI CRISI NEL NORD-EST ASIATICO . LA QUESTIONE COREANA (a.m.)

* Red Flag. 20 JULY 2017: https://redflag.org.au/node/5921

Europe solidaire Sans Frontières N. 41578

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Einstain (---.---.---.87) 28 luglio 2017 08:30

    Purtroppo ora vivo in America ed ho paura, ma la verità è sempre nascosta, i media ti danno le loro pillole e quelle si mangiano, senza sapere che sono placebo, ogni giorno guardo le news e capisco che l’odio e l’avidità del potere crea guerre, morte e desolazione. È sempre stato così, gli animali quando hanno mangiato non attaccano, l’uomo si, quello è la vera bestia, il male. Qualsiasi sia la bandiera che porta è sempre sporca di sangue, a partire dalle religioni fino alle banche ed alla povertà. Ci sarà un reset totale, moriremo tutti e tornerà il cannibalismo, si ricomincerà da zero, odio l’odio.

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