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Convegno a Venezia sulla legalità: applausi a Napolitano per il suo intervento su Brancher

Il senatore Casson parla da cinque minuti, ma l’acustica non è buona.

Qualcuno avverte il segretario del centro convegni che arriva con un nuovo microfono. Prendendolo in mano, l’oratore si accorge che è di colore rosso e dice: "Questo decisamente mi piace di più". Scatta un applauso.

"Spero che questo non crei un incidente" dice il senatore, "Basta che il nuovo microfono tu non lo chiami compagno" gli dice ironicamente Debora Serracchiani, seduta accanto a lui nel tavolo.

Convegno a Venezia sulla legalità: applausi a Napolitano per il suo intervento su Brancher

Il Convegno (Venezia- 25 giugno) è su un tema importante, quello della cultura della legalità e della responsabilità.

La sala è stracolma, è predisposta per 100 persone, ma ce sono almeno 150: molti in piedi in fondo alla sala e altri che seguono stando in giardino affacciandosi dalle finestre (siamo al piano terra di un convento del 1400 nel centro storico di Venezia)

Il senatore si esprime in modo chiaro e diretto: "Lodo Schifani, Lodo Alfano, Lodo Alfano bis legge costituzionale, caso Brancher, ecco la cultura della legalità di quelli che ci governano. E se parliamo di come intendono il concetto di responsabilità, basta guardare la manovra: sono sotto gli occhi di tutti i tagli che colpiscono quelli che pagano le tasse e i ceti medio-bassi".

"Questo è il Governo in cui il Ministro degli Interni ha detto che bisogna mostrare la faccia cattiva ai clandestini. Quella frase è il simbolo di un modo di intendere la cosa pubblica: risolvere i problemi del paese colpendo i più deboli. Su questi temi- diritti civili, giustizia, sicurezza, libertà di informazione, il PD deve esprimersi con grande chiarezza e avere come riferimento i valori chiave della Costituzione"

Nell’intervento successivo Laura Puppato parla di quelli che Calamandrei considerava i diritti essenziali.
 
"Spesso in questi anni- dice - ci hanno spiegato che il modello che funziona è quello dirigistico, che la democrazia rallenta i processi, che è meglio imporre le scelte piuttosto che coinvolgere e favorire la partecipazione".
 
Poi si sofferma sulla proposta di liste di collocamento diverse - veneti, non veneti- avanzata recentemente da esponenti leghisti della Regione. "La scelta di penalizzare i più deboli - dice Puppato- è sempre discriminantoria e insensata".

L’intervento della Serracchiani ci porta tutti in Europa.



"Vorrei mettere a fuoco con voi una storia di illegalità e irresponsabilità, di cui si è parlato moltissimo di recente. C’è un paese in Europa - la Grecia - che ha avuto un atteggiamento irresponsabile: ha falsificato i propri bilanci. E questa azione irresponsabile ha rischiato di portarsene appresso altre. C’è stato un momento in cui molti avevano comincito a mettere in dubbio l’esistenza stessa dell’Unione europea. I richiami di Obama, le sue telefonate alla Merkel e a Sarkozy, hanno evitato che questa opzione prendesse il sopravvento".

Subito dopo la parlamentare europea mette a confronto i comportamenti anticrisi dei vari governi europei: "Altrove prendono decisioni epocali e durissime, ma guardando in faccia i loro elettori e dialogando con l’opposizione. In un paese in cui c’è responsabilità maggioranza e opposizione trovano in casi come questi soluzioni condivise e ci mettono la faccia. Qui la faccia ce la metteranno i sindaci e i governatori, cioè coloro che saranno costretti a ridurre i servizi.

"E che dire del tema intercettazioni?
- chiude Serracchiani - mentre il mondo sta parlando di economia noi parliamo di intercettazioni. Per non parlare del caso Brancher".

Chiude il convegno Andrea Orlando, responsabile Giustizia del Pd.
Quando comunica al pubblico lo stop di Napolitano sul caso Brancher, in sala scoppia un applauso lunghissimo e convinto.
 

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