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Con la scusa della Politica...

Non so quanti sappiano o ricordino perché si usa la parola “Onorevole” ad indicare personaggi dell’ambiente politico. Ebbene, l’appellativo nasce – appunto – dall’incarico onorifico che un tempo si riteneva di dover affrontare. Era un “onore” servire la patria attraverso la propria missione politica. E per molto tempo, gli onorevoli non percepirono denaro.

Lo Statuto Albertino proclamato il 4 Marzo 1848 da Carlo Alberto di Savoia Carignano, all’art. 50 recitava: “Le funzioni di Senatore e di Deputato non danno luogo ad alcuna retribuzione od indennità

Passarono gli anni, uscimmo dalla seconda Guerra Mondiali, ci fu l’era dell’industrializzazione e con essa nuovi “orizzonti” per tutti. Compresi senatori e deputati, che pensarono bene di farla finita con tutto questo “onore” senza pagnotta a fine mese. Che l’onore si sa, non si mette mica nel piatto e nemmeno nel portafogli.

Così, con un Decretino ad hoc molto snello – appena otto articoletti – iniziò una nuova era per tutto il mondo politico nostrano. Che iniziò a colpi di indennizzi da favola a togliersi quell’aura onorifica che aveva molto di missione e poco di tornaconto.

Il tornaconto divenne in breve tempo “la missione”. Così da appiattire del tutto il significato fondamentale della parola “Politica” che un tempo significava “Arte di governare la società”. Da tempo immemore, significato del tutto ribaltato con un sinistro “Arte di farsi gli affaracci propri in barba ai cittadini".

Un tempo, chi “saliva” in Politica – pur avendo sicuramente anche all’epoca a che fare con scandali ed inciuci – si poneva comunque con una immagine che desse alla cittadinanza almeno una idea di ideologia votata all’arte suprema sel Governare.

Oggi in Politica si “Scende”. Come fosse un campo di gioco. Un ring. Una stradina amena in campagna, tutta – appunto – in discesa.

Una strada irta di ogni ben di Dio. Soldi. Potere. Agevolazioni di ogni tipo. Garanzia quasi assoluta di intoccabilità. Fasti, glorie e onori. Ai cittadini, non rimane nemmeno l’immagine esteriore ben conservata di un tempo. Visto che le nuove “strategie politiche” sono del tutto estranee a concetti quali la dignità, l’assenza di scandalo ed una immagine moderata di uomo o donna di Cultura.

Niente di tutto questo.

Oggi in Politica si “scende”, a palesare la facilità e le facilitazioni di cui ci si riempie la bocca e il portafogli.

Si scende in quell’arena godereccia alla faccia di tutti. Di tutti quelli che al massimo, possono agognare di “scendere” ancora un po', nella scala della dignità umana.

La Politica un tempo era un mezzo, un’Arte, una missione.

Oggi è una scusa. Per molti. Quasi per tutti.

La scusa per pararsi il culo da misfatti altrimenti innominabili. La scusa per passare immediatamente dalla porta centrale. La scusa per ottenere tutto subito e facilmente. La scusa - ancora – per non essere più come “gli altri”, quei poveretti tutta carne da macello che non si sognerebbero mai di poter fare il salto di qualità e passare d’amblè dalla parte degli eletti. E non solo per via degli elettori.

Con la scusa della politica, gente che altrimenti avrebbe potuto ambire al massimo a qualche comparsata televisiva, o nella migliore delle ipotesi ad essere titolare di un piccolo studio professionale, è passata dalla mattina alla sera a far parte integrante della banda dei V.I.P.

Quelle Very Important People che lo diventano solo perché alla fine, siamo tutti pazzi. Eletti e cittadini. E questa è la sola verità.

Con la scusa della Poltica, permettiamo che si giochi sulle vite di ognuno. Che si permetta lo scempio peggiore che un gruppicolo esiguo di gentucola possa perpetrare ai danni di milioni e milioni di persone.

Follia allo stato puro. Ma siamo tutti complici, più o meno. Perché pur sapendolo perfettamente, continuiamo a permetterlo.

Così “loro” con la scusa della Politica si fanno i fatti loro a scapito dei fatti nostri. Noi, con la scusa della politica, pensiamo che sia giusto così.

Una scusa a testa. Con buona pace della dignità umana e dell’antico senso dell’Onore, che anche da noi in breve tempo hanno lasciato il posto ad una melmosa indifferenza. Colpevoli tutti. Una volta di più.

Commenti all'articolo

  • Di illupodeicieli (---.---.---.92) 5 luglio 2011 17:01

    Concordo con quanto scritto e ricordo quando, liceale, negli anni 70, pensavo che i parlamentari "prendessero" uno stipendio di poco superiore a quello dei miei insegnanti. Tale fu lo stupore nello scoprire incomabili differenze, non giustificate tra l’altro nè allora nè oggi, che ho deciso di informarmi meglio sull’argomento. Ovvio che me ne frego di chi fa distinzioni tra stipendio, rimborso, gettone e cose simili: mi frega sapere quanto prende. Ciò vale anche per altre categorie di politici. e di chi lavora per loro, come può essere il famoso barbiere milionario del parlamento o un city manager da 160mila euro l’anno (130 circa di stipendio annuo più i contributi: non so quanto prenderà,poi, una persona così di pensione). Ora arrivando al dunque sarebbe saggio far presente, agcom permettendo, intanto che prendere tanti soldi pubblici come stipendio è esagerato: e non è solo una cosa da insegnare nelle scuole,ma da far sapere agli adulti. Così come chi ha i pluriincarichi e non dovrebbe averne. Ora ,mi chiedo, che provvedimenti si possono intraprendere per cambiare le cose? Di certo non disegni di legge con iter lunghi come la morte, o referendum che verrebbero invalidati o resi nulli. Non possiamo fidarci di nessuno: chi arriverà dopo Tremonti dirà che i conti non sono a posto, che le cose sono diverse da come ci si aspettava o da come ci avevano detto. Intendo dire che si parte bene o benino con i proclami e le "false" intenzioni, come quella di abolire le provincie, poi vengono fuori i contrattempi e le urgenze, gli imprevisti: e tutto rimane come prima.

  • Di Emilia Urso Anfuso (---.---.---.67) 5 luglio 2011 17:04
    Emilia Urso Anfuso

    Concordo: ed ho scritto cose simili su altri articoli
    La soluzione sarebbe un’Italia compatta: circa 40milioni di persone contro circa 1000
    Ma è utopico
    EAU

  • Di Geri Steve (---.---.---.181) 5 luglio 2011 20:39

    Imparo da quest’articolo che io sarei complice dei nostri dis-onorevoli.

    A me non risulta proprio: vorrei sapere dall’autrice che cosa ho fatto per consentire i loro furti sul bilancio dello stato e che cosa dovrei fare per cessare di essere loro complice.

    Grazie

    Geri Steve

  • Di paolo (---.---.---.4) 6 luglio 2011 19:59

    Mi permetto di risponderti io Geri,ovviamente senza volermi sostituire all’articolista .

    Contrariamente a quanto si pensa comunemente non sono gli elettori che scelgono gli eletti , ma è esattamente il contrario . L’eletto sceglie il suo popolo presentandosi e promettendogli ciò che serve per essere eletto . E allora la tua e la mia responsabilità è quella di esserci fatti fregare da tutti questi disonorevoli . Poi possiamo anche graduare le responsabilità , ma sostanzialmente in ognuno c’è una quota di responsabilità se ancora permettiamo questa situazione .

    Come risolvere? Qui la faccenda diventa più difficile , ma è chiaro e limpido che al momento poco o nulla viene fatto .
    Forse basterebbe un maggiore impegno civile ,un maggiore senso di indignazione , un minor egoismo personale . Ma certo non è facile ,perchè un cittadino non si può improvvisare . 
  • Di Emilia Urso Anfuso (---.---.---.205) 6 luglio 2011 20:09
    Emilia Urso Anfuso

    Paolo, ho appena letto il Suo e l’altro commento e La ringrazio: ha rispoto con le mie parole.

    Probabilmente, alcuni leggono troppo di fretta

    Paolo che mi segue da tempo, è stato perfettamente in grado di rispondere in mia vece: grazie

    Peraltro, mi sembra chiaro il contenuto del mio articolo. Appunto.

    Emilia Urso Anfuso

  • Di Emilia Urso Anfuso (---.---.---.205) 6 luglio 2011 20:12
    Emilia Urso Anfuso

    ...Per chi non mi conoscesse bene come Giornalista: sono anni che scrivo e descrivo certe cose

    Il famoso e decantato - troppo - Popolo Sovrano, non sa nè di esserlo nè tantomeno COME esserlo.

    Ecco quindi, che dirsi "non complici" lascia il tempo che trova

    Forse il nostro amico Geri Steve, non ha mai letto i miei articoli sul tema. Con le soluzioni e con le istruzioni per l’uso. Della Democrazia. E del vero Popolo Sovrano

    Un caro saluto. A tutti

    EAU

  • Di (---.---.---.185) 7 luglio 2011 00:00

    con il "porcellum", le sue clausole di sbarramento e premi di maggioranza...i cittadini determinano in modo del tutto relativo le maggioranze di governo...che appunto godono del premio di maggioranza, oltre a non esserci una vera e propria concorrenza fra i partiti e gli schieramenti, in un sistema politico come quello attuale bipolare che nella sostanza tende al bipartitico...poca concorrenza fra i partiti = poca democrazia ... 

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