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Con il sole si può anche volare, parola di Bertrand Piccard

 

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Avete presente  Bertrand Piccard, psichiatra e psicoterapeuta,  aeronauta, e pilota di aerostati?  

 

Una famosa famiglia di pionieri quella di Piccard:   il padre  Jacques Piccard,  economista, esploratore, pilota e progettista di sottomarini, il 26 gennaio 1960 si immerse nella fossa delle Marianne con il sottomarino Trieste da lui realizzato, fino alla profondità di  10.916 metri sotto il livello del mare, con  una pressione di  1086 bar. Il  nonno Auguste Piccard, fisico,  aeronauta, pilota di idronauta, con lo scopo di  studiare gli stati ionizzati, i raggi cosmici e la radioattività nell’atmosfera, nel 1925 realizzò un pallone aerostatico che gli permise di raggiungere quote altissime, riuscendo ad arrivare nel 1932 a 16.000 metri, mentre suo fratello Jean nel 1934 riuscì ad arrivare in aerostato a 17.500 metri.

 

Ma torniamo a Bertrand Piccard,  il primo uomo a volare intorno al mondo senza fermarsi con il pallone aerostatico " Breitling Orbiter 3 ",  nel Marzo del 1999:  la sua impresa non è stata solo un un viaggio interiore, come spesso si dice da chi compie queste avventure estreme, poiché al suo ritorno una nuova consapevolezza, fino ad allora imprevista, si è presentata alla sua coscienza, quella ecologica:

«Ero perfettamente consapevole dei gravi squilibri che affliggono il nostro pianeta, ma come la maggior parte della gente non mi preoccupavo più di tanto. Ci pensavo, ma poi ... Tuttavia, dopo averlo circumnavigato per tre settimane con Brian Jones, a contatto con l’aria, i deserti, gli oceani, i venti, era come se avessimo abbracciato il mondo: si era creato un legame affettivo con la Terra. Al nostro ritorno era impossibile restare indifferenti! Tanto più che potevamo sfruttare sia le ricadute finanziarie che l’impatto mediatico del nostro volo per agire concretamente.»

 « Vi è una globalizzazione degli « scambi » di inquinamento. Non vi sono semplicemente due jetstream che circolano come due fiumi tranquilli. Ad ogni altitudine, ogni 50-100m, venti diversi soffiano in direzioni diverse, a velocità spesso molto elevate. I veleni possono dunque diffondersi sull’insieme del globo. Essendo noi stessi spinti come una bollicina nella natura, Brian ed io abbiamo sentito molto forte l’esigenza che bisognava rispettarla, essere dalla sua parte e non agire contro di essa: di qui l’urgenza assoluta di trovare dei sostituti a tutti i prodotti tossici »

 

E’ da questa consapevolezza che è nato il  Solar Impulse, 1874827829.jpgil primo aeroplano alimentato ad energia solare, il cui progetto è stato portato avanti a partire dal 2003 da un’equipe di 150 designer di sei diverse nazioni e di oltre 60 specialisti tecnici. Si tratta di un monoposto dal peso di una sola tonnellata e mezzo, realizzato con una struttura in fibra di carbonio, con un’apertura alare di 61 metri. Accumulando l’energia solare durante le ore diurne, il Solar Impulse può volare notte e giorno per 36 ore consecutive,  ad una velocità media di 70 chilometri orari, e può raggiungere gli 8.500 metri.

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Testato il 13 e 14 maggio di quest’anno con 25 ore di volo senza scalo, ora Bertrand Piccard si prepara per affrontare nel 2009 il primo volo oltreoceano, e nel 2011 il giro della terra lungo l’equatore.

La sfida che ci proponiamo  è quella di riscrivere la storia dell’aviazione, sfruttando nuove tecnologie che rispondano alle esigenze di sviluppo sostenibile e il solo utilizzo di forme di energia rinnovabili “.

“ Nel soffio del vento cerco altre idee per essere più efficace su questa terra, come medico e come uomo”

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