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 Home page > Attualità > Cronaca > Chi è Michele Zagaria: tra tigri, cocaina e minacce ai giornalisti

Chi è Michele Zagaria: tra tigri, cocaina e minacce ai giornalisti

E' stato arrestato stamani il boss Michele Zagaria, durante un'operazione congiunta di Polizia e Carabinieri coordinati dalla Dia di Napoli.

Il boss dei Casalesi, latitante dal 1995, è stato catturato a Casapesenna, da sempre feudo dei suoi affari criminali; era nascosto in una fitta rete di cunicoli sotterranei, scavati sotto una villetta del paese campano.

Zagaria aveva iniziato la sua carriera nella malavita negli anni '80, proprio a Casapesenna, da semplice affiliato lavorava per Bardellino, considerato il patriarca e boss incontrastato dei Casalesi.

Condannato all'ergastolo nel 1998, in seguito al maxi-processo Spartacus emersero i primi affari di Zagaria, legati alla guerra del mattone, curava tutti i grandi appalti della zona, minacciava ditte non affiliate; centri commerciali, operazioni di bonifica (ai Regi Lagni), la Tav.

Zagaria cuciva affari in continuazione, forte delle sue preziose alleanze, come la famiglia Schiavone o Iovine. Proprio con quest'ultimo aveva minacciato il giornalista Carlo Pascarella.

Un potere sterminato quello del boss dei Casalesi, l'ultimo della "vecchia scuola" ancora a piede libero, scuola cui facevano parte già citati Francesco Schiavone e Antonio Iovine, ma anche Francesco Bidognetti, soprannominato cicciotto e' mezzanotte.

Un potere che andava ben oltre i confini campani; gli interessi di Zagaria negli appalti pubblici erano estesi all'Emilia Romagna, Lazio, Toscana, Umbria, Abruzzo e Lombardia.

Un potere economico corroborato dal mito: come spesso accade, miriadi di storie circolano intorno al boss. Della vita privata di Zagaria non si conosce nulla, omertà e discrezione contraddistinguevano il numero uno dei Casalesi, si dice vietasse severamente il consumo di droga da parte dei suoi uomini, abitutine inusuale per un camorrista, ma si dice anche che lo stesso Zagaria avesse provato la cocaina.

Bastava il nome del capo-clan per incutere terrore tra i suoi rivali: leggenda vuole che il boss possedesse una tigre come animale domestico, sulla falsa riga del celebre film Scareface, ed in occasione di particolari incontri d'affari accogliesse i suoi "ospiti" seduto in poltrona con il felino ai suoi piedi.

Si è conclusa oggi la latitanza di Zagaria, un duro colpo al clan dei Casalesi che conclude la serie di arresti dei giorni precedenti.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.187) 7 dicembre 2011 16:35

    A tutti quelli che leggono :dico analizzate bene questa news : il governo Monti ci fa la manovra lacrime -sangue e il giorno dopo viene arrestato il boss camorrista Zagarìa , così sia per ridare smalto alle Istituzioni e sia per edulcorare la manovra fiscale.
    Nulla è lasciato al caso in politica , eh brutti massoni !!!

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