• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tempo Libero > Sport > Censurati gli striscioni negli stadi: l’Osservatorio deciderà quali potranno (...)

Censurati gli striscioni negli stadi: l’Osservatorio deciderà quali potranno essere esposti

Addio agli striscioni creativi, almeno a quelli che l’Osservatorio sulle manifestazioni sportive riterrà inopportuni. 

All’Osservatorio che fa capo al ministero degli Interni sono arrivate oltre 350 richieste relative a 41 società, dopo la tessera del tifoso un nuovo blocco per gli ultras e per i tifosi creativi. Negli ultimi anni era già in vigore una sorta di limitazione che prevedeva l’invio alla società degli striscioni da esporre durante la partita, anche se i tifosi erano comunque riusciti a far valere la loro vena creativa con frasi ad effetto capaci di strappare un sorriso agli spettatori presenti allo stadio e a casa.

Ben vengano iniziative volte a ridurre insulti razzisti e offensivi, ma siamo sicuri che creare un albo degli striscioni sia la cosa giusta da fare? Gli striscioni sono da sempre un modo per esprimere le proprie idee, contestare decisioni della società e, perché no, anche idee politiche. In Italia il calcio è un fenomeno sociale oltre che sportivo e rappresenta l’occasione per esprimere un'opinione su fatti di cronaca, anche politica, sfruttando la vetrina mediatica offerta dal calcio. Come dimenticare gli sfottò della curva livornese alla bandana di Berlusconi, i tifosi quella volta si autotassarono per pagare la multa preventivata e puntualmente arrivata.

Resta nella memoria dei tifosi il botta e risposta tra tifosi del Napoli e del Verona, da sempre acerrimi rivali, dove i tifosi partenopei risposero a “Vesuvio pensaci tu” con “Giulietta è na zoccola e Romeo nu cornuto”.

La decisione di introdurre l’albo degli striscioni segna la fine di un’era, rappresentando una vera e propria forma di censura, come sottolineato anche da Giancarlo Dotto, ideatore di un premio intitolato a Sandro Ciotti per i migliori striscioni: “Questo Albo sancisce la fine di questo premio, colpa del bizantinismo e della burocrazia. Già l'anno scorso non si è fatto per mancanza di soldi. Un motivo in più per chiudere. Quello degli striscioni era un fenomeno tutto italiano basato sullo spontaneismo, sul divertimento in contrapposizione alle situazione di conflitto negli stadi. Gli striscioni erano qualcosa di cui andare fieri, nonostante qualche deriva esibizionistica”.

Sono tante le frasi celebri da ricordare ve ne riportiamo alcune per non dimenticare.

                                                             

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares