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Buon ferragosto a tutti i lettori

E’ un’Italia piccola, piccola quella che la Lega di Bossi vuole “dialettizzare” proponendo nuovi esami per i docenti chiamati ad insegnare in terra padana. E’ un’Italia piccola, piccola quella che il premier ha consegnato alle cronache giudiziarie e che sta regalando al gossip scandalistico fatto di “donnine poco serie”, che prima o poi presentano conti talmente salati, che nessuno - neanche se a chiamrsi è Silvio Berlusconi - può “soddisfarle” tutte insieme! E’ un’Italia piccola, piccola quella delle cosiddette “primarie” del Pd che, imprigionato nei suoi apparati burocratici con gerarchie interne sclerotizzate ed organigrammi generazionalmente vecchi, si affanna a trovare l’uomo-guida sul modello della diretta concorrenza. Ma di “Silvio”, per fortuna o per sventura, nostra o loro, ce n’è uno solo!

Appare fuor di dubbio che le vicende politiche italiane non hanno contribuito e non contribuiscono a dare dell’Italia un’immagine positiva, ma soprattutto l’immagine di un Paese impegnato a superare, tra non poche difficoltà, una crisi “strutturale” senza precedenti. Manca, a tutti i livelli - parlamento, governo, opposizione, magistratura, mezzi d’informazione, enti locali, ministeri, tribunali, ospedali - il “Senso dello Stato”. La Nazione, Il Paese, L’Italia, meriterebbe una classe politica e istituzionale più “coesa”, una dirigenza più “capace” meno pasticciona e soprattutto meno egoista e meno arida, più attenta al “bene comune” ed un po’ meno al proprio tornaconto personale! Ci piacerebbe immaginare un’Italia più disponibile e capace, più attenta a se stessa e alla sua “gente”, la vorremmo non più china, prona e con gli occhi bassi impegnata a guardare la punta dei propri piedi pronti a camminare solo sul velluto di condoni e amnistie politiche e morali. Un’Italia più vera, più grande, più unita: un’ Italia operaia!

La Lega del Nord, come quella ancor più fasulla che è pronta a scendere in campo al Sud, sono forse la manifestazione più evidente di quella "Italietta" che non riesce a decollare, concentrando tutti i suoi sforzi nell’inutile e pericoloso gioco del revanchismo economico e sociale di tipo individualistico che sembra accomunare sia il ricco Nord che quel povero Sud dove negli ultimi cinquant’anni sono finite ingenti risorse dello Stato italiano con risultati il più delle volte catastrofici. Tutto questo a danno di una "unità nazionale" degna veramente di questo nome che da sempre stenta a prendere corpo. E’ purtroppo un Paese "distratto", il nostro, e "poco solidale" quello che lasciamo in queste ore per andare in vacanza insieme ai nostri lettori ai quali diamo appuntamento a settembre più che mai convinti ed impegnati ad ampliare i risultati fin qui raggiunti dal nostro SocialNetwork.

Buone vacanze a voi tutti.

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