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Bertolaso e il dietrofront americano

Bertolaso e il dietrofront americano

La polemica che impazza in questi giorni ci porta a domandarci: ma chi ha ragione?
 
Bertolaso: dal suo lato son piovute critiche nei confronti "dell’aiuto americano", l’accusa porta a un patetico sistema di organizzazione che gli Stati Uniti avrebbero prediposto ad Haiti, non funziona niente e non c’è coordinamento di lavori, tanti elicotteri e navi immense che fanno pensare più a un embargo che a un aiuto umanitario.
 
Hilary Clinton: il segretario di Stato ha respinto i "commenti da dopopartita", risentita, ha poi aggiunto che Haiti non è L’Aquila, che la situazione è grave, che non è il momento adatto per fare polemiche, mettendo in discussione tutti i buoni propositi americani per questa situazione di emergenza assoluta.
 
A calmare le acque è intervenuto prima il ministro degli Esteri, Frattini, che si è dissociato dalle parole di Bertolaso ricucendo il possibile strappo politico, chiarendo che non erano critiche quelle del governo italiano. Chiaramente imbarazzante come risposta dato che Bertolaso è stato fin troppo chiaro.
 
Ci ha poi pensato Berlusconi a risolvere tutto e a riportare al guinzaglio uno dei suoi uomini, lo stesso Bertolaso ha poi "addolcito" le sue dichiarazioni.
 
Resta però un dilemma, quello più importante: chi realmente coordinerà gli aiuti? Stati Uniti o Onu? Le Nazioni Unite non possono proprio vantarsi del loro lavoro passato, dato che hanno mostrato non pochi momenti di incertezza e questa volta appare troppo rischioso sbagliare di nuovo. Insomma, qui non si fa propaganda politica come la si faceva in Abruzzo, il danno è 10 volte più grande e più catastrofico. Un po’ di diplomazia e qualche ingiuria in meno avrebbero evitato tanti giri di parole.

Il popolo del web e quello in generale si ritrova diviso; da una parte si conferma sempre la figura che un italiano fa all’estero, trovandosi improvvisamente "piccolo piccolo" contro i giganti stranieri, viene puntualmente ignorato, dall’altra invece c’è pieno sostegno alla polemica: gli Americani sono lì per altri scopi e per interessi primari, Bertolaso ha gestito bene la situazione Abruzzo e può permettersi di fare certe osservazioni.
 
Divergenza di opinioni, troppe che non portano a nulla di buono. Intanto ad Haiti le persone sbucano da sotto terra, respirano, sono vive, questo è ciò che conta per ora.

Commenti all'articolo

  • Di Luciano B. L. (---.---.---.242)  0:0
    Luciano B. L.

    Che Bertolaso abbia gestito bene la situazione in Abruzzo è opinabile, ma che possa permettersi di fare certe osservazioni è semplicemente assurdo. Soprattutto ora.
    Si diceva: "Quand la merda la munta in scagn o la spussa o la fa dagn". A L’Aquila puzza e ha fatto danno, anche per come s’é proposto a capo d’una S.P.A. in fieri e fin dalla fase della prima emergenza (con la militarizzazione dei campi e con la deportazione di popolazione in caserme ed alberghi della costa e fuori provincia). Ad Haiti, s’é sentita solo la prima, anche se piccola piccola e, forse, proprio perché puntualmente ignorato in quanto portavoce ed espressione del suo Capo che, da quello sgabello, mai vuole scendere.

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