Pesanti dichiarazioni di Ciancimino. Il PDL corre ai ripari
Il boss di Cosa Nostra non sembrava amare il tradimento, ma le stragi e il modus operandi "violento" di Riina dovevano terminare. Per questo motivo, dopo le stragi di via d’Amelio, i rapporti e le prospettive si incrinarono nettamente. Ancora, dopo l’arresto di Ciancimino, cambiò anche l’interlocutore che avrebbe dovuto trattare con Provenzano, mandando avanti i rapporti tra Stato e Mafia. Il nome è quello di Marcello Dell’Utri, condannato a 9 anni per concorso esterno in associazione di tipo mafioso.
Il senatore (al tempo non lo era ancora, ma Provenzano etichettava tutti così) avrebbe così sostituito Ciancimino, che dichiarò di sentirsi tradito da questa scelta, dai carabinieri e da Provenzano stesso. Non è ancora finita: Ciancimino Jr continua parlando anche di Milano2, la quale avrebbe ricevuto dei finanziamenti cospicui da numerosi boss mafiosi. Si spiegherebbero così le misteriose fortune di Silvio Berlusconi, che da lì avrebbe cominciato a costruire il suo impero.
La risposta di Ghedini, avvocato del premier, non è tardata ad arrivare. "Le accuse sono infondante e prive di riscontri, dato che tutti i trasferimenti di Milano2 risultano puliti e limpidi". Già, talmente chiare queste carte che il Governo sta muovendosi in fretta e furia per preparare una legge che renda "inutili" le parole dei pentiti. In pratica senza riscontri esterni non sarà possibile attribuire valenza probatoria alle parole dei vari Spatuzza e company. Basta che una sola delle affermazioni di un pentito non sia riscontrata che anche tutte le altre andrebbero a cadere miseramente. Molto astuto come provvedimento. Qui gatta ci cova, il processo di "immortalità" è appena cominciato lì al Governo.
Lasciare un commento
Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina
Se non sei registrato puoi farlo qui
Sostieni la Fondazione AgoraVox