• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Bersani: quella spina chiamata Di Pietro e il ricordo di Pasolini

Bersani: quella spina chiamata Di Pietro e il ricordo di Pasolini

Di Pietro o non Di Pietro?
Questo pare il dilemma di Bersani per costruire l’opposizione.
E i radicali?
Cosa significa anti-berlusconismo?
Una riflessione...

Lo confesso: questo Pd non mi ha mai appassionato molto e mi appassiona sempre meno. Ma mi piacerebbe fosse un partito forte, di riferimento per la sinistra. Non è così e temo non lo sarà nel prossimo futuro.

La nostra politica si gioca sulle parole e a parole: cosa vuol dire anti-berlusconismo?
Dovremmo iniziare ad intenderci sui significati che diamo alle parole, riempirle di contenuto, renderle sostanziose di atti ed indirizzi politici, per avere un po’ di chiarezza.

Uno dei più grandi intellettuali che hanno attraversato questo paese si chiama P.P. Pasolini. Tra le tante ragionate illustrazioni dei vizi e delle virtù dell’Italia e del suo popolo, Pasolini denunciava, a sinistra, il fascimo degli antifasciti; ponendo così una precisa questione politica e morale (quella vera, di sostanza, non di forma "moralistica") negli atteggiamenti poco o nulla democratici di coloro che si ergevano paladini della lotta al fascimo.

Questo ragionamento pasoliniano lo possiamo trasportare a oggi, parafrasandolo in una verità non detta ma vissuta: non si può essere anti-berlusconiani se si è berlusconisti in tutto od in parte.

L’antiberlusconismo non paga e non può pagare se a metterlo in opera sono persone troppo simili, nell’agire, nel pensiero e nell’animo al berlusconismo che dovrebbero combattere: di fatto non lo faranno, non lo hanno fatto sino ad ora.

Diceva Gaber: non temo il Berlusconi in sè, temo il Berlusconi che è in me.


La classe dirigente del PD non ha saputo negli ultimi 20 anni temere questo personale "Berlusconi" nell’animo; se ne sono lasciati persuadere, hanno convissuto e condiviso anche, metodi, idee, progetti politici.

La spina nel fianco Di Pietro è tale perchè rappresenta, nei fatti e nella sostanza, la distinzione tra il berlusconismo al potere (di destra, sinistra, centro) e il non berlusconismo. Difatti, per tacciare il Pd e tenerli a bada, a Berlusconi è sufficiente continuare a sventolare lo spauracchio del "comunista" che mangia i bambini; con Di Pietro deve usare quotidianamente le bombe della propaganda di regime (piduista) per denigrare e gettare dubbi sulla sua persona in modo da attaccarne costantemente la credibilità. E il Pd sta a guardare, quando non lo sostiene pure.

Non è il fare un elenco dei disperati da difendere o il continuare a proclamarsi dalla parte dei più deboli che salverà questo Pd - e parte anche di tutta la sinistra - composto da una classe dirigente "vecchia": di vecchi sessantottini che un Pasolini farebbe a pezzi additandoli come più ferocemente "borghesi" di quella antica borghesia che volevano combattere (che a paragonarli a questi quelli erano ben più signori).

Un Pasolini che riconosceva più nei radicali che nel partito comunista quella forza "diversa" nella morale e nell’azione politica necessaria contro il regime dei partiti. Quegli stessi radicali che il Pd fa entrare ed uscire dall’alleanza a seconda dell’umore di turno della sua componente cattolica più fondamentalista.

Il Berlusconismo è questa assenza di un progetto che ri-trovi nelle persone la sua ragione più profonda: un piano che guarda al benessere degli individui nel mondo e non alla schiavitù del mercato e alla ricchezza per pochi.
E’ l’assenza di una morale interiore che sente la vita come un dono da vivere responabilmente e da condividere con gli altri.
E’ la progettazione di una vita vivibile con la natura del mondo, non la mercificazione di ogni cosa dentro un’dea ipocrita e sacrilega di progresso.
E’ la confusione tra verità e mezogna e la connivenza pavida con questa per quieto vivere del proprio status sociale.
E’, anche, la mancanza di coraggio nello stringere alleanze vere con persone degne di rispetto e di fede alla nostra Costituzione e non giocando sui numeri per guadagnare seggi grazie a personaggi di dubbia reputazione morale e con chiari trascorsi giudiziari
.

Commenti all'articolo

  • Di jacopo (---.---.---.99) 21 agosto 2009 11:19

    Sig. Davide,
    i miei complimenti....veramente un bellissimo articolo di una chiarezza semplice e genuina.
     

  • Di paolo praolini (---.---.---.35) 21 agosto 2009 14:46

    Mi è piaciuto.....

  • Di cecco (---.---.---.76) 21 agosto 2009 19:04

    complimenti per l’articolo
    Lo sto leggendo proprio dopo aver terminato da poco la lettura di "Lettere luterane" del maestro Pier Paolo.
    E’ sconvolgente come la sua grande preoccupazione (certezza) del cambiamento antroplogico degli italiani sia oggi cosi netta ed evidente.
    Lui che parla di un grande "processo" alla classe politica la quale viene definita ormai vecchia
    Per non parlare poi del grande male assoluto ossia il consumismo indotto dalla televisione....
    Pasolini avrebbe definito questo PD la continuazione mascherata della dc ("il nulla ideologico mafioso") a sua volta continuazione del vecchio regime fascista.
    Chissà oggi quante cose avrebbe da dire su questa classe politica

  • Di pv21 (---.---.---.202) 21 agosto 2009 19:15

    Tutta colpa di Carosello se esiste Burlesconi ed una marea di Travolti dalle informazioni. Ha fatto del G8- realtà contro reality e della politica un gossip da talk-show e tabloid. Basterebbe riscoprire le Voci dentro l’eclissi per una promettente ripartenza. (segue => http://forum.wineuropa.it

  • Di verygood (---.---.---.122) 22 agosto 2009 15:32
    Glaros - scrittura creat(t)iva

     A proposito di spine e di rose, di Pietro e di Paolo ( di Paolo, e certo non a caso, dal 2000 è il mio nomignolo nella mia email outlook @tin.it), mi permetto di rimandare a quanto scrivevo su http://209.85.129.132/search?q=cache:BzkKVYbXEB8J:www.rosanelpugno.it/rosanelpugno/node/18875+paolo+dova&cd=3&hl=it&ct=clnk 209.85.129.132/searche, volendo, al resto della mia produzione in ’materia’. 
    Circa Bersani, mi pare interessante nella sua propaganda per la segreteria del pd, il riferimento al senso della storia, una questione che sembrerebbe alquanto in sintonia con quanto scrivevo su www.agoravox.it/Cosi-per-coerenza-di-sistema.html e più in generale su quello di cui parlo nel mio seminario SIPS di cui al link che segue qui www.eprouverture.com/disseminazione/sips.php

  • Di marco (---.---.---.221) 26 agosto 2009 22:43

     

    Signor 3d,

    lei si fa le domande e si da le risposte.

    A lei non piace il Pd, a me non piace Di Pietro e ancor meno Lei.

    Potrei farle un lungo elenco di castronerie da lei elencate, ne faccio una sola.

    Indulto, provvedimento fortemente voluto dai Radicali, fortemente osteggiato da DI Pietro.

    MI FACCIA IL FAVORFE...

    IO A DIFFERENZA SUA sul Pd, NON MI ASPETTO NESSUN RAVVEDIMENTO DA PARTE DIPIETRTISTA, è come la grandine, speriamo passi senza fare danni.

  • Di Davide3d (---.---.---.224) 27 agosto 2009 22:54

    Gent. Sig. Marco

    la prego, non si trattenga! anche perchè tra le castronerie che lei cita, l’indulto, non compare nel pezzo perchè non entra nel discorso.
    Quanto fosse voluto (da una parte) ed osteggiato (dall’altra), mi è ben noto, conoscendo per altro i radicali da vicino.
    Ciò che la sua "fede" nei temporali invece le fa ignorare, è che le due posizioni erano entrambe valide e giustificate. Quella dei radicali essendo rivolta ad un vero indulto per i poveracci; quella di Di Pietro contro la trasformazione dell’idea originale in un volgare accordo bipartisan per salvare gli amici e gli amici degli amici, dell’una e dell’altra parte. Così purtroppo accade in Italia, dove l’opposizione (del Pd) non si oppone o fa finta: ma se fa finta... gli riesce molto bene.
    Cordiali Saluti
    Davide3d

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares