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 Home page > Tribuna Libera > Bella ciao e le donne della Polonia (VIDEO)

Bella ciao e le donne della Polonia (VIDEO)

I loro nomi,8 lettere in totale, fanno rima, brevi e dolci, Maja Pompa canta e Laja Szklo filma, avevano già insieme cantato Maja e Laja ma questa volta è andata in scena Bella Ciao, durante uno dei cortei di protesta a Cracovia, "Bella ciao" in polacco: migliaia di persone manifestano da molti giorni contro la decisione della Corte costituzionale che inasprisce il divieto di aborto nel Paese.

«Vorrei abortire il mio governo-Chciałbym odwołać swój rząd», gridano i cartelli mostrati in strada contro il governo del paese, guidato dal partito di destra e populista Diritto e Giustizia (PiS), il Tribunale costituzionale e la Chiesa cattolica, da sempre molto influente sulla società e la politica polacca.

Dal giornale Dziennik Polski 24 "È così che ha cantato lunedì Maja sul ponte Dębnicki. Łaja Szklana è l'auttrice dei testi. Gli artisti formano la band "Di Libe brent wi a nase Szmate", che in yiddish significa "L'amore brucia come uno straccio bagnato".La canzone "Bella ciao" è stata scritta negli anni Quaranta, cantata da partigiani antifascisti italiani. La melodia stessa è stata presa in prestito da una canzone popolare di braccianti agricoli. Oggi "Bella ciao" è una delle opere antifasciste più apprezzate, la canzone è diventata anche il tema musicale della serie "House of Paper". Diventerà anche l'inno delle proteste dello sciopero delle donne?"

E la protesta delle donne contro la legge anti-aborto, viene portata avanti da  donne e uomini che protestano nonostante la quarantena. Fulmini e ombrelli neri, non solo per il futuro ma al presente.

Non aggiungo altro se non il video "Una ragazza con la fisarmonica canta sul ponte Dębnicki " e il mio abbraccio fortissimo.

Doriana Goracci

Un giovedì
il Tribunale polacco
voleva impadronirsi del mio corpo, del tuo corpo, del corpo del corpo!
Un giovedì
il Tribunale polacco
ci ha dichiarato guerra in pieno giorno.


Quindi prendi uno striscione
come le altre sorelle
e porta la tua ribellione per le strade.
Lascia che la nostra rabbia bruci
in mille gole
che gridano alle vittime, attenti a voi!
Siamo uguali
Siamo libere
e il mondo ascolterà la nostra canzone!

cara sorella
grida ad alta voce:
c**** di governo - ciao, ciao, PATRIARCHAT - ciao!

parole: Łaja Glass

Commenti all'articolo

  • Di Doriana Goracci (---.---.---.107) 3 novembre 2020 07:14
    Doriana Goracci
    aggiornamento del mio post, sulla mia pagina FB le foto
    Le donne polacche sono forti, fortissime, e non si stancano, non si piegano. Lo "Sciopero delle donne", che organizza le proteste, ha presentato un elenco di 13 richieste, fra cui compaiono la libertà di abortire, ma anche la rivendicazione di uno stato laico senza troppi legami con la chiesa, e la religione fuori dalle scuole; il rispetto per i diritti delle donne e delle comunità lgbt, e azioni rapide in difesa del clima e degli animali. Viene ribadito inoltre che nodo principale è la richiesta delle dimissioni dell’attuale governo guidato dal partito di Kaczynski.
    "...come ogni giorno dal 22 ottobre,lunedì migliaia di manifestanti hanno camminato per le strade di Poznań, Kielce, Wrocław, Katowice e Łódź . A Białystok, giravano intorno alla rotonda di Lussy, bloccandola. Avevano striscioni e ombrelli che simboleggiano la lotta per i diritti delle donne. Gli autisti hanno espresso il loro sostegno ai manifestanti e si sono uditi clacson nel centro della città. A Cracovia , le manifestanti si sono riunite davanti all’arcidiocesi e lì hanno acceso le candele. “Siamo pronti a combattere fino alla fine", ha dichiarato Marta Lempart, cofondatrice del movimento Sciopero delle donne. E dopo l’invito alla nazione di Jaroslaw Kaczynski, leader del partito ultraconservatore al governo, di difendere con ogni mezzo le chiese “prese d’assalto” dalle donne, mossa giudicata dagli analisti internazionale come una chiamata alla guerra civile, perfino i militari sono scesi in campo con una mossa senza precendenti: 200 generali polacchi a riposo hanno espresso preoccupazione per l’escalation della tensione e per il pericolo di un possibile spargimento di sangue e hanno scritto una lettera al governo: “A volte un eccesso di emozioni, uno sviluppo incontrollato di eventi può portare a spargimenti di sangue. Chiediamo di considerare la volontà della maggioranza della società riguardo all’aborto”. L’appello è indirizzato anche agli stessi manifestanti: “I poliziotti e i soldati non sono i vostri nemici”.
    La percentuale di polacchi tra le donne e i giovani che chiede le dimissioni dell’attuale governo,schizza oltre l’80%.
    Domani 4 novembre, tre attiviste andranno a processo con l’accusa di “offesa ai sentimenti religiosi” per aver affisso dei poster raffiguranti la Vergine Maria con l’aureola dipinta con i colori dell’arcobaleno. Rischiano fino a due anni di carcere. “Devono essere assolte!", scrive su Twitter Amnesty International Italia.
  • Di angelo umana (---.---.---.30) 11 novembre 2020 08:12
    angelo umana

    Stato laico, senza troppi legami con la Chiesa, religione fuori dalle scuole, riconoscimento lgbt (la vice presidente americana aggiungerà il terzo "sesso" sui docc. d’identità)...grazie del suo articolo, mi ricorda molto uno stato vicino alla Polonia, dove Bella Ciao nacque.

    • Di Doriana Goracci (---.---.---.46) 11 novembre 2020 08:24
      Doriana Goracci
      Grazie Angelo Umana! e ne approfitto per riportare le ultime notizie del 10 novembre, perchè dopo quelle a caldo, sembra tutto freddo e lontano, non è così: " Lunedì sera la polizia ha disperso i manifestanti, che bloccavano le strade di Varsavia. E’ stato anche chiesto loro di rimanere a casa ed esprimere la propria rabbia su internet, a causa della grave situazione sanitaria nel Paese, che ogni giorno conta migliaia di nuovi casi di contagio da Covid-19. Un’altra sfida che deve affrontare l’esecutivo polacco."Stiamo manifestando in tutta la Polonia, in tutto il mondo e non ci fermeremo finché il governo non ci ascolterà", dice una studentessa. "È importante che la nostra lotta e la nostra resistenza continuino, che non si fermino. Oggi siamo poche centinaia, ma tra due giorni saremo di nuovo 100.000", spiega un’altra donna.Da diciannove notti consecutive stanno marciando, protestando contro la controversa legge anti aborto polacca, voluta dal partito al governo Diritto e Giustizia (PiS). Proprio a causa della mobilitazione, la sentenza della Corte Costituzionale, che lo scorso 22 ottobre ha reso illegale l’interruzione di gravidanza in caso di malformazione del feto, non è ancora entrata in vigore.In Polonia, la legge sull’aborto è una delle più severe d’Europa: si può abortire solo in caso di stupro, incesto o minacce alla vita della madre.
      Io non sono una delle mondine del vercellese ma amo cantare in libertà, anche se sono stonata.A leggerci...

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