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Commento di Doriana Goracci

su Bella ciao e le donne della Polonia (VIDEO)


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Doriana Goracci Doriana Goracci 3 novembre 2020 07:14
aggiornamento del mio post, sulla mia pagina FB le foto
Le donne polacche sono forti, fortissime, e non si stancano, non si piegano. Lo "Sciopero delle donne", che organizza le proteste, ha presentato un elenco di 13 richieste, fra cui compaiono la libertà di abortire, ma anche la rivendicazione di uno stato laico senza troppi legami con la chiesa, e la religione fuori dalle scuole; il rispetto per i diritti delle donne e delle comunità lgbt, e azioni rapide in difesa del clima e degli animali. Viene ribadito inoltre che nodo principale è la richiesta delle dimissioni dell’attuale governo guidato dal partito di Kaczynski.
"...come ogni giorno dal 22 ottobre,lunedì migliaia di manifestanti hanno camminato per le strade di Poznań, Kielce, Wrocław, Katowice e Łódź . A Białystok, giravano intorno alla rotonda di Lussy, bloccandola. Avevano striscioni e ombrelli che simboleggiano la lotta per i diritti delle donne. Gli autisti hanno espresso il loro sostegno ai manifestanti e si sono uditi clacson nel centro della città. A Cracovia , le manifestanti si sono riunite davanti all’arcidiocesi e lì hanno acceso le candele. “Siamo pronti a combattere fino alla fine", ha dichiarato Marta Lempart, cofondatrice del movimento Sciopero delle donne. E dopo l’invito alla nazione di Jaroslaw Kaczynski, leader del partito ultraconservatore al governo, di difendere con ogni mezzo le chiese “prese d’assalto” dalle donne, mossa giudicata dagli analisti internazionale come una chiamata alla guerra civile, perfino i militari sono scesi in campo con una mossa senza precendenti: 200 generali polacchi a riposo hanno espresso preoccupazione per l’escalation della tensione e per il pericolo di un possibile spargimento di sangue e hanno scritto una lettera al governo: “A volte un eccesso di emozioni, uno sviluppo incontrollato di eventi può portare a spargimenti di sangue. Chiediamo di considerare la volontà della maggioranza della società riguardo all’aborto”. L’appello è indirizzato anche agli stessi manifestanti: “I poliziotti e i soldati non sono i vostri nemici”.
La percentuale di polacchi tra le donne e i giovani che chiede le dimissioni dell’attuale governo,schizza oltre l’80%.
Domani 4 novembre, tre attiviste andranno a processo con l’accusa di “offesa ai sentimenti religiosi” per aver affisso dei poster raffiguranti la Vergine Maria con l’aureola dipinta con i colori dell’arcobaleno. Rischiano fino a due anni di carcere. “Devono essere assolte!", scrive su Twitter Amnesty International Italia.

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