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Articolo 18: tra inerzia della sinistra e responsabilità della destra

Come è possibile, in un momento decisivo per le sorti del walfare e della sinistra, lasciare sola la CGIL mentre è attaccata da Governo e Confindustria e da giornali servi, e isolata dalla CISL e dalla UIL che hanno buttato alle ortiche l’unità sindacale. 

Dove stanno Cofferati, Fassina, Vendola forse sono troppo impegnati a comporre un'amalgama mal riuscito, e Vendola è forse troppo impegnato a inseguire l’accordo con un partito che non lo vuole, e che inesorabilmente si sposta a destra.

Basta leggere le dichiarazioni di Letta e Fioroni, il titolo del giornale “Europa” sull’esito della trattativa per la riforma del mercato del lavoro. Indicazioni esplicite di una volontà politica di spaccare il partito e comunque di emarginare la corrente di sinistra che è all’interno del PD. 

Cofferati e compagni pensano forse di lavarsi la coscienza con qualche intervista? No! Non è più il momento di parlare, è il momento di agire. Che cosa aspettano a venir fuori, a far sentire la loro voce, ad assumere iniziative. Che cosa aspettano Cofferrati, Fassina e tutti gli uomini di sinistra a cacciar fuori dal PD quelli che nascondono la loro vera natura di affaristi prestati alla politica, di uomini di destra camuffati da riformisti. E se non ci riescono, cosa aspettano ad uscire dal partito. Non sono stanchi di fare i paria, di fare gli ospiti in casa propria? Che cosa aspetta Vendola a rompere con il PD. Non si accorgono che le loro esitazioni i loro silenzi stanno uccidendo la sinistra e rinforzando la destra?

Non si accorgono che la modifica dell’articolo 18, non è una scossa, è uno tsunami! E’una modifica che ha una portata rivoluzionaria, che va al di là della politica del lavoro, che non riguarda solo i diritti dei lavoratori e le sue tutele rispetto alle contingenze economiche e al potere del padrone, ma investe il rispetto della costituzione, la libertà sindacale, la politica industriale, la competitività delle nostre imprese, insomma l’economia nel suo complesso. E se il governo vuole andare avanti, sordo ai richiami di equità e di giustizia che provengono da quella gente che da sola ha pagato e sta pagando la crisi, se vuole innescare la miccia del conflitto sociale e portare il Paese allo sfascio, faccia pure, ma sappia, e con il Governo l’opinione pubblica tutta, che la responsabilità non è e non può essere di chi ha già dato tanto e fino all’ultima goccia di sangue, ma :

  • Di quegli industriali che hanno fatto profitti e non hanno investito nell’industria, ma in speculazione finanziaria
  • Delle banche che hanno ricevuto soldi dalla BCE e non hanno fatto e non crediti alle imprese e alle famiglie
  • Del governo che non è intervenuto sulle banche, e sui grandi capitali insomma cause del crisi ,ma sull’art. 18
  • Della Lega e del PDL che hanno portato l’Italia sull’orlo della crisi
  • Della Confindustria che fino a ieri ha appoggiato l’ex maggioranza
  • Dei giornalisti servi che per far contento un padrone irresponsabile fino a ieri hanno nascosto al crisi.

La sinistra politica e la CGIL escano dall’angolo, abbandonino la posizione difensiva e chiedano e si battano, anche sulla base di ciò che i lavoratori hanno già dato ed è tanto, ma proprio tanto per :

  • Rovesciare dieci anni di bassi salari, i più bassi in Europa e una riforma delle pensioni senza anima;
  • L’estensione dell’articolo 18 ai lavoratori delle piccole e medie imprese
  • La previsione dell’art 18 per i licenziamenti collettivi ingiusti tipo Omsa, dove il padrone licenzia non per necessità, non per mancanza di profitti, ma per fare più profitti.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.57) 21 marzo 2012 15:35

    Un articolo appasionato ed accorato...

    DEL TUTTO CONDIVISIBILE

    iniziamo dalla rete a sommergere di mail di protesta i siti del governo e dei partiti politici
    poi tutti

    TUTTI ALLO SCIOPERO GENERALE!!

  • Di Nicola Spinella (---.---.---.104) 21 marzo 2012 19:57
    Nicola Spinella

    Ho letto solo sommariamente il pezzo e ho dato un voto positivo perché mi sembra che l’autore in questione abbia centrato i problemi della faccenda. Certo, la CGIL ha un po’ salvato la faccia con le dichiarazioni della Camusso. Ma ormai l’unico sindacato, che ha ancora la forza di opporsi alla dittatura di Confindustria, mi sembrerebbe la Fiom: un’organizzazione di lavoratori che apprezzo, ultimi in trincea contro i soprusi di una classe dirigente plutocratica.


  • Di pv21 (---.---.---.233) 21 marzo 2012 20:02

    Cattedranti >
    Nessuno dubita che siano da rispettare gli impegni assunti con i patners europei. Per Monti si può fare di più.

    Serve riallineare la sostenibilità del nostro sistema pensionistico.
    Con la riforma “voluta” da Monti stabiliremo il record europeo.
    E’ Bruxelles a certificare che già nel 2020 l’età di pensionamento in Italia sarà la più alta in Europa. Supererà di ben 14 mesi anche quella della Germania.
    Peccato che oltre 260mila ex-lavoratori, “esodati” con il vecchio sistema, sono rimasti senza reddito in attesa di accedere, tra qualche anno, alla pensione.

    Ancora.
    Per rilanciare la crescita occorre intervenire anche sul mercato del lavoro.
    Ecco la “proposta” di Monti.
    Il licenziamento individuale per motivi “economici”, anche se ingiustificato, darà luogo solo all’indennizzo del “sopruso” subito.
    Escludendo il reintegro anche un rapporto a tempo indeterminato di fatto diventa un contratto “precario”.
    Peccato per i lavoratori “marginali” e magari ultra cinquantenni.
    In tempo di crisi “indennizzare” il taglio di unità di lavoro è come compensare una “calcolata” sopravvenienza passiva.

    Per Monti questo è meglio del “modello tedesco” che rinvia al giudice la decisione tra reintegro e indennizzo.
    Anche la Merkel avrà di che imparare dal prossimo “road show” di Monti.
    Di enunciati e di teoremi “paludati” trabocca un qualsiasi Dossier Arroganza

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