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 Home page > Tribuna Libera > Angelo Urso rieletto segretario generale UILPA Polizia Penitenziaria

Angelo Urso rieletto segretario generale UILPA Polizia Penitenziaria

La Uil Pubblica Amministrazione Polizia Penitenziaria ha celebrato il V Congresso nazionale e riconfermato per acclamazione il segretario generale uscente Angelo Urso.

I lavori, svoltisi a Salerno, hanno visto, tra gli altri, la presenza del segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo, di Nicola Turco ed Enrico Matteo Ponti , rispettivamente segretario generale e presidente della UILPA. 

Oltre duecento i delegati provenienti da tutta Italia, che hanno rieletto integralmente anche la segreteria composta da Armando AlgozzinoGiuseppe Sconza Gennarino De Fazio nel ruolo di tesoriere ; riconfermato, in qualità di presidente, anche Eugenio Sarno, assente per ragioni di salute, al quale l’assemblea ha rivolto gli auguri di pronta guarigione. 

Tre giorni intensi di dibattito e confronto, all’insegna dello slogan “Polizia Penitenziaria, un futuro da riconquistare” sui temi più importanti per la categoria: l’esecuzione penale, il sistema carcerario e i disagi che caratterizzano l’attività delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria in Italia. 

Riflettori accesi anche sul fenomeno dello stress da lavoro correlato, al quale è stato dedicato un convegno condotto da un comitato di esperti che ha analizzato i dati emersi da un campione di poliziotti penitenziari, sulle inefficienze e le contraddizioni legate all’organizzazione del lavoro e sull’annosa problematica della carenza degli organici

Zone d’ombra che però, come ha specificato il segretario Urso appena rieletto, nulla tolgono alla volontà di proiettarsi nel futuro in chiave propositiva. 

“Occorre – spiega – creare attorno alla Polizia Penitenziaria un clima di positività finalizzato a determinare un circolo virtuoso che coinvolga anche i vertici amministrativi : un progetto al contempo ambizioso ma a portata di mano, anche perché non prevede costi aggiuntivi bensì, semmai, risparmi di spesa”. 

“Si tratta, in sintesi – aggiunge Urso – di rendere più efficiente il sistema impiegando nei ruoli apicali donne e uomini che provengano dal Corpo e che, proprio in virtù della conoscenza diretta del carcere, dei detenuti e del sistema stesso, siano in grado di indicare alla politica quei punti nevralgici che, a loro volta, possano orientare riforme e investimenti culturali”. 

La parola d’ordine per il futuro prossimo venturo, dunque, è cambiamento

“La Polizia Penitenziaria – chiarisce infatti Urso – conquisterà il futuro solo affrontando il presente attraverso l’analisi del passato ma, per fare ciò, è necessario lanciare una sfida per rivoltare come un calzino l’amministrazione e il sistema: ci rivolgiamo sia al prossimo governo che al ministro della Giustizia ancora prima di sapere chi sia, perché non ci interessano le singole persone con le loro posizioni politiche bensì il confronto oggettivo sulle emergenze e le istanze del mondo penitenziario”. 

Non mancano, da parte del segretario, le critiche dirette “ a coloro che siedono ai tavoli che contano e che, molto spesso, hanno solo un’idea teorica della vita penitenziaria in tutte le sue declinazioni, magari appresa nella migliore delle ipotesi dai libri scolastici o da convegni tanto altisonanti quanto privi di contenuti”. 

Il riferimento riguarda le recenti ipotesi di riforma dell’ordinamento penitenziario e il progetto della sorveglianza dinamica: quest’ultimo, nello specifico, giudicato positivamente dalla UILPA Polizia Penitenziaria, non è stato però accompagnato da misure concrete, organiche e funzionali. 

“Troppo spesso – spiega il leader della UILPA PP – anche i progetti migliori falliscono per incapacità o per pura ignoranza: oltre al progetto, si disperdono purtroppo anche le idee iniziali che li avevano mossi, e si sprofonda in un circolo vizioso, secondo una dinamica oscura che è necessario invertire”. 

Il congresso si è concluso con un ringraziamento rivolto dal segretario generale a tutti i delegati che, malgrado il periodo festivo, non hanno mancato di essere presenti ai lavori e alle autorità intervenute. 

“Grazie anche a tutti i rappresentanti periferici che non erano presenti – ha sottolineato Urso – e, soprattutto, alle donne e agli uomini della Polizia Penitenziaria che, instancabili, difendono nel nostro Paese la sicurezza e la democrazia nella quotidianità, facendo fronte in prima persona ai disagi che sono stati al centro del congresso”.

 

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